Cieca e spacciatrice di eroina: arrestata

Presi anche i tre pregiudicati tossicodipendenti che erano con lei e il rapinatore Presi anche i tre pregiudicati tossicodipendenti che erano con lei e il rapinatore Geco e spacciatrice di eroina: arrestata Aveva sotto la maglia il gioiello rubato un'ora prima La rapina di una catena d'oro ha fatto arrestare tre pregiudicati tossicodipendenti e una cieca cinquantenne, nota spacciatrice, scoperta dai poliziotti con addosso il gioiello del rapinato. La venditrice di eroina è Rosaria Sapienza, 54 anni, via San Massimo 46. Non vedente per colpa di una grave malattia, porta occhiali scuri e usa un bastone bianco. Ma per commerciare droga evidentemente le basta il tatto e l'olfatto. Con il tempo si è anche conquistata una fama sinistra: «Riconosce l'eroina "buona" col fiuto». «Incassa i soldi delle dosi distinguendo le banconote con le dita». Le cronache hanno cominciato a occuparsi di lei fin dal febbraio '76. In lungo Dora Colletta, era stata ferita a colpi di pistola da una collega di lavoro, poi arrestata per tentato omicidio. Nel 1985, forse per l'avanzare della malattia, per la Sapienza c'era stato il cambio di attività con il «gran salto» nel mondo degli stupefacenti e una conseguente sfilza di arresti. Ma ormai è dal 1988 che appena varca i cancelli di una prigione ne esce quasi subito visto che è diventata del tutto cieca. L'ultimo arresto nel luglio scorso, i poliziotti l'hanno sorpresa ancora una volta a spacciare (il figlio Antonio, 33 anni, l'aiutava negli affari). Degli altri tre arrestati martedì scorso due avevano preso il posto del figlio nel ruolo di procacciatori di tossicodipendenti. Costoro, Cosimo Tisano, 36 anni, e Felice Di Bari, transessuale, 38 anni, entrambi residenti in via Fratelli Calandra 11, sono finiti alle Vallette con l'accusa di ricettazione e spaccio di droga in concorso. Invece 2 quarto arrestato, Evelino Anelli, 38 anni, via Pacini 37, detto «il tatuato», è quello che ha rapinato la collana ammettendo di averla poi data alla Sapienza in cambio di una dose di eroina. La vicenda ha avuto inizio in piazza Umbria. Il viceispettore Lapertosa e l'assistente D'Orazio, forti di anni di esperienza nelle volanti, sono riusciti subito a cogliere alcune contraddizioni nel racconto del rapinato, Eugenio Dolfini, 38 anni, via Pistoia 26. «Il rapinatore - dice - era alto, dinoccolato, pieno di tatuaggi su gambe e braccia; indossava una maglietta bianca e un paio di bermuda». In seguito il Dolfini doveva ammettere che la storia era un po' diversa anche se lui è pur sempre la vittima. Era andato in corso Umbria per parlare con il «tatuato» di sua figlia tossicodipendente. Costui voleva dal Dolfini il saldo dei debiti di droga contratti dalla ragazza, più di un milione. Ma quando viene rintracciato e fermato l'Anelli non ha più la catena d'oro. L'ha appena baratta¬ ta con una dose - dice - a casa della «cieca di Sorrento». Pochi minuti e le volanti sono già in via San Massimo 64. Qui al secondo piano, è tornata da poco a casa dal carcere Rosaria Sapienza. Con lei al momento dell'irruzione degli agenti ci sono anche il Tisano e il Di Bari. La perquisizione dell'alloggio fa scoprire di tutto: tre cineprese, un walkman, macchine fotografiche, penne Montblanc, una quindicina di monili d'oro, 550 nula lire. Ma della collana non c'è traccia. I poliziotti notano invece che Rosaria Sapienza ha il collo della maglia completamente abbottonato, nonostante si scoppi di caldo. Questione d'esperienza, le chiedono di sbottonarsi e scoprono dove ha nascosto la collana d'oro. Ivano Barbiere- Riconosceva la «merce» buona grazie al fiuto Qui a fianco la cieca, Rosaria Sapienza A destra Evelino Anelli In alto il transessuale Felice Di Bari

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