La Rover festeggia a Silverstone il compleanno numero 35

La Rover festeggia a Silverstone il compleanno numero 35 La Rover festeggia a Silverstone il compleanno numero 35 Mini, il mito fa Kermesse con centomila spettatori E c'è una nuova versione, la Classic SILVERSTONE. La Mini ha compiuto 35 anni. La famosa piccola auto ideata da Alee Issigonis, lanciata il 26 agosto 1959 dall'allora gloriosa casa automobilistica inglese Bmc, è stata festeggiata domenica sul circuito di Silverstone, quello del Gran Premio di F. 1, in un clima scatenato, ben lontano dal tradizionale self control inglese. Trentacinque anni di amore per un mito. Migliaia di Mini si sono pavoneggiate su quella pista dove sfrecciano i bolidi da 300 l'ora con la stessa distaccata eleganza con cui una bella donna sfila in passerella, adulate e desiderate da migliaia di appassionati. Oltre centomila spettatori hanno dovuto affrontare molte miglia di coda per entrare nell'autodromo (prezzo del biglietto 5 sterline a testa o 5 sterline per ogni Mini, qualunque fosse il numero delle persone a bordo). Sono state contate circa 35 mila «festeggiate», arrivate da tutta Europa e perfino dal Giappone, di cui oltre cinquemila hanno partecipato a una spettacolare parata (Minicavalcade) che ha concluso la cerimonia. Centinaia di decalcomanie e manifesti per raccontare la storia della Mini, ri. .ine e decine di bancarelle che vendevano dalle magliette targate Mini fino a pezzi particolarissimi della vettura hanno contribuito a creare un'atmosfera simpatica e particolare in una domenica soleggiata ma sferzata da un vento gelido. Varie esibizioni, in un clima da pic-nic senza interruzioni, con l'aria «profumata» dagli hot dog e dalle patatine fritte, hanno contornato la manifestazione. Concorsi per la vettura più elegante e per quella più stravagante (queste ulti¬ me non sono certo mancate), esibizioni acrobatiche, finti incontri di lotta giapponese sumo (la Mini ha conquistato il Gappione da parecchi anni e ancora continua a riscuotere un grande successo), sfilate e concerti di bande musicali, spettacoli di clown, lanci di paracadutisti e persino uno show dedicato (chissà perché) al selvaggio West americano. Per milioni di automobilisti questa piccola vettura è stata, e continua a essere, un grande amore. E' questo il motivo per cui il gruppo Rover, erede della British Motor Corporation e della British Leyland e oggi controllato dalla tedesca Bmw, ha voluto festeggiarne il trentacinquesimo compleanno. E alla festa hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Rover, John Towers, e quello della Bmw, Bernd Pischetsrieder. Fenomeno nel fenomeno, dal 1959 sono state prodotte e vendute 5 milioni e 300 mila Mini. Molte le versioni, innumerevoli gli aggiornamenti, ma la filosofia che è stata alla base del progetto di Sir Alee Issigonis, fatto baronetto dalla Regina d'Inghilterra e scomparso nell'ottobre 1988, non è mai stata tradita. La Mini di oggi, praticamente uguale nell'estetica a quella di ieri e dell'altro ieri, è ancora in produzione (viene costruita nello stabilimento di Lombridge). Quest'anno ne saranno vendute oltre ventimila unità, di cui almeno 9 mila distribuite in Giappone. La Mini, che portò tutta una serie di idee nel campo delle vetture di dimensioni compatte (appena 3,05 metri di lunghezza, motore trasversale di 848 ce, ruote piccole disposte ai quattro angoli della carrozze- denominata appunto «35 Classic». All'Italia sono destinati 400 esemplari al prezzo di 16 milioni 256 mila lire chiavi in mano. Come le altre Mini in produzione ha un motore di 1275 ce a iniezione elettronica dotato di catalizzatore, con potenza di 53 cavalli, velocità di 143 chilometri l'ora e accelerazione da 0 a 100 in 13,4 secondi. La 35 Classic ha di serie cerchi in lega, tetto apribile a comando elettrico, interni in pelle, cruscotto in radica, verniciatura in grigio metallizzato. Un bel salto tecnico e tecnologico rispetto alla prima Mini, ma rispettando pienamente l'antica originalità concettuale. Renzo Villa re ria, sospensioni a ruote indipendenti, quattro comodi posti), divenne ben presto uno status symbol grazie anche ai grandi successi ottenuti negli Anni Sessanta nei rally (Montecarlo compreso) con le versioni potenziate da John Cooper. Il preparatore inglese era presente a Silverstone insieme con Alex Moulton che, con Issigonis, collaborò alla realizzazione della vettura e che fu il suo braccio destro Negli anni, da utilitaria popolare, si trasformò via via in un modello sempre più sofisticato. E per festeggiare il trentacinquesimo anniversario la Rover ha lanciato sui mercati europei un'esclusiva versione, in tiratura limitata di 1000 esemplari, La Austin Mini, scatoletta su 4 ruote, è una vettura che ha fatto scuola A lato, il progettista, sir Alee Issigonis, scomparso nel 1988

Persone citate: Alee Issigonis, Alex Moulton, Bernd Pischetsrieder, Issigonis, John Cooper, John Towers, Renzo Villa

Luoghi citati: Europa, Giappone, Inghilterra, Italia, Montecarlo, Silverstone