Con i complimenti di Robi di Fabio Vergnano

Con i complimenti di Robi Con i complimenti di Robi «Ha un fisico migliore del mio e di testa è molto più bravo» TORINO. Domenica prossima saranno a pochi chilometri di distanza: Roberto a Brescia, Eddy a Palazzolo. Ma non si incontreranno, forse si parleranno dopo la partita per chiedersi a vicenda: «Hai segnato?». Strana storia quella dei due Baggio. Eddy (nome che papà Florindo diede al più piccolo dei suoi figli in omaggio al campione belga Merckx) sa tutto di Roberto, ha visto ogni suo gol, l'ha applaudito al Mondiale. Robi sa poco o nulla del fratello campione in carriera. Qualche immagine rubata qua e là, il resto è affidato al racconto dei genitori o dello stesso Eddy. Ammette Baggio Grande: «Sono cinque anni che non lo vedo giocare». In pratica Eddy era ancora un poppante del gol e Roberto era meno assorbito dai suoi impegni di campione affermato. E si vede mentre cerca di scavare immagini nella memoria che un po' gli dispiace di non essersi potuto occupare più da vicino del fratello. Anche questa volta la notizia del gol, che ha permesso al Palazzolo di raccogliere un insperato pareggio a Bologna, gli è arrivata per vie traverse: «Vi giuro che non sapevo nulla. Domenica non avevo impegni con la Juve e mi sono preso una giornata di relax. Non mi ricordavo neppure che giocasse la CI e quindi che Eddy fosse in campo». A metterlo al corrente che ora in famiglia c'è un rivale affamato di successi e soprattutto di gol, ha pensato mamma Matilde, costretta a raddoppiare la propria attenzione e i propri affanni. E' vero, Eddy ha giocato nei giovani della Fiorentina, ma per la prima volta si trova di fronte a responsabilità diverse e più importanti. Così quando Roberto ha telefonato a casa ieri mattina si è sentito chiedere: «Ma hai visto che bravo Eddy?». «Bravo co- sa?» ha risposto il campione bianconero. «Massi, ha segnato un gol a Bologna» gli ha spiegato la mamma. E Baggiouno si è fatto descrivere il gol che i cronisti presenti a Bologna raccontano essere stato realizzato con «un guizzo irresistibile». Una rete alla... Baggio insomma. Roberto si rifa raccontare l'azione e sembra proprio soddisfatto: «Non era facile segnare. E mi hanno detto che ha colpito anche la traversa con un tiro da fuori area». Tutto vero. Allora quello del gol è proprio un vizio di famiglia? Baggio Grande preferisce sospendere ogni giudizio: «Ho pochi elementi per valutare le qualità di mio fratello. Consigli? Anche in questo caso preferisco non sbilanciarmi. Spesso si parla inutilmente, perché la realtà è poi diversa. Sono contento che sia partito con il piede giusto e spero sia sulla strada buona». Ma quali sono le doti migliori del meno famoso dei Baggio? Anche in questo caso si procede a fari spenti nella notte. Roberto però raduna le idee e cerca di dipingere un ritratto attendibile di Eddy: «Di sicuro è forte fisicamente, sta meglio di me. Per il resto so che è molto bravo di testa. Più bravo del sottoscritto». Dettagli. La strada è ancora lunga e non è detto che sia altrettanto in discesa. Intanto Roberto ha aderito ad un'iniziativa umanitaria lanciata da «Amici senza confine», un'organizzazione che si occupa di trovare aiuti per la Bosnia. Con Tomba, la Compagnoni, Signori e Massaro, Baggio contribuirà a trovare fondi per ricostruire gli impianti sportivi di Sarajevo. I tifosi presto sentiranno anche i suoi messaggi e le sue impressioni bianconere su una linea telefonica a pagamento. Fabio Vergnano

Luoghi citati: Bologna, Brescia, Sarajevo, Torino