«S. Paolo paghi in contanti e la Bnc sarà sua»
«$. Paolo paghi in contanti e la Bnc sarà sua» Oggi Zandano riunisce il consiglio d'amministrazione dell'istituto torinese: risposta decisiva «$. Paolo paghi in contanti e la Bnc sarà sua» Fiori rilancia: servono mille miliardi, l'offerta è di novecento BOLZANO. L'ultimo capitolo della Bnc-story potrebbe scriversi già oggi. «Se il San Paolo ci offre mille miliardi e paga cash, allora la partita sulla Bnc si può dire chiusa», così assicura il ministro dei Trasporti, Publio Fiori, lanciando più di un messaggio ai vertici dell'istituto di credito di Torino che proprio oggi riunisce il proprio consiglio di amministrazione. Ovviamente, all'ordine del giorno ci sarà la valutazione della controproposta avanzata dall'esponente del governo. Resta da vedere quindi la disponibilità o meno del San Paolo a far salire la propria offerta in cash di cento miliardi in più rispetto a quella iniziale. Sfumate le altre due offerte, quelle della Cassa di Risparmio di Bologna e dell'Icori? Sembra di capire di sì. Il ministro di Alleanza nazionale ha puntualizzato che l'offerta della Cassa di Risparmio di Bologna «è formale, mentre l'Iccri ha valutato la Bnc 1200 miliardi, quindi ò certamente interessante». Ma poi il ministro ha insistito sulle maggiori chances dell'Istituto torinese: «Il San Paolo l'ha valutata 900 e se paga cash la Banca Nazionale delle Comunicazioni è sua». Insomma, ò un problema di modalità di pagamento a stabilire quale sarà la sorte della Banca Nazionale delle Comunicazioni. Tuttavia, qualora la Bnc andasse al San Paolo o all'Icori (ma quest'ultima ipotesi è praticamente tramontata e comunque coinvolge anche Bankitalia), al ministero del Tesoro andrebbe la metà della valutazione, in quanto verrebbe alienato solo il cinquantun per cento del capitale della banca. Soddisfatta la Fiba-Cisl per queste assicurazioni del ministro dei Trasporti d'intesa col ministro del Tesoro. «La decisione adottata di cedere, comunque, solo il 51% della Bnc garantisce l'autonomia dell'istituzione creditizia e dei 1200 dipendenti del gruppo, anche se la Banca Nazionale delle Comunicazioni sarà in proprietà per una quota di maggioranza di un altro più forte partner creditizio». La Fiba Cisl, proprio su questo punto, ha portato avanti la sua battaglia, «indipendentemente da ogni argomentazione politica». Per ora, comunque, unica cosa certa è che il ramo assicurativo della Banca delle Comunicazioni non verrà ceduto. «La Bnc Assicurazioni - ha sottolineato il ministro Fiori - resterà alle Ferrovie così da creare anche un fondo pensioni per i lavoratori ed i ferrovieri». Piuttosto abbottonato l'amministratore delegato delle Ferrovie Lorenzo Necci che sulla vicenda si è limitato a puntualizzare: «La Banca nazionale delle comunicazioni ha detto il top-manager - ha bisogno di un partner forte: decida comunque il governo e l'azionista di maggioranza. Le Ferrovie - ha concluso - non fanno politica creditizia, anche per i limiti che ci impone la legge». [st. e] Gianni Zandano presidente dell'Istituto San Paolo interessato all'acquisto della Banca Nazionale Comunicazioni
Persone citate: Gianni Zandano, Lorenzo Necci, Publio Fiori, Zandano
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