Al Toro l'iniezione Silenzi
Al Toro l'iniezione Silenzi Al Toro l'iniezione Silenzi // centravanti torna in campo stasera in coppa con il Monza TORINO. A Monza stasera (in Coppa Italia e in tv) prima partita con risultato che conta per il nuovo Toro. Granata emozionati? Abbastanza, e ognuno in modo diverso. Per Rosario Rampanti, che sale sul palcoscenico degli allenatori nel mirino, il momento è specialissimo: «Più che emozione, la mia è curiosità. Ma diversa da quella di chi non riesce ancora, e con ragione, a decifrare questo Torello che cambia faccia. Io ho almeno la fortuna di conoscere il gruppo da quasi due mesi. Ed entro con la massima modestia e in punta di piedi nel calcio ufficiale, da tecnico, dopo una bella stagione con la Primavera granata. Ai giocatori chiedo di non pensare mai a se stessi, ma dare tutto al gruppo. Voglio una squadra operaia il più possibile. Atteggiamento che sarà la nostra chiave per tutta la stagione. Anche contro il Monza, subito. All'Inter pensiamo da domani». Andrea Silenzi, il nuovo capitano, torna in campo dopo un'assenza che ha pesato sul gioco offensivo. I tifosi gli chiedono molto. Già stasera al Brianteo. «L'attesa è anche mia, però se fossi io l'unica risorsa offensiva del Toro ci sarebbe da preoccuparsi...». Si schiera sulla linea Rampanti: «Fra i compagni ci sono ottimi giocatori, che possono arrivare al tiro. Il nuovo Torino punta sul collettivo. Certo, la mia presenza può essere un aiuto. Allargando le maglie della difesa avversaria. Comunque la prima gara ufficiale crea un'atmosfera particolare. Diciamo che aumenta la nostra consapevolezza. Cominciamo una stagione che chiederà a tutti noi il massimo impegno». Se Silenzi è il solo punto di riferimento della passata stagione, Stefano Torrisi è fra i tanti volti nuovi. Gli tocca uno dei ruoli più delicati: quello di libero, di regista della difesa. Non sembra emozionato. Anzi, più vaccinato di quanto potrebbe dimostrare a soli 23 anni: «Ho letto giudizi buoni sul mio conto nelle ultime partite, le amichevoli contro grandi squadre. Troppo gentili. Perché sto entrando in forma appena adesso, ci vorranno ancora quindici giorni per arrivare al meglio. Lo sciocco incidente alla gamba mi ha tolto allenamenti e amiche¬ voli importanti. Però, a pensarci, magari mi ha fatto tirare un po' il fiato nella fase più dura della preparazione. Chissà». Che effetto fa partire in una squadra che per lei, e per gli altri, è quasi una scommessa? «Uno solo, la speranza di ripetere Ravenna. Ci arrivai in C2, eravamo tutti nuovi meno uno o due, come adesso. Salimmo subito in CI. Non male, vero? Il ricordo è un augurio». Per Andrea Silenzi, qualcosa di molto importante è già accaduto all'interno del Toro: «Il gruppo si è formato, ed è un fatto decisivo. Pochissimi si conoscevano, fra quelli arrivati, e lo stesso è accaduto a me, Pastine, Falcone, Sinigaglia nei loro confronti. Forse questa generale condizione di novità ci ha aiutati a parlarci, a cercarci, a capirci. Certe volte è sicuramente più diffìcile entrare in una squadra già fatta, essere la novità che deve farsi vedere. E che deve essere pesata, poi accettata. In questo Toro tutti sullo stesso piano, alla pari. La mia fascia di capitano? Un omaggio all'anzianità di bandiera». Tocca comunque a lui, proprio per questo, il ruolo del leader. Fra i compiti, cementare l'intesa con Rizziteli: «Colpa mia se abbiamo giocato poco insieme, di questo ematoma alla coscia. Ma le sue qualità non si discutono. Come quelle di Pelè». Gli chiedono tre nomi, quelli dei migliori stranieri del campionato: «Angioma, Gullit e Chamot». E dei tre giovani migliori: «Carbone, Pessotto, Tosto». Un vero granata, il capitano. Rampanti conta sullo spirito di gruppo. Stasera schiera il trio Silenzi-Rizzitelli-Pelè, deve rinunciare allo squalificato Sogliano, lascia a riposo Pessotto spiegando: «Tocca a Cristallini, che per squalifica salterà l'Inter. Pessotto giocherà domenica». Lo saluta Boldini, allenatore del Monza, ex terzino sinistro del Milan: «Rampanti lo ricordo bene, era un tornante destro molto tecnico. Siamo sulla stessa barca. Lui ha una squadra nuova ed a me, del Monza della scorsa stagione sono rimasti Del Piano, Saini e Radice. Gli ultimi due stasera mi mancano per infortunio». Bruno Perucca
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