«Guidi e Matteoli danneggiano l'Italia» di Andrea Di Robilant

«Guidi e Malleoli danneggiano l'Italia» Per il leader riformatore la posizione dell'Orni sull'aborto viene distorta: vogliamo andare alla conferenza «Guidi e Malleoli danneggiano l'Italia» Pannella: Berlusconi nomini Martino capo-delegazione al Cairo MAGGIORANZA DIVISA ROMA ÈVE essere Antonio Martino e non Antonio Guidi il capo della delegazione italiana alla conferenza del Cairo sulla popolazione. E poi, in quella delegazione, dovremmo esserci anche noi riformatori, che su quel tema ci battiamo da anni». Marco Pannella non ci sta. E' un grosso errore, dice il leader dei riformatori, che a rappresentare il governo italiano a questo importante appuntamento internazionale (5-12 settembre) siano il ministro degli Affari sociali Guidi, appunto, e il ministro per l'Ambiente Altero Matteoli. I due ministri sono stati al centro di aspre polemiche nei giorni scorsi per i loro attacchi contro l'aborto e per le loro critiche implicite alla bozza di documento preparata dalle Nazioni Unite sulle strategie da adottare nei prossimi anni per controllare l'esplosione demografica nel mondo. «Matteoli avvelena l'aria e Guidi lo segue», dice Pannella, il quale ricorda che la bozza dell'Onu non prescrive affatto l'aborto come metodo per controllare la proliferazione delle nascite. «Nella discussione che sta prendendo piede in Italia su questo delicatissimo argomento la posizione delle Nazioni Unite viene sistematicamente distorta». E così, alla vigilia del consiglio dei ministri che oggi dovrà decidere la posizione italiana da assumere al Cairo (nonché la composizione definitiva della delegazione), il leader dei riformatori chiede «formalmente» a Silvio Berlusconi che Guidi, fino ad oggi indicato da palazzo Chigi come capo delegazione, venga declassato e che al suo posto venga nominato «anche in relazione all'importanza dell'evento», il ministro degli Esteri Martino. Pannella fa anche una seconda «formale richiesta» al presidente del Consiglio: che i riformatori abbiano una presenza di primo piano nella delegazione. E spiega: «Siamo una forza proOnu, lavoriamo da anni con le Nazioni Unite su problemi come la fame nel mondo, lo sviluppo, i diritti umani e i problemi demografici. Emma Bonino ha incontrato Boutros Ghali tre volte nel giro di poche settimane quest'anno. Insomma, la nostra presenza al Cairo aiuterebbe a risolvere il problema-immagine che questo governo ha con le Nazioni Unite». Sarebbe anche la prima partecipazione dei riformatori ad una delegazione governativa all'estero da quando sono entrati nella maggioranza. In realtà dietro alle pressioni di Pannella su Berlusconi non c'è soltanto l'irritazione per le dichiarazioni di Guidi e Matteoli, ma anche la sensazione che da più parti si cerchi di mescolare le carte (per esempio tirando in ballo la questione dell'aborto) per trasformare la conferenza del Cairo in una grande kermesse contro il modello di sviluppo capitalista. «In questo senso - dice Pannella - il Papa a mio avviso è stato preso in giro dalla diplomazia vaticana, che cerca di imbastire una crociata su una cosa che non esiste». E non c'è soltanto la diplomazia vaticana al lavoro. A dar man forte - questa almeno è la tesi pannelliana - ci sono anche quelle forze politiche che a Montecitorio e dintorni accarezzano l'ipotesi di un «governo Pivetti». Berlusconi terrà conto delle «formali richieste» di Pannella oggi in Consiglio dei ministri? Per ogni evenienza il leader dei riformatori terrà una conferenza stampa in contemporanea al vertice di palazzo Chigi. Andrea di Robilant Marco Pannella

Luoghi citati: Cairo, Cairo Maggioranza, Italia, Roma