«Se lo strozzino non si pente non avrà l'assoluzione» di Fulvio Milone
«Se lo strozzino non si pente non avrà l'assoluzione» «Se lo strozzino non si pente non avrà l'assoluzione» IL VESCOVO DI NAPOLI CNAPOLI ONTRO l'usura scende in campo anche il vescovo di Napoli. Il cardinale Michele Giordano lancia un monito ai preti della sua diocesi: «Nel sacramento della confessione siate severissimi con gli strozzini. Non date l'assoluzione, a meno che non vi troviate di fronte ad un vero pentimento e alla sincera volontà di risarcire i beni usurpati». Ma l'intervento della massima autorità della Chiesa napoletana non è limitato alla condanna morale e religiosa nei confronti di chi si arricchisce sulle miserie altrui. Il prelato punta l'indice anche contro le degenerazioni del sistema bancario che, «pur senza volerlo», finisce con il favorire la piaga dello strozzinaggio. Cardinale Giordano, c'era bisogno di ricordare ai suoi sacerdoti che la Chiesa condanna l'usura? «Mi hanno impressionato profondamente le notizie diffuse in questi giorni attraverso gli organi di stampa. Lo strozzinaggio provoca tragedie familiari immani, addirittura suicidi a catena determinati dalla disperazione di chi, irretito subdolamente con la prospettiva di risolvere problemi finanziari urgenti, ha imboccato una via senza uscita. Per quanto riguarda l'aspetto religioso, ho voluto sottolineare che abbiamo sempre considerato considerato l'usura un peccato gravissimo». In che modo la Chiesa ha contribuito a stroncare un fenomeno che negli ultimi anni si è trasfornato in un'autentica piaga sociale? «Non di rado i vescovi si sono riservata nei secoli la facoltà di assolvere gli usurai, sia per sottolineare la gravità di quelle azioni sia per indurre i peccatori a recedere dai loro traffici e porre rimedio ai danni prodotti. Inoltre non dimentichiamo che la Chiesa, per alleviare le pene delle vittime degli strozzini, creò i Monti di Pietà. Quelle strutture, poi, ispirarono la creazione degli Istituti di Credito che tanta importanza avrebbero avuto nello sviluppo delle attività produttive». Anche le banche hanno le loro responsabilità. C'è chi dice che il sistema creditizio, sia pure indirettamente, favorisce il grande business dell'usura. «Questi istituti sono nati con una funzione sociale di sostegno delle categorie deboli, ma spesso hanno finito con il porre condizioni tali per la concessione dei crediti da consentire l'accesso solo ai più forti. Sì, il sistema bancario oggi ha finalità che sono molto diverse da quelle originarie. Le banche costituiscono una delle maggiori imprese economiche operanti su scala mondiale e, senza volerlo, hanno aperto la strada a un tipo di speculazione ignobile. Ormai l'usura è un'attività finanziaria che sfugge alla legge e che strangola sia le piccole aziende sia le famiglie». Un cancro difficile da estirpare. «Bisogna affrontarlo con la massima decisione: con interventi legislativi che consentano di prevenire e reprimere con efficacia e con un'informazione capillare che faccia capire quanto false siano le lusinghe degli usurai. Naturalmente, penso che anche la creazione di fondi di solidarietà in favore delle vittime degli strozzini sia un'arma utilissima». Poi c'è l'intervento della Chiesa. «Certamente, nell'opera di informazione e prevenzione anche noi pastori d'anime abbiamo la possibilità di intervenire in modo incisivo». Come? «Indicando questo problema nella catechesi, nella predicazione, nelle omelie festive, nei rapporti personali che ogni sacerdote intrattiene con i fedeli. Soprattutto nel confessionale, negando l'assoluzione all'usuraio che non si mostri sinceramente pentito e deciso a restituire il maltolto». Fulvio Milone «E deve mostrare una sincera volontà di restituire i beni usurpati» Il vescovo di Napoli, Michele Giordano
Persone citate: Cardinale Giordano, Di Napoli, Michele Giordano
Luoghi citati: Napoli
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