In viaggio nel tempo con il morto che parla di Alessandra Comazzi

In viaggio nel tempo con il morto che parla In viaggio nel tempo con il morto che parla OH mamma, dice sempre Scott Bakula, protagonista di «In viaggio nel tempo», quando «salta» da un'epoca all'altra per compiere delle buone azioni e cambiare, cosa inquietante, il corso della storia, far rivivere chi è morto e far incontrare chi non si sarebbe mai incontrato. E «oh mamma» dice anche una gentile lettrice che ha scritto a questa rubrica per sottolineare come il telefilm sia uno dei migliori in circolazione, di questi tempi, e come anzi sia strano che l'abbiano mandato in onda adesso, forse non si erano accorti che era di valore. La lettrice protesta anche perché il protagonista Bakula era stato qui paragonato ad Harrison Ford, l'eroe di «Biade Runner», l'Indiana Jones invincibile archeologo: non è mica una cattiva somiglianza, chissà quanti vorrebbero vantarne una simile. Comunque, «In viaggio nel tempo», che va in onda su Raiuno, ha effettivamente alcuni pregi: prima di tutto quello di far riflettere sull'unità spaziotemporale, che viene smentita ad ogni occasione. Nella puntata dell'al¬ tra sera il protagonista, che è assistito da un «ologramma» (Dean Spockwell), cioè un ectoplasma-angelo custode in diretta dall'aldilà, «saltava» addirittura nel corpo dell'ologramma da vivo e da giovane. Ufficiale della marina, aveva subito un processo militare con l'accusa di aver stuprato la moglie del comandante della base, una giovane donna che «iniziava» ogni marinaio alle gioie del sesso, e poi lo abbandonava. Il «saltatore» Sam Beckett dovrà salvare Spockwell cambiando lo stato delle cose, ma per qualche equivoco lo cambierà al contrario. Insomma, è come se in un mondo parallelo noi avessimo a che fare con una televisione che d'estate non ci lascia in balia dei film... «In viaggio nel tempo è stato seguito martedì da 2 milioni 380 mila spettatori, battuto però dal classico dell'ora di pranzo, «La signora in giallo», con Angela Landsbury amabile e imbattibile detective (doppiata benissimo) in onda sempre su Raiuno e seguito da tre milioni e mezzo di persone. Su Raidue continua «Scan¬ ner. Dietro la cronaca». Ieri sera si è parlato dello sbarco in Normandia, martedì sono andate in onda testimonianze di transessualità. Ma non quella cui si pensa abitualmente, un uomo che diventa donna: hanno raccontato la loro storia alcune donne che sono diventate uomini, con interventi chirurgici difficili, pesanti, complicati. Per affrontarli sono necessarie convinzione, determinazione. Disperazione, forse. I volti erano coperti, le voci sembravano serene, e raccontavano come, dopo le operazioni, il corpo si fosse liberato di un bozzolo non suo. Raccontavano vicende comuni di disagio infantile, il fastidio per dover indossare le gonnelle delle bambine, l'imbarazzo e il dolore al momento dello sviluppo, le prime attrazioni nei confronti delle ragazze, persone soltanto apparentemente dello stesso sesso. I problemi con la famiglia, con gli psicologi, con i medici, le trafile mediche e burocratiche. Il «messaggio» che passava era di speranza. Speriamo, anche noi. Alessandra Comazzi zzi | TIVÙ' & TIVÙ'

Persone citate: Angela Landsbury, Bakula, Dean Spockwell, Harrison Ford, Scott Bakula

Luoghi citati: Normandia