Un solo ticket per freno bus e tram di Emanuela Minucci

A gennaio parte il nuovo biglietto integrato voluto da Atm, Satti e Ferrovie A gennaio parte il nuovo biglietto integrato voluto da Atm, Satti e Ferrovie Un solo ticket per freno, bus e tram Lo useranno320 mila pendolari Un biglietto unico per treno, autobus e tram. E' l'ultima novità studiata da Atm, Satti e Ferrovie dello Stato. Il progetto si chiama «abbonamento a tariffa integrata» e sarà disponibile dal gennaio '95. Torino sarà la terza città italiana (dopo Roma e Milano) a semplificare il viaggio quotidiano dei suoi pendolari: esercito di 320 mila lavoratori che ogni giorno usa il treno o il pullman per raggiungere o uscire dalla città. La tessera universale, secondo chi l'ha ideata, dovrebbe spazzare via l'epoca dei disagi: portafogli zeppi di abbonamenti diversi, il bar chiuso o l'edicola irraggiungibile dove acquistare il biglietto del tram; l'obbligo di rispettare griglie fisse di orari. Come se ciò non bastasse, la formula «paghi un biglietto e prendi tre mezzi» consentirà a chi viaggia di scegliere all'ultimo momento il mezzo più comodo. Esempio. Un pendolare perde il treno delle 7,15 che lo porta da Brandizzo a Torino? Con lo stesso abbonamento potrà salire sul pullman Satti che ferma in paese mezz'ora dopo. Ma quanto costerà ai piemontesi il lusso di poter scegliere fra le rotaie e il bus? «Questo è l'aspetto più problematico - dice Gianni Guerra, presidente Atm - per il momento sono allo studio alcune tariffe, ma prima di presentarle come definitive vogliamo assicurarci che siano eque». La novità del tagliando universale, infatti, comporta una piccola rivoluzione di prezzi che al momento creerebbe qualche scompenso. Spiega Aldo Bassi, dirigente Satti che da mesi sta studiando come risolvere il problema delle tariffe: «Fino ad oggi il prezzo del biglietto si calcolava in base ai chilometri percorsi: con la formula dell'abbonamento unico, invece, il costo è una variabile che dipende esclusivamente della zona di appartenenza». Si passerà quindi dalla tariffa «chilometrica» a quella «zona-dipendente». E come verrà individuata questa porzione di territorio? Il tecnico mostra una cartina della provincia suddivisa in sei cerchi concentrici: «Guardi, qui si capisce il metodo: il prezzo salirà in ragione dei "confini" che il pendolare intende oltrepassare». Può quindi capitare che gli abitanti di Chieri, per esempio, ne traggano un vantaggio economico (il tragitto che li porta a Torino è lungo e tortuoso, ma non comporta nessun "salto" da una zona all'altra della mappa), mentre i residenti di un altro Comune come Buttigliera risultino, dallo stesso criterio, penalizzati. C'è un altro aspetto, di natura economica, che non convince la direzione Atm: quello di offrire ai pendolari la possibilità (a un costo «x») di usufruire, grazie alla tessera universale, di un servizio cui possono pure non essere interessati. «Per quale ragione dobbiamo offrire, ma soprattutto far pagare un biglietto poli-funzionale anche a chi, arrivato in città, ha l'ufficio davanti alla stazione?» dice il presidente Gianni Guerra, preoccupato soprattutto di non creare una schiera di privilegiati che di quel privilegio non hanno bisogno. Dello stesso parere è il direttore generale Giovanni Fava: «La situazione torinese è molto più complicata di quella romana: l'integrazione tariffaria capitolina non doveva fare i conti con 121 Comuni della provincia. Là si trattava soltanto di creare un biglietto unico per metrò e bus limitati al territorio urbano». Ancora pochi mesi e anche la questione delle tariffe verrà risolta: «Magari introducendo la possibilità di un ticket facoltativo: chi intende usare tutti i mezzi lo acquista, gli altri continuano ad acquistare i vecchi abbonamenti». L'importante è che a gennaio decolli l'ambizioso progetto di render omogenee quattro tariffe: Atm (urbane e suburbane) Satti e FF.SS. (che servono la provincia). Progetto in cui crede molto l'assessore alla viabilità Franco Corsico: «Sono ormai maturi i tempi per considerare Torino una città che non finisce nei suoi confini amministrativi: l'idea dell'integrazione tariffaria è un primo passo verso una più moderna concezione di centro metropolitano». Ma secondo lei, i tempi di realizzazione verranno rispettati? «Anche se intervenire su 121 Comuni non è così semplice, penso che ce la faremo: nei prossimi mesi lavoreremo duro per far sì che Torino conquisti un altro primato, quello del viaggio "componibile"». Emanuela Minucci Ancora incerte le tariffe La direzione di corso Turati: «Non vogliamo privilegi» i INTEGRATO TRASPORTI TORINESI A fianco, il presidente Atm Gianni Guerra Al centro, il direttore generale Atm Giovanni Fava A destra, l'assessore al traffico Franco Corsico

Persone citate: Aldo Bassi, Franco Corsico, Gianni Guerra, Giovanni Fava