Pensioni Mastella apre all'opposizione

Cresce la tensione fra i lavoratori. I sindacati: «No ai tagli, siamo pronti allo sciopero» Cresce la tensione fra i lavoratori. I sindacati: «No ai tagli, siamo pronti allo sciopero» Pensioni, Mastella apre all'opposizione Accolto l'appello di Scalfaro, convocati pds e popolari ROMA. Per disinnescare la «mina-pensioni» Mastella ha accolto l'invito di Scalfaro e ha deciso di convocare le opposizioni. Il viatico (qualcuno parla anche di una telefonata) è venuto dal Quirinale al ministro del Lavoro che aveva già più volte manifestato l'intenzione di ampliare al massimo il dialogo su un tema sociale che coinvolge milioni di italiani. Mastella non ha quindi perso un minuto e si è messo immediatamente in contatto con Cesare Salvi, del pds, e Nicola Mancino, dei popolari. A questi primi approcci ne seguiranno altri, secondo un calendario, che verrà organizzato sul tamburo: la condizione essenziale dell'azione di Mastella (che intanto ha confermato Colombo alla presidenza dell'Inps) è accorciare al più presto le distanze verso una soluzione. Un'urgenza sottolineata dal percorso suggerito da Scalfaro e intrapreso dal ministro. La situazione in effetti è incandescente, soprattutto al Nord, dove le pensioni a rischio accendono fuochi di rivolta: da Milano la Fiom segnala la sempre maggior preoccupazione dei lavoratori per una manovra economica basata su tagli a previdenza e sanità. Ieri all'Agusta la rappresentanza sindacale ha diffuso in fabbrica un volantino in cui si chiede di aprire un fronte di lotta contro il governo. «Dalle piccole e grandi fabbriche - dice Giampiero Castano, segretario generale dei metalmeccanici lombardi - la volontà di lotta è generalizzata: a noi sindacati, la base chiede di avviare la mobilitazione. I prossimi giorni saranno decisivi per verificare se il sindacato dovrà chiamare i lavoratori a un'ampia lotta per la difesa dello Stato sociale. Quello che è certo, è che un nuovo attacco al sistema di sicurezza sociale non sarà accettato». Stessa situazione in Piemonte. E il segretario generale della Cgil, Sergio Cofferati, non ha esitazioni: «Siamo pronti alla lotta - afferma - aspettiamo però di vedere quel che dirà il governo in sede ufficiale. Vogliamo avere elementi in più, elementi e non opinioni in libera uscita da questo o quel ministro. Cominceremo a decidere il da farsi domani (oggi per chi legge, ndr), dopo l'incontro della commissione Castellino, ma già sin da ora diciamo che se il governo agirà sui tagli reagiremo e lo sciopero è una delle iniziative che può prendere il sindacato». Pronta ad iniziative di lotta anche l'Unione italiana ciechi, che dichiara di essere pronta a difendere «con le unghie e con i denti» l'indennità di accompagnamento dei non vedenti assoluti, che, secondo il ministero del tesoro, andrebbe abolita per quanti superano un reddito familiare di 35 milioni annui. «Subordinare l'indennità a tetti di reddito - spiega il presidente dell'Unione, Tommaso Daniele significa privarla della sua principale connotazione sociale, trasformandola in intervento meramente assistenziale. Daltronde non ci risulta che persone agiate percepiscano l'indennità di accompagnamento e sull'argomento si è già anche pronunciata la Corte di cassazione». Attesa generale quindi per il primo incontro dei 18 esperti della «commissione Castellino», che dovrà esaminare la riforma delle pensioni. Si partirà da uno schema riassuntivo di alcune proposte già avanzate, consegnato ai membri della commissione il 29 agosto, ma su cui non sono ancora stati espressi pareri a livello collegiale. Ma anche l'equipe guidata dal professor Castellino si muove su un terreno minato, i sindacati hanno infatti ventilato la possibilità di uscire dalla commissione, se questa si orienterà verso l'aumento dell'età pensionabile e contributiva o il blocco dell'indicizzazione delle pensioni. Vanni Cornerò Il ministro contatta Salvi (progressisti) e Mancino (ppi) Presto gli incontri A destra: il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro

Luoghi citati: Milano, Piemonte, Roma