la mafia russa sfonda la porta di Newsweek
la mafia russa sfonda la porta di Newsweek la mafia russa sfonda la porta di Newsweek Tre uomini armati: pagate il pizzo o la redazione salta in aria MOSCA DAL NOSTRO INVIATO La mafia nel cortile. Questa volta è toccato al settimanale americano «Newsweek», la cui redazione sta nel palazzo di fronte a quello della «Stampa». Dinamica dell'evento: una macchina del settimanale, con la scritta sulla fiancata, torna dall'aeroporto Sheremetimto. Un'auto le taglia la strada e la blocca. Tre uomini saltano fuori, uno armato di pistola, e ingiungono all'autista di portarli in redazione. Dichiareranno, giunti a destinazione, di essere membri della più potente gang moscovita, la «mafia di Solntsevo», dal nome di un quartiere periferico della zona Sud. Ma la geografia non inganni: «Quelli di Solntsevo» agiscono su scala globale, in tutta Mosca. Uno dei tre resta di guardia all'ingresso, incurante della presenza dei vigilantes che dovrebbero custodire il cortile dove abitano solo stranieri, giornalisti, diplomatici, uomini d'affari. Gli altri due salgono e cominciano la «trattativa». Il corrispodente di «Newsweek», Andrew Nagorskij sta al gioco, anche perché si trova la pistola puntata sul naso. Quelli non parlano inglese e usano l'interprete del giornale. Nagorskij racconta: «Probabilmente non si rendevano nemmeno conto di cos'è un settimanale americano. Comunque parlavano solo di soldi in cambio di protezione». Se ne sono andati solo dopo aver ottenuto un assenso di massima sulla protezione. Ma, a riprova che sono gente seria, hanno preteso da uno dei dipendenti del settimanale la modica cifra di un rublo (0,05 centesimi di dollaro). Anche qui la cifra non tragga in inganno sulla modestia delle pretese. Si tratta di quello che i russi chiamano il «rublo criminale». Quel passaggio di mano della moneta costituisce la sanzione, il cerimoniale dell'accordo di protezione. Da quel momento chi sgarra non sarà perdonato. Poi se ne sono andati, annunciando un ritorno prossimo per fissare le tariffe. Nagorskij, invece, ha chiamato la polizia, il ministero degli Esteri russo, l'ambasciata americana e ha reso pubblico l'episodio. «Non possiamo lasciarci intimidire». Infatti è il primo caso del genere. Finora se la prendevano con le imprese commerciali, russe e straniere, i chioschi, i negozi, le aziende, i trasporti. I giornalisti esteri erano stati risparmiati. Finita anche quest'isola felice. Adesso aspettiamo nel cortile qualche distaccamento della polizia speciale, i famigerati La mafia russa: sempre più aggressiva «Omon» in tuta mimetica. E qualche autobomba inevitabile potrebbe esplodere nel cortileposteggio che già pullula di auto con targa russa che vengono a rifugiarsi (pagando la tangente ai vigilantes) dove c'è, o dovrebbe esserci, un minimo di protezione. Finalmente un po' di eccitazione in questo ghetto un po' spento dove gli stranieri sembravano al riparo. In verità non lo sono più da tempo. Proprio ieri l'ultima statistica ufficiale. La Mosca più appetitosa, centro e dintorni - dice il generale Ogorodnikov, capo regionale della polizia - è ormai suddivisa in zone dominate da una trentina di gangs. Il resto, periferie e zone depresse, appartiene a un altro centinaio di «organizzazioni mafiose» di rango inferiore. Piccoli eserciti, in qualche caso con effettivi fino a 500 uomini, abbondantemente armati, dotati di auto veloci, ovviamente estere, radiotelefoni ecc., che la fanno da padroni. La polizia non può neppure stare a guardare. In molti casi è costretta a «partecipare», oppure lo fa di buon grado, spartendo la torta. Chi non ci sta finisce all'obitorio, come è accaduto, dall'inizio dell'anno, a 66 «uomini d'affari» e ad altri 123 tra ((banchieri», «commercianti», deputati del Parlamento, cassieri e cambiavalute. Il mezzo più di moda è l'autobomba. Ma è piuttosto volgare. Per fare soldi c'è anche il metodo «soft» dei falsi avvisi di pagamento. Ieri il ministero dell'Interno ha dato notizia di un raro successo: a Novosibirsk una banda di due «cooperatori» e tre cassieri della Banca di Stato Russa è riuscita a rubare la bella somma di un miliardo e 386 milioni di rubli. Alcuni dei giovanotti sono stati arrestati. Giulietta Chiesa
Persone citate: Andrew Nagorskij, Giulietta Chiesa, Omon
Luoghi citati: Mosca
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