Da oggi Beethoven è più vero

L'orchestra ha usato strumenti d'epoca: la critica inglese già dice meraviglie John Eliot Gardiner presenta a Lucerna il ciclo completo delle sinfonie Da oggi Beethoven è più vero Apportate migliaia di correzioni alla lettura tradizionale w^l LONDRA 11 EETHOVEN : direttori K d'orchestra, interpreti e 11 musicologi rincorrono da " I sempre la verità testuale delle sue opere. John Eliot Gardiner si unisce alla schiera dei grandi inseguitori con il suo ciclo completo delle sinfonie, che viene presentato oggi a Lucerna da Deutsche Grammophon. Per ottenere il risultato di cui gran parte dei critici inglesi già dice meraviglie, la sua Orchestre Révolutionnaire et Romantique utilizza strumenti d'epoca e una nuova revisione dell'edizione Breitkopf, contenente migliaia di correzioni della lettura tradizionale. Il complicato confronto delle fonti (manoscritti autografi, quando ci sono; prima bozza del copista con correzioni originali di Beethoven; lettere del compositore per avvertire gli editori dei suoi innumerevoli ripensamenti) aveva già portato alla scoperta di molti errori (Roger Norrington, anch'egli interprete dell'opus sinfonico con strumenti d'epoca, confessa: «Ho apportato una decina di modifiche per sinfonia»). Ma stavolta il lavoro svolto per Gardiner da un esperto quale Jonathan Del Mar vuole essere più radicale. Se la maggior parte delle sue revisioni filologiche passano inosservate all'ascoltatore medio, alcune differenze invece si sentono. Eccome. La più spettacolare è il tempo della sezione «alla marcia» nell'ultimo movimento della Nona. «Il nipote Karl trascrisse erroneamente le velocità - spiega Del Mar - interpretando male le indicazioni di Beethoven. Risultato: Gardiner esegue tutto a velocità trascinante, molto superiore rispetto alla norma consolidata, e l'effetto è impellente. «Mi è arrivato un 20 per cento di lettere di protesta per questa versione della marcia - ci confida Rob Ainsley, direttore di Cd Classics ma il restante 80 per cento è entusiasta dell'innovazione». Talora la ricerca dell'originale cambia persino la melodia: come nella seconda sezione dello scherzo della prima sinfonia, in cui Del Mar ha scoperto che l'accentazione dev'essere sulla prima nota della battuta anziché sulla seconda. E' una sottigliezza a dirsi, ma non ad ascoltarsi: il risultato produce una scansione sorprendentemente diversa da quella che siamo abituati a sentire. E ancora: nel secondo movimento della medesima una celebre legatura degli archi salta due volte; nel trio siamo sopraffatti da un drammatico crescendo su una scala discendente. «Il diminuendo comunemente eseguito è un errore», dice Del Mar. Analoga scoperta di due crescendi, al posto di altrettanti diminuendi, nella marcia funebre dell'Eroica. Il segno dinamico giunto De Mar l'ha recuperato sulla partitura del copista: è l'esempio di un dettaglio disseppellito dopo 189 anni. «Il problema della ricerca del testo originale, YUrtext beethoveniano, è immensamente complesso e non è certo risolto qui - ammette Del Mar -. Io ho esaminato il 90 per cento delle differenze tra l'edizione Breitkopf e le varie fonti. Nuove fonti salteranno magari fuori». Mentre la ricerca corre dietro ai tormenti artistici del compositore, attaccatissimo ad ogni sua nota e pronto a cambiarla e ricambiarla, l'esecuzione di Gardiner punta sulla freschezza rivoluzionaria del suono. La sua orchestra di 60 strumenti originali vuole sbarazzarsi delle «sonorità da ingorgo del traffico», come le definisce lui, tipiche delle ensemble moderne. Soggiunge Gardiner: «Otto Klemperer diceva: "Non c'è niente di più difficile, per un direttore, delle sinfonie di Beethoven, poiché gli strumenti oggi sono diversi e le sale più grandi. Beethoven non dovrebbe mai essere modernizzato". Amen, dico io». Rispetto al ciclo di Christopher Hogwood, che non voleva dare un'interpretazione forte, «la versione di Gardiner è più distintamente diretta, in collaborazione con i musicisti», dice Barry Millington, critico del Times. Gli antiautenticisti storceranno il naso, ma tanti altri esultano. «E' sensazionale, la più grande edizione beethoveniana dall'avvento dei compact disc esclama H. C. Robbins Landon, che ne canterà le lodi sulla Bbc Music Magazine -. E' una rivincita per gli strumenti d'epoca». Maria Chiara Bonazzi L'orchestra ha usato strumenti d'epoca: la critica inglese già dice meraviglie Beethoven visto da Levine (Copyright N. Y. Review of Books llpa, e per l'Italia «La Stampa») Sotto, un manoscritto corretto

Luoghi citati: Italia, Londra