I fumatori: più tolleranti con noi

Riccione, meeting Riccione, meeting I fumatori: più tolleranti RICCIONE. Un miliardo e 200 milioni di fumatori nel mondo consumano, in un anno, 2860 miliardi di sigarette, con una media procapite di 1550 «bionde». Al di là dei problemi per la salute propria e altrui, i consumatori di tabacco nell'89 hanno versato agli erari dei vari Paesi 100 miliardi di dollari Usa in tasse; danno lavoro a 180 milioni di persone tra trasformatori, produttori, distributori e coltivatori di 100 Stati. Sono cifre fornite ieri a Riccione, nel corso di «Smokepeace '94», conferenza internazionale per la «tolleranza e la cortesia», che durerà fino al 28 agosto, cui partecipano 80 delegati nel mondo per parlare di un fenomeno, il fumo, che nonostante una politica sempre più repressiva, ha registrato nel '93 un aumento di consumi, anche in Italia: 88,6 miliardi di sigarette contro gli 88,2 del '92 ( + 0,4) ma meno degli 89,1 del '91. Obiettivo della conferenza è un confronto per una pacifica convivenza tra fumatori e non. Ma anche: ridurre la pressione dei governi e dei media, le cui crociate «hanno creato una situazione criminalizzante»; trovare formule legislative contro la conflittualità; dare accesso nei media alle associazioni fumatori; istituire una banca-dati mondiale; creare una segreteria internazionale per coordinare le associazioni fumatori di tutto il mondo, compresa quella italiana, presieduta da Giuliano Bianucci, che conta anche 3500 non fumatori sensibili ai diritti di chi ha il vizio. Per quanto riguarda l'Europa, nel '93 si sono consumati otto miliardi di sigari e 714 miliardi di sigarette, per un numero di lavoratori del settore pari a 1.490.000. In Italia i fumatori, l'anno scorso, erano 13 milioni: 62,2% gli uomini, 37,8 le donne. Le preferenze vanno alle Ms (26%), seguite da Marlboro ( 17,1 ). La fascia più rilevante in Italia è quella che fuma sigarette sotto i 5 milligrammi di condensato: il 38,3%. Seconda quella sopra i 10 mg (31,9), terza quella tra i 5,1 e i 10 (29,8). Il 36,1% fuma meno di 10 sigarette al giorno, il 37,5 da 11 a 20, il 24,7 più di venti, mentre, J' 1,7% fuma il sigaro o la pipa. Tra i maschi la maggior parte (40,2%) sta tra le 11 e le 20, mentre il 50% delle donne non arriva alle 10. Il 50% della popolazione tra i 18 e i 24 anni ne fuma meno di 10, tra i 25 e i 34 il 45,3 sta tra le 11 e le 20, mentre tra i 35 e i 44 tale quota scende a 34,3. Tra i 45 e i 54 la quota maggioritaria ripassa agli «under 10», con il 35,3%, mentre tra i 55 e i 64 tornano in voga i consumatori di un pacchetto al giorno, con il 45,7%. Oltre i 65, il 47,6 ne consuma meno di mezzo. Si fuma di più nel Sud e nelle isole (il 34% del consumo nazionale) e nel Nordovest: 29,2%. Nel 1979, in Italia, il consumo prò capite/anno era di 1720 sigarette, sceso a 1690 nell' 89, un consumo medio nel mondo. Gli italiani pagano in tasse sul fumo 10.000 miliardi allo stato, seconda entrata dopo la benzina. E gli organizzatori della conferenza a questo punto non capiscono più perché nascano sempre più proposte per far pagare di più, ai fumatori, l'assistenza sanitaria e assicurativa. I fumatori «sono forse italiani di serie b?», si chiedono, ricordando che in 10 anni 11 prezzo dei tabacchi è triplicato. [Ansa] Ruberto B sagli & A-.». al Inizio corse ore 20,45 ingresso gratuito

Persone citate: Giuliano Bianucci, Marlboro

Luoghi citati: Europa, Italia, Riccione, Usa