Già proteste contro «Il branco»

Il film di Risi Il film di Risi Già proteste contro «Il branco» ROMA DALLA REDAZIONE Non è ancora stato proiettato sugli schermi del Lido dove è in concorso al Festival, e «Il branco», il nuovo film di Risi su uno stupro collettivo, già crea polemiche. A protestare, stavolta, sono alcuni dei protagonisti di quel caso di cronaca nera: cioè tre dei dieci ragazzi che, la notte del 20 maggio dell'83, nelle campagne di Tivoli, sequestrarono e violentarono due turiste tedesche di vent'anni. I tre hanno chiesto a Marco Risi, attraverso il loro legale, i danni morali per essere nuovamente chiamati in causa in una storia con cui non vogliono avere più niente che fare. Arrestati subito e condannati a due anni, la loro pena, dicono, l'hanno già scontata: come si permette Risi di fare un film su di loro senza chiederne prima il consenso? Ma il film di Risi, pur ispirato a quell'episodio, non è copiato dalle pagine dei giornali ma è tratto da un libro, già uscito integralmente su «Nuovi argomenti» e che sarà in libreria a settembre, quindi fra qualche giorno. Un libro verità di Andrea Carraro che l'autore ha scritto utilizzando da un lato gli atti giudiziari di quel processo, dall'altro la raccolta di atti processuali di Tina Lagostena Bassi intitolata «L'avvocato delle donne». Non è quindi esattamente un film verità. Del resto il regista, che ha già girato due film sul carcere minorile Malaspina di Palermo, «Mery per sempre» e «Ragazzi fuori», sostiene che della storia gli è piaciuta soprattutto l'inconsapevolezza culturale e morale di questi giovani cresciuti senza valori alla periferia di Roma e parla piuttosto di un ritratto sul genere di quelli che realizzava Pasolini. Non sarà facile quindi dimostrare che il film danneggia moralmente proprio i protagonisti di quello stupro di undici anni fa.

Persone citate: Andrea Carraro, Malaspina, Marco Risi, Pasolini, Tina Lagostena

Luoghi citati: Risi, Roma, Tivoli