«Sono vivo ma non cercatemi più»

«Sono vivo, ma non cercatemi più» LO 007 DELL'AUTOPARCO «Sono vivo, ma non cercatemi più» FIRENZE. Giampaolo Cesellato, il giovane investigatore privato di Pavia del quale la madre ha denunciato ai carabinieri la scomparsa all'inizio di luglio, è vivo, ma intende restare nascosto e chiede di essere dimenticato. Casellato ha inviato per fax una lettera alla redazione di Firenze dell'Ansa: due pagine a stampatello, senza il numero di fax di provenienza, ma che per calligrafia, firma e contenuto sono ritenute autentiche dagli investigatori. Il giovane, che sostiene di aver lavorato per 10 anni per il Sisde - ma il servizio replica di averlo utilizzato solo una volta - e che fu infiltrato dalla Guardia di finanza a fianco di uno degli esponenti di spicco del clan mafioso dell'autoparco di Milano, Angelo Fiaccabrino, è stato testimone al processo all'organizzazione criminale ed è tuttora sotto inchiesta nel capoluogo lombardo per una vicenda di microspie. Nella sua lettera, Casellato dice di non capire le preoccupazioni per la sorte di «un mitomane e sedicente informatore del Sisde» e annuncia che «Damasco» (il nome in codice con il quale sostiene di aver lavorato per il Sisde) «è morto, non esiste più». [Ansa]

Persone citate: Casellato

Luoghi citati: Firenze, Milano, Pavia