De Lorenzo resta dentro «Il suo dio è il denaro»

Il tribunale: è un criminale straordinario Il tribunale: è un criminale straordinario De Lorenzo resta dentro «Il suo dio è il denaro» Idue avvocati rinunciano al mandato «E' impossibile opporsi a questi soprusi» NAPOLI. Francesco De Lorenzo resta in carcere. L'ex ministro della Sanità dovrà vivere in una cella di Poggioreale fino a novembre, quando scadranno i termini della custodia cautelare. I giudici del tribunale del riesame, ai quali si erano rivolti i suoi avvocati, non hanno usato mezzi termini: «Sua Sanità», dicono, è troppo pericoloso per tornare in circolazione. Perché? Perché «la carica di ministro, per lui, era un ottimo e comodo viatico per consentirgli di esprimere al meglio le sue qualità criminali». E, libero, riemergerebbero le sue «spiccate inclinazioni a delinquere». Tutto in nome, concludono i giudici, «del dio danaro». Appresa la notizia, i due legali di De Lorenzo hanno rimesso il mandato: «E' un processo politico - hanno scritto -, inutile opporsi a questi soprusi». F. Milone A PAG. 4

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