E il servizio d'ordine blocca Pontecorvo

Fischi a Sgarbi che reagisce: «Biennale, covo di opposizione veltroniana clintoniana» Fischi a Sgarbi che reagisce: «Biennale, covo di opposizione veltroniana clintoniana» E il servizio d'ordine blocca Pontecorvo Voleva portare Nicholson tra i ragazzi VENEZIA. Il direttore della Mostra bloccato dal servizio d'ordine. Succede a Venezia. «Mannaggia, qua non si può fare mai niente» si lamentava venerdì notte un amareggiato Gillo Pontecorvo dopo l'inutile patteggiamento per portarsi via Jack Nicholson, durante la proiezione di «Wolf», e fargli incontrare i giovani che ogni sera affollano il piazzale del Casinò in attesa di dialogare con le star della mostra nell'happening cinemarock. Nonostante l'assenso dell'attore, il servizio d'ordine predisposto dai distributori americani del film ha opposto un netto rifiuto: la star non poteva uscire, rischiando gli assalti dei fans. «Macché assalti, con un cappello sugli occhi e senza gorilla intorno, uscendo da una porta secondaria, Nicholson sarebbe potuto tranquillamente arrivare tra i ragazzi, parlare e tornare indietro prima della fine del film» ha commentato Pontecorvo, sconfitto. Una bordata di fischi si è preso Vittorio Sgarbi che, pur non figurando tra gli ospiti annunciati, si è presentato alla proiezione di «Wolf» (nelle sale da venerdì) ed è poi riuscito persino a trovare posto in un tavolo vicino a quello di Nicholson alla cena privata predisposta all'Excelsior dopo il film. Ieri mattina ha commentato, in un'interminabile conferenza stampa che ha tolto energie a tutti i presenti, ma non a lui, evidentemente dotato di riserve eccezionali: «E' intollerabile che la Biennale sia diventata il covo di una opposizione veltroniana clintoniana per prò- muovere il cinema americano. Presenterò un testo di riforma dello statuto basato su un unico principio, la fine dell'ipocrisia. Basta con la vetrina del denaro». Per uno Sgarbi a sorpresa, una Pivetti che dà forfait. Sono arrivati invece i ministri Publio Fiori e Francesco D'Onofrio che, come responsabile della Pubblica Istruzione, vorrebbe incontrare quei giovani snobbati da Nicholson. Tra i vip della superaffollata proiezione pubblica de «Il toro» di Carlo Mazzacurati c'era ieri sera anche Paolo Villaggio: «Sono qui per l'amicizia che mi lega a Diego Abatantuono e tornerò al Lido per vedere il film di Marco Risi». Oltre agli interpreti de «Il toro» il pubblico ha rivolto un applauso anche alla giuria internazionale della Mo¬ stra che quest'anno è orientata a visionare tutti i film in corsa per il «Leone» con gli spettatori paganti. E in questa atmosfera la giuria aveva visto in precedenza il primo dei tre film in concorso della cinematografia cinese, quello proveniente da Taiwan, «Vive l'amour» del regista Tsai Ming-liang. «Taiwan - ha sottolineato il regista alla conferenza stampa - nell'ultimo decennio ha registrato una crescita economica e tra i giovani una grande apertura intellettuale che consente libertà creativa ai nuovi cineasti. Stiamo vivendo un nuovo Rinascimento. Fino agli Anni 80 le storie del passato dominavano la produzione, adesso siamo liberi di proporre esperienze di vita». Emesto Baldo Elena Sofìa Ricci a Venezia: è protagonista del film di Ferrarlo

Luoghi citati: Pontecorvo, Taiwan, Venezia