«Guerra ai pirati-killer coi motoscafi»

Majorca: bloccare questi criminali con multe e sequestri. Fiori: intensificheremo i controlli Majorca: bloccare questi criminali con multe e sequestri. Fiori: intensificheremo i controlli «Guerra ai pirati-killer coi motoscafi» Dopo la strage di Viverone ROMA. Motoscafi che sembrano siluri, l'acqua del mare che diventa come l'asfalto dell'autostrada, la morte dietro lo scoglio. Dopo il sub ucciso in Sardegna e le vittime dello scontro tra motoscafi sul lago di Viverone monta la polemica: basta con i killer del mare. Enzo Majorca, re dei sub e senatore nelle fila di Alleanza nazionale, detta la sua dichiarazione di guerra: «mi batterò con ogni mezzo per bloccare questi siluri, guidati da criminali folli e arroganti che non hanno nessun rispetto del mare». E alle parole di condanna segue un'interpellanza urgente al ministro dei Trasporti Publio Fiori per chiedere il potenziamento della guardia costiera: «servono uomini, mezzi, soprattutto elicotteri per una sorveglianza attiva e capillare». E poi sanzioni severe: «multe sequestri», chiede Majorca che ricorda come sia scampato per un pelo a un pirata del mare: «Ero con mia figlia in immersione e un pazzo ha cominciato a fare slalom fra i palloncini». Il ministro dei Trasporti Publio Fiori per adesso non parla. I problemi nelle acque interne, i laghi, fanno sapere all'ufficio stampa, sono state trasferite alle Regioni. Per la sicurezza nel mare invece sembra che dal ministero partiranno direttive per le capitanerie di porto che dovranno dare una stretta ai controlli sulle imbarcazioni e su chi le guida. Controlli che fino ad oggi non ci sono stati o comunque non sono stati efficaci, denunciano i sub. Marcello Standoli, segretario generale della federazione pesca sportiva non usa mezzi termini: «sono rigorosi solo con noi che siamo le vittime di questi che scambiano il mare per l'autodromo di Monza. Le capitanerie controllano minuziosamente i nostri equipaggiamenti. Perchè non fanno altrettanto con chi usa il mare e i laghi o il mare come un circuito di Formula Uno?». Nemici storici dei 'motoscafari' i velisti intervengono nella polemica lanciando un appello. A parlare è lo skipper più famoso d'Italia, Cino Ricci: «fermate questi «piloti» che non hanno nessuna cultura del mare, accendono e vanno via a trenta, quaranta nodi». La tattica che consiglia Cino Ricci, fino a nuove regole, a chi va per mare è una sola: stare alla larga dai motoscafi d'altura. Questi «sono pericolosi e deprecabili. Fatti in modo tale che a trenta nodi è impossibile fermarli, in mare non ci sono freni». L'unica possibilità di manovra, spiega Ricci è virare, «ma a quella velocità ci vorrebbe un raggio infinito». Altro velista eccellente, il giornalista Piero Ottone scuote la testa: è pessimista. «Non c'è niente da fare - dice - le regole restrittive ci sono già. Solo con l'educazione si possono evitare cose simili. Sui grandi accusati, i motoscafisti, Ottone non ha dubbi: «anche tra loro c'è gente di buon senso, ma spesso si tratta di persone irresponsabili». E loro gli amanti della potenza e del rombo dei motori in acqua cosa pensano? Nessuna difesa ad oltranza. Il segretario generale della Federazione motonautica Italiana, Luciano Cucchia, lui stesso pilota di off shore, fa delle proposte: educazione nautica, multe e recinti «salva -vita» difesi dalle boe. Inutili sarebbero invece controlli più severi sulle patenti: «in gran Bretagna, paese marinaro per eccellenza, dice Cucchia, le patenti vengono date a pagamento, senza esami. Tutto è affidato alla coscienza individuale». Il comandante del porto di Genova, ammiraglio Renato Ferraro pensa che la patente non solo sia inutile ma anche dannosa. Un foglio di carta con cui i «criminauti» si sentono in grado di fare tutto. «E allora perchè non abolire la patente? La prima legge che conta in mare è la propria coscienza e la conoscenza dei propri limiti». Maria Corbi Al LAGHI La navigazione nei laghi è materia di competenza delle Regioni. 1] E' vietata la navigazione a motore nello specchio d'acqua compreso tra la riva e i 100 metri dalla stessa. E' invece consentita la navigazione a vela, a remi, a pedale e alle tavole a vela. 2] Sono istituiti corridoi di navigazione, per permettere ai mezzi a motore di attraversare la fascia interdetta alla navigazione: la velocità massima è di 4 nodi (7 km l'ora). 3] La velocità massima consentita è di 10 nodi (19 km l'ora) nelle ore diurne. 4] La navigazione a motore è bloccata in autunno-inverno, dal 2 novembre al 31 marzo dell'anno successivo. Anche quando è permessa, resta il divieto per le ore notturne (dalle 21 alle 7). IN MARE l] Le barche a motore devono navigare a non meno di 300 metri dalla riva e «uscire» a remi se vi sono bagnanti. 2] Le barche tutte devono navigare ad almeno 50 metri dalla boa di segnalazione dei sub o dalle barche-appoggio. 3] Le barche a motore o a vela devono attenersi scrupolosamente al Solas (Safety of lite at sea, il regolamento internazionale per la salvaguardia della vita umana in mare). 4] In vista di un'ostacolo la barca deve moderare la velocità e transitare a distanza di sicurezza. I resti del gommone, dopo l'impatto con il motoscafo avvenuto nel lago di Viverone. Nell'incidente sono morte 4 persone

Luoghi citati: Genova, Italia, Monza, Roma, Sardegna, Viverone