la carica dei tre grandi di Giulio Mangano

la carica dei tre grandi la carica dei tre grandi Boom di utili per Gm, Ford e Chrysler In un emblematico gioco dei contrasti, proprio mentre la popolarità del presidente Clinton tocca, negli Usa, il punto più basso, l'industria dell'auto conosce un momento di fulgore. Non soltanto in termini strettamente finanziari, ma anche di immagine e considerazione, da parte tanto dei consumatori americani quanto degli esteri. Nella prima metà di quest'anno sono stati venduti negli Usa 7.741.503 nuovi veicoli (4.653.338 vetture e 3.088.165 tra monovolume, fuoristrada e pick-up), contro i circa 6,45 milioni consegnati nello stesso periodo, sui 17 mercati Cee. Il risultato statunitense segna una crescita del 10,8% sul corrispondente periodo del '93, allorché fu¬ rono consegnati 6.989.306 nuovi veicoli (4.306.545 vetture e 2.682.761 tra monovolume, fuoristrada e pick-up). Le Tre Grandi (General Motors col 33,6% di penetrazione, Ford col 24,9% e Chrysler col 15,4%) hanno sfiorato la conquista dei tre quarti della torta, firmando quasi il 74% delle vendite. La loro crescita complessiva, del 9,1%, è stata leggermente inferiore a quella del mercato, visto che soltanto Chrysler ha registrato un +11,2%, contro il +9% di Ford e l'8,3% di crescita di Gm. In confronto sono cresciuti di più i marchi giapponesi (+13,6%, con picchi di crescita del 33,6% per Mitsubishi, del 23,6% di Mazda, del 18,1% per Honda/Acu- ra e del 15,1% per Nissan/Infinity, mentre Toyota/Lexus, con un modesto +4,4%, è abbondantemente al di sotto della crescita del mercato) e quelli europei ( + 35,8%). Notevole l'avanzata di Audi-Vw ( +101,9%) perché, nonostante Audi abbia registrato una ulteriore perdita del 3% (da 6686 a 6487 consegne), le vendite Volkswagen sono cresciute del 134,8% (da 21.332 a 50.083). La spiegazione è abbastanza semplice. La Casa di Wolfsburg ha pagato pesantemente, per alcuni anni, un grave caduta delle vendite, conseguente allo smantellamento della propria fabbrica americana. Soltanto da qualche mese la Golf, nell'ultima versione, è tornata sul mercato statunitense, arrivando dallo svilimento di Puebla, in Messico. Così Vw ricomincia a prendere fiato con un prodotto arrivato sul palcoscenico Usa con quasi due anni di ritardo. Sebbene i marchi esteri accrescano nuovamente la loro presenza, ad aumentare, e non di poco, sono i veicoli made in Usa. Per merito soprattutto del gran numero di auto con marchio giapponese costruite in Nord America, quasi integralmente con componenti locali. Le fabbriche «gialle» sul territorio americano - soprattutto Honda e Toyota - crescono per numero e livello produttivo. Non tutti sanno, per esempio, che quasi il 60% delle vetture Honda costruite nel mondo sono prodotte in Usa. Ed anche Toyota continua a spingere sull'immagine americana delle sue vetture. Tanto che la maggior parte dei consumatori - soprattutto quelli che risiedono in aree vicine agli stabilimenti e, da tale adiacenza, traggono benefici economici - considerano quei prodotti come nazionali. E così, perdurando la situazione di crisi che, ormai da tre o quattro anni, affligge il mercato interno nipponico, la produzione americana supera in questo '94 quella giapponese, che l'aveva sorpassata néfl'80. Una rivincita significativa del made in Usa (seppure, spesso, con capitali e tecnologie orientali) che chiuderà l'anno con una produzione prossima agli 11,2 milioni di veicoli (10,3 in Giappone). Al di là delle unità vendute e prodotte, comunque, fanno testo le cifre dei bilanci. Che sono tornati in solido attivo: circa 2,8 miliardi di dollari (quasi 4400 miliardi di lire) di utili, nel primo semestre del '94, per la General Motors, 2,6 miliardi (4080 miliardi di lire) per la Ford e 1,9 miliardi (quasi tremila miliardi) per la Chrysler. La Ford, dal 29 settembre, farà partire negli Usa la commercializ-' zazione delle Mondeo costruite a Cleveland. La world car della Ford sarà distribuita come Ford Contour e Mercury Mystique. Nonostante un incremento di circa 4000 dollari sui modelli che va a sostituire (Tempo e Topaz), per gli accresciuti contenuti, costerà 14.655 dollari (Ford Contour GL) e 15.245 dollari (Mercury Mystique GS), cioè rispettivamente 23 e 24 milioni di lire circa. Assai meno delle quotazioni europee - in Italia la gamma Mondeo spazia tra i 30 e i 36 milioni, mentre col motore V6, che arriva proprio dagli Usa, toccherà i 45 milioni - ma anche al di sotto delle concorrenti giapponesi più dirette: l'Honda Accord LX (17.750 dollari, cioè quasi 27,9 milioni di lire) e la Nissan Altima Gxe (16.869 dollari, 26,5 milioni). Giulio Mangano

Persone citate: Audi, Clinton, Ford Contour, Mercury Mystique, Mondeo, Topaz