«Uccideremo tutti gli stranieri»

«Uccideremo tutti gli stranieri» «Uccideremo tutti gli stranieri» / terroristi islamici minacciano i delegati Onu LA CONFERENZA DELLA PAURA ■ ventimila partecipanti alla I conferenza del libertinagI gio, specialmente gli stranieri, si esporranno a un grave pericolo: la morte». Firmato Jamaa Islamiya, l'organizzazione clandestina che combatte contro il governo egiziano e che ha ucciso almeno trecento membri delle Forze di Sicurezza in due anni. Le minacce di morte ai delegati della Conferenza internazionale sulla Popolazione e lo Sviluppo sono contenute nella rivendicazione dell'attentato in cui è stato assassinato un giovanissimo turista spagnolo. Proprio quest'attentato sembra segnare per i terroristi un salto di qualità nel tentativo di alzare il livello dello scontro: «E' iniziata una nuova fase di operazioni, chiediamo a tutti gli stranieri di non venire in Egitto nel prossimo futuro se vogliono restare in vita», scrivono nella rivendicazione. E l'escalation annunciata ò diventata realtà poche ore più tardi a Qena (circa 650 km a Sud del Cairo), poco lontano dal luogo dell'attentato, gli estremisti musulmani hanno attaccato un alloggio della polizia uccidendo un poliziotto e ferendone un altro. In risposta, agenti delle squadre antiterrorismo hanno fatto irruzione ieri mattina in un covo di integralisti nella zona del cimitero di Salomon, a Tema (presso Sohag), uccidendone cinque. Un sesto estremista, ferito al pari di un agente, avrebbe fatto rivelazioni sui progetti di attentati della Jamaa. La nuova offensiva del terrorismo islamico allunga una preoccupante ombra di terrore sulla Conferenza del Cairo. Certo le autorità egiziane cercano di minimizzare, ma il pericolo è reale. Fonti del ministero degli Interni egiziano hanno dichiarato che «gli attentati nel Sud del Paese non avranno alcun effetto sulla sicurezza delle delegazioni partecipanti alla Conferenza», che sarà affidata a quattordicimila tra ufficiali e agenti di polizia. Le fonti hanno poi garantito che l'aeroporto del Cairo - dove ieri ci sono stati i primi arrivi di partecipanti, circa un centinaio di persone tra cui trenta funzionari dell'Orni - è sotto stretta sorveglianza, e che i controlli degli alberghi che ospiteranno le delegazioni saranno ferrei. Secondo fonti ben informate tre piani di un grande albergo saranno riservati al vicepresidente americano Al Gore: quello centrale sarà ri¬ servato all'uomo politico americano, gli altri due invece resteranno vuoti. Anche il segretario generale dell'Onu Boutros Ghali dovrà scendere in un hotel, nonostante abbia al Cairo una bellissima casa. I terroristi cercano di sfruttare le crescenti proteste che la Conferenza sta suscitando nel mondo islamico. Nei giorni scorsi infatti la Conferenza era stata attaccata dagli ulema della moschea di Al Azhar, la più importante scuola coranica dell'Islam sunnita hanafita egi¬ ziano. Gli studiosi di Al Azhar hanno chiesto alle Nazioni Unite di cambiare il piano d'azione della Conferenza accusando in pratica le Nazioni Unite di ratificare aborto, omosessualità e rapporti extraconiugali: «In questo modo - hanno aggiunto si demoliscono i valori su cui si basano le religioni, si incoraggiano le deviazioni e la diffusione delle infezioni sessuali». Critiche al programma della Conferenza del Cairo sono giunte anche dall'Organizzazione della Conferenza Islamica. Il suo segretario Ahmad Mohamad Ali - che sta visitando i vari paesi islamici - l'ha giudicato «contro la morale umana. Vogliamo che il documento finale sia in sintonia con le fedi religiose». Ali ha proposto che le delegazioni dei Paesi dell'Oci si incontrino al Cairo prima dell'inizio dei lavori della Conferenza per elaborare un piano alternativo che rifletta il «vero sviluppo dell'umanità». [m. tr.] llllililllll Manifestazione di protesta dei fondamentalisti islamici

Persone citate: Ahmad Mohamad, Al Gore, Boutros Ghali

Luoghi citati: Cairo, Egitto, Tema