« Vietare i motori sarebbe folle »
« V « Vietare i motori sarebbe folle » // lago si ribella a chi dice: fermateli GLI INTERESSI IN GIOCO VIETARE la navigazione a motore sul lago? Una follia che non merita neanche di essere presa in considerazione». Luciano Zublena, 68 anni, prima pescatore e poi titolare del servizio di trasporto pubblico sul lago di Viverone, non ha dubbi. «L'incidente di domenica - spiega - è solo una tragica fatalità. Bandire le barche a motore non risolve il problema. Bisogna insegnare alla gente a rispettare il lago, le velocità di navigazione e i limiti delle barche». Regole fissate dalla Regione nel giugno di due anni fa. «Abbiamo disciplinato - dicono il presidente della giunta Giampaolo Brizio e l'assessore Ugo Cavaliere - la sicurezza, la regolante della navigazione e le possibilità di balneazione, cercando di salvaguardare l'ecosistema lacustre. Tutto questo per promuovere il turismo e proteggere i beni culturali e ambientali della zona». Ma il consigliere di Rifondazione, Maggiorotti, ha già presentato un'interpellanza con la quale chiede la sospensione delle «attività a motore» sul lago. Un divieto, per quanto riguarda il tratto di lago di sua compe- tenza, da tempo emanato dal sindaco di Azeglio, Pio Coda, e che inizia a raccogliere consensi. Soprattutto da chi lamenta scarsi controlli sui diportisti: «I vigili si limitano a controllare che i proprietari delle barche abbiano pagato la tassa di varo. Un balzello intascato dal Comune». Accuse che irritano il primo cittadino di Viverone, Lorenzo Clerico. «Sono solo falsità inte¬ Sul lago, però, non esiste una vigilanza costante. Vietare la navigazione a motore non potrebbe ridurre il rischio di altri incidenti come quello di domenica? «Anche questa - ribatte Clerico - è soltanto un'ipotesi: si possono fare pazzie anche con la barca a remi. A Viverone, poi, c'è gente che vive grazie alle imbarcazioni a motore: cosa faranno? Se qualcuno ha alternative si faccia avanti». Ma Azeglio ha vietato la navigazione nella sua porzione di lago: che differenza c'è tra voi e loro? «Che loro non hanno attività lacustre, mentre una grossa fetta della nostra economia si basa sul lago». Una tesi che abbracciano senza riserve tutti i titolari di aziende nautiche che si affacciano sullo specchio d'acqua a cavallo tra le province di Torino e Vercelli. «Se vietano le barche per Viverone è proprio la fine» dice Pino Di Giampaolo, da pochi mesi gestore della nautica Tarello, dov'erano rimessati il gommone e il motoscafo scontratisi l'altro pomeriggio. «La navigazione a motore - aggiunge Di Giampaolo - è una delle massime attrattive di questo bacino. Chi lascia i natanti qui da noi, di solito, è un grande appassionato di barche e viene a Viverone perché può trovare, seppur in piccolo, un ambiente quasi marino». Lodovico Poletto «Metterebbe in ginocchio la nostra economia» Ma riceve consensi lo stop imposto da Azeglio ressate - dice Viverone ha solo due vigili e, compatibilmente con le tante esigenze di servizio, controllano anche le barche in navigazione. Tutti gli anni segnalano decine di irregolarità alla Regione che provvede ad applicare le sanzioni». Arcangelo Mammoliti (a fianco) era alla guida del gommone travolto dal motoscafo Vito Monaciello (sopra) è stato testimone della tragedia
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