Baggio voglia di scudetto

«Coni tre punti forse aumenterà lo spettacolo nei big match» Domani è campionato, il capitano della Juve lancia la sfida Baggio, voglia di scudetto «La mia disgrazia si chiama Milan» TORINO. Era maggio, dell'anno '87. A Napoli un numero «10» appena ventenne segnò sul campo dei neo campioni d'Italia la sua prima rete in serie A. Veniva da due anni di interventi chirurgici e lunghe convalescenze. Quel giorno scacciò l'incubo di non poter mai diventare una stella. Bandiera della Fiorentina prima, capitano della Juventus poi, Robi Baggio ha disputato da allora sette campionati interi. Tre in viola (6, 15 e 17 gol), quattro in bianconero (14, 18, 21 e 17 gol). Non ha mai vinto lo scudetto e nemmeno la classifica cannonieri, pur avendo una media di realizzazione altissima. Sono passati anche due amari Mondiali. E non è bastato un Pallone d'oro a consolarlo. Il ragazzo è ormai uomo, sposato e padre di due bambini. Le treccioline hanno preso il posto del famoso codino, un pizzetto incornicia il mento e la bocca. Rimane però intatta la sua voglia di ripartire da zero nella Juve rinnovata. Con la stessa fame di sette anni fa: vincere. Allora, Baggio Roberto da Caldogno, si sente pronto a ricominciare? «Non ho mai conquistato lo scudetto: questo mi sembra sia lo stimolo giusto per trovare la forza di giocare ancora». Tricolore e titolo cannonieri sono dunque i suoi obiettivi? «Ho sempre segnato tanto ma Van Basten e Signori, per restare agli ultimi anni, hanno fatto sempre qualcosa in più. Spero che i miei gol servano alla squadra, più che a me. Sarei anche disposto a farne di meno, se questo bastasse ad arrivare al successo finale. Certo, uno scudetto condito dalle mie reti sarebbe il massimo». Sarà la volta buona, per la Juve e per lei? «Quando arrivi in una squadra come questa e per tanti motivi non riesci a vincere, mentre prima di me accadeva il contrario, ti domandi che cosa non va. Certo, appare un'assurdità non aver mai vinto il titolo, ma ci siamo sempre andati vicini. La mia disgrazia si chiama Milan: da quando sono arrivato a Torino i rossoneri sono diventati imbattibili: anche quest'anno sulla carta sono favoriti, ma noi ci proveremo, eccome, a ribaltare la situazione, a interrompere il loro ciclo». C'è stato nella Juve il salto di qualità che auspicava? «Sì, la squadra è più forte anche se in questo precampionato ha fatto fatica a dimostrarlo. Ma è inevitabile, quando ci sono tante novità. Mi conforta la Juve del secondo tempo a Parma. Lì ho visto quello che mi auguro sia sempre il nostro gioco. Velocità e sicurezza nei propri mez- zi. E' così che dobbiamo fare se vogliamo andare lontano». Era la Juve con Del Piero, quindi con la fantasia. «La fantasia è Importante quanto gli schemi, che ci devono essere ma insieme alla libertà. Quella del tridente in attacco è una soluzione possibile, ma sarà l'allenatore a decidere quando e se adottarla. Del Piero è un talento ma non bisogna caricarlo di responsabilità». Rivede in lui il primo Baggio, un altro Baggio? «Ha doti e capacità eccelse ma qualità diverse, pur ricoprendo un ruolo simile al mio. E' im¬ proponibile un paragone. Io a vent'anni avevo più problemi di lui, quando segnai quel gol a Napoli mi sembrava già molto essere stato in piedi per 90'. Del Piero è una realtà, è pronto a inserirsi e dare il massimo». Milan favorito, e le altre? «I rossoneri hanno cambiato poco, hanno un Gullit in più. Ma la concorrenza non è stata a guardare. Noi ci siamo rinforzati. E bene hanno fatto pure Parma, Lazio, Samp e Roma. Direi queste sei per il titolo. La sorpresa può venire da Fiorentina, Torino e, magari, Genoa». Paulo Sousa e Deschamps, sono gli stranieri giusti? «Mi spiace che siano già in discussione. Non è per salvarli, ma non hanno ancora potuto giocare al cento per cento delle loro possibilità. Il portoghese ha avuto problemi agli adduttori, il francese al ginocchio. Quando staranno bene daranno il loro contributo, sono elementi di sostanza, garantito». E' il primo torneo con i tre punti per la vittoria, che cosa Gambiera? «Nei valori alti, assoluti, ben poco. Dovrebbe portare spettacolo, forse qualche gol in più. Ma chi era abituato a giocare contro di noi per lo 0-0 continuerà a farlo. Ci sarà più battaglia negli scontri diretti, per il titolo o per la salvezza. E magari, nel finale, i tre punti faranno sentire il loro peso». Franco Badolato «Coni tre punti forse aumenterà lo spettacolo nei big match» «Noi siamo più forti ho visto a Parma la squadra e il gioco per andare lontani» . ,1111111111 Robi Baggio è al 4° campionato con la Juventus «La sfida al Milan è lo stimolo giusto per me» Su Del Piero (a destra) «Ha grandi doti, è già una realtà»