«Miei cari giovani amanti immaginari» di Daniela Daniele

e: C«I d Lo scrittore: il sesso è come una sbronza, al mattino ti lascia l'amaro in bocca «Miei cari giovani, amanti immaginari» Leo Buscaglia: nell'ultimo decennio ha vinto l'egoismo LA RICETTA DEL «DOCTOR LOVE» ROMA 11 N tutti questi anni non ha ! I perso un soffio dell'entusiasmo che l'ha spinto a scrivere 14 libri su un unico argomento. I titoli più noti, pubblicati in Italia da Mondadori: Nati per amare; Vivere, ornare, capirsi; La coppia amorosa. Il «Doctor Love», come lo chiamano in America, alias Leo Buscaglia, è a Roma per una vacanza, ormai libero dagli impegni con la Southern California University dove, per anni, ha tenuto un superaffollato corso sull'amore. Qualcuno lo addita come maestro dei «luoghi comuni». Ma riuscire a metterne in pratica anche uno soltanto, tra quelli che propone, richiede un talento poco «comune». Dopo il sesso sfrenato, siamo alla rivincita dei sentimenti? «La gente ha sempre cercato l'amore. Solo che per un certo periodo ha pensato che il sesso fosse la risposta. Poi ha capito che quel che ti lascia un'esperienza del genere è simile ai postumi di una sonora sbronza: al mattino ti senti la bocca amara. E sei più solo di prima». Si dice che il cambiamento abbia a che vedere con la paura dell'Aids. «Ho fiducia nella sensibilità e nell'intelligenza dell'uomo e sono convinto che il concetto di amore vissuto come "sesso e basta" sarebbe tramontato comunque». Una difficile eredità per i giovani. Dia loro qualche suggerimento. Che vuol dire amare? «Nell'ultimo decennio l'amore è stato definito in modo sbagliato. Egoismo ed egocentrismo l'hanno fatta da padroni. Si è cercato, soprattutto, "il mio piacere", invece di impegnarsi a trovare "il tuo piacere". Amare è cercare la felicità della persona amata, insegnarle a essere felice». Non le sembra un po' presuntuoso? «No, perché insegnare ad essere felice vuol dire spingere qualcuno ad essere se stesso e, intanto, donargli tutto quanto abbiamo imparato. Io dico sempre che coloro-che si amano devono essere gli uni lo specchio degli altri, in modo da aiutarsi a vicenda, prima a guardarsi dentro, poi a progredire, a realizzare se stessi e le proprie aspirazioni». Ma come mettere d'accordo libertà e gelosia? «La gelosia è il sentimento peggiore che possiamo provare: perché una persona possa crescere, e di rimando aiutarci a crescere, dev'essere libera. Se si mettono vincoli, che amore è?». Come uscire dalla disperazione di un rapporto non corrisposto? «Amore e libertà sono una cosa sola. Se io non riesco ad aiutarti ad essere tutto quello che sei, e se tu non vuoi più stare con me, devo uscire di scena, perché non è amore». E' più difficile amare se stessi o gli altri? «Difficile, ma importante fare entrambe le cose. Del resto, non è possibile amare qualcuno se non si ama se stessi, non si può donare ciò che non si ha». Lei ha venduto, soltanto in America, 11 milioni di copie. Che cosa si aspettano i lettori dai suoi libri? «Spesso cercano risposte e invece trovano domande da fare a se stessi, e la voglia di indagare più a fondo nella gamma illimitata delle possibilità di amore che prospetto loro». E lei da chi ha imparato? «Tutto quello che ho capito l'ho appreso dall'incontro con creature che, a loro volta, cercavano d'imparare ad amare. Ma, soprattutto, dalla mia famiglia. I miei genitori mi hanno insegnato l'amore dimostrandomelo con i fatti». Se dovesse scrivere un nuovo libro?... «Lo sto scrivendo. S'intitolerà Le ricette dell'amore, la prima delle quali è sedersi tutti a tavola per riprendere a dialogare, a raccontarsi, ad ascoltare, chiedere, dare. Mio padre ci insegnò a fare così, ma oggi nessuno sembra aver più tempo di fermarsi a godere di quei momenti bellissimi». Buscaglia, che c'è oltre l'amore? «God. Dio». Daniela Daniele Lo scrittore Leo Buscaglia

Persone citate: Buscaglia, Leo Buscaglia

Luoghi citati: America, California, Italia, Mondadori, Roma