Si allargano le frontiere di Arafat

Primo passo verso l'autonomia, ma restano escluse Gerusalemme Est e le terre dei coloni Primo passo verso l'autonomia, ma restano escluse Gerusalemme Est e le terre dei coloni Si allargano le frontiere di Arafat Passano all'Olp alcuni poteri civili in Cisgiordania TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Dopo Gaza e Gerico, l'autonomia palestinese comincia adesso a spingersi gradualmente anche in Cisgiordania dopo la firma ieri al valico di Erez (fra Israele e la striscia di Gaza) di accordi sul passaggio di alcuni poteri civili dal governo militare ai funzionari dell'Olp. «Si tratta di un primo passo ha dichiarato il negoziatore palestinese Nabil Shaath - che apre la via all'applicazione completa degli accordi di transizione», ossia all'estensione dell'autogoverno palestinese a tutti i territori occupati, Gerusalemme Est esclusa. La cerimonia della firma degli accordi (approvati nei giorni scorsi sia dai «ministri» dell'Autorità palestinese sia dal governo israeliano) si è svolta in un clima teso, dovuto alle recenti polemiche fra Israele e Olp sul ripetersi degli attentati antiisraeliani di Hamas (a cui la polizia palestinese stenta a far fronte) e alle difficoltà create da Israele che hanno portato all'annullamento della visita di Benazir Bhutto. Per manifestare il suo malumore Shaath è giunto in ritardo, lasciando che gli israeliani e i consoli giunti da Gerusalemme lo attendessero per due ore. Ma al momento della firma non ci sono stati intoppi. In base all'accordo, per la prima volta i palestinesi dell'Olp sono chiamati ad assumere il controllo di un apparato amministrativo in Cisgiordania. Si inizierà subito con l'istruzione, dato che l'anno scolastico è alle porte. Da metà settembre, i palestinesi gestiranno autonomamente anche il sistema sanitario della Cisgiordania: ospedali, cliniche, ambulatori. Nelle prossime settimane subentreranno al governo militare in altri campi ancora: turismo, sport, affari sociali, imposte. In questi ultimi settori, l'inizio dell'applicazione degli accordi sul trasferimento dei poteri è stato condizionato all'esito della riunione dei «Paesi donatori» che si terrà a Parigi fra l'8 e il 10 settembre. Gli israeliani ritengono che per mettere in moto l'apparato burocratico necessario ad attivare questi settori (decine di migliaia di impiegati) sia necessario un bilancio annuale di 60-70 milioni di dollari e vorrebbero avere la certezza che almeno la metà della somma sia in arrivo prima di fare le consegne. A Gerusalemme c'è comunque notevole soddisfazione per l'accordo sul trasferimento dei poteri dato che conferma in maniera netta che esso non sarà applicabile né a Gerusalemme Est, né negli insediamenti israeliani, né nelle basi militari né nei confronti dei cittadini israeliani. Gli israeliani ritengono di essere riusciti a imporre il loro punto di vista su un'altra questione delicata: a raccogliere le imposte sarà un'unità civile e non di tipo poliziesco, come avevano chiesto in un primo tempo i palesti- nesi. I membri di questa unità non gireranno armati, né indosseranno divise. Ma anche i palestinesi hanno qualche motivo di soddisfazione. Innanzi tutto Arafat può oggi meglio rispondere a quanti - fra i radicali palestinesi - lo dileggiavano per aver accettato di prendere in custodia dagli israeliani solo la problematica striscia di Gaza e l'insignificante Gerico. «Questi accordi - ha detto ieri Shaath a Erez - dimostrano che l'autonomia non si fermerà a Gaza e a Gerico. Dimostrano che fra noi e gli israeliani è in corso un processo, che una dopo l'altra tutte le fasi della Dichiarazione di principio vengono realizzate». Inoltre, l'accordo avvicina sensibilmente la realizzazione di un progetto difficile, ma che sta a cuore alla leadership palestinese: l'indizione di elezioni generali in Cisgiordania e a Gaza per la nomina del Consiglio dell'autonomia. I palestinesi indicano come una data possibile il 15 dicembre prossimo: entro quel giorno dovrebbe essere completata l'evacuazione dei principali centri urbani palestinesi e la sostituzione delle forze israeliane con reparti della polizia palestinese. Una questione delicata, che Israele non si affretta a discutere fintanto che Hamas persiste nei suoi sanguinosi attentati e fintanto che le forze dell'ordine palestinesi non sembrano saper arginare le attività degli islamici, [a. b.] DAL GOVERNO MILITARE ISRAELIANO i I NUOVI POTERI DI ARAFAT AMMINISTRAZIONE AUTONOMA PALESTINESE IN CISGIORDANIA 'CULTURA SANITÀ7 1° 5EH.EMBRE1 15 settembre! TURISMO AFFARI SOCIALI SPORT IMPOSTE ACCORDO DI PRINCIPIO. ISRAELE CONDIZIONA LA REALIZZAZIONE ALL'ESITO DELLA SEDUTA DEI PAESI DONATORI [8-10 SETI A PARIGI]. SE QUESTI PAESI DARANNO 30 MILIONI DI DOLLARI L'AUTONOMIA IN CISGIORDANIA SÌ PUÒ' METTERE IN MOTO LE PROSSIME TAPPE negoziato sulle elezioni al consiglio dell'autonomia su CISGIORDANIA E GAZA [senza gerusalemme est]. i palestinesi propongono la data del 15 DICEMBRE I PALESTINESI CHIEDONO: 180 MEMBRI • POTERI LEGISLATIVI • EVAQUAZIONE CENTRI URBANI • INGRESSO POLIZIA PALESTINESE ISRAELE OFFRE: 30 MEMBRI • POTERI AMMINISTRATIVI • CONDIZIONE NEGOZIATO • INGRESSO POLIZIA PALESTINESE A CONDIZIONE DI UN CALO DEL TERRORISMO A GAZA E GERICO

Persone citate: Arafat, Benazir Bhutto, Erez, Nabil Shaath, Shaath