Una chat-line sui misteri d'Italia

Costner, Attila del Pacifico Il servizio costa 2500 lire al minuto: «Non sarà un telefono erotico, parlerò del golpe, dei generali e del traffico d'armi» Una chat-line sui misteri d'Italia Lady Golpe debutta sul 144: dirò tutta la verità LA NUOVA SFIDA DELLA DI ROSA CUDINE IAO, sono Lady Golpe e ti rivelerò tutti i retroscena, i misteri, gli intrighi d'Italia». Da settembre Donatella Di Rosa sussurrerà al telefono la sua denuncia contro il presunto colpo di Stato ordito dal generale Monticone e dagli alti vertici dell'esercito. Basterà comporre il numero 144116119, e la moglie dell'ufficiale Aldo Michittu, con la stessa trasparenza con cui è comparsa sul paginone di Playmen, nell'intimità della cornetta racconterà a voi e soltanto a voi, la sua verità sui segreti e sui mali del Paese per 2450 lire al minuto: dai suoi raporti con i generali alle disavventure giudiziarie, dalla storia del presunto traffico d'armi al «giallo del caso Nardi». Intrigante? «Nulla di erotico, per carità - spiega Donatella -. Semplicemente ho pensato di rispondere a tutte le domande che la gente mi ha posto in questi mesi, tempestandomi di chiamate a casa». Brani scelti, insomma, dal suo libroverità «La scatola nera», pubblicato qualche mese fa. Ma c'è chi quel numero non lo comporrà: Luca Ca¬ sonato, 30 anni, il friulano che dice di aver vissuto una love story con Lady Golpe: «Donatella rischia una vittoria di Pirro. L'idea del telefono sarà anche lodevole, ma non è convincendo la massa degli italiani che si vincono i processi». Di Rosa, dica la verità: lo ha fatto per soldi? «Se fosse stato per quello, allora avrei anche accettato l'offerta di girare un film con Tinto Brass. E' noto che paga bene. Invece ho aspettato la parte giusta». Adesso fa anche l'attrice? «Sto girando un film a Roma. Sono l'interprete principale. Ma non posso dire di che si tratta. Mi hanno vincolata al segreto». Non teme di contraddirsi? «Per nulla. Nella mia vicenda giudiziaria come nella mia vita, io mi comporto come sono. Mi piaceva l'idea del libro e del telefono a gettone? Le ho realizzate». Ma dopo le fotografie su Playmen non ha paura di essersi screditata? «Sono ancora convinta di aver fatto bene. Mi sono divertita, è stata una scelta mia. In fondo, non sono la prima. Anche la Mussolini... E poi non credo che la credibilità si perda posando senza veli, quando su tutte le spiagge d'Italia si vedono seni nudi». Dica un'altra verità: a lei mancano le telecamere, i fotografi, le interviste? «(Allora adesso sarei in spiaggia a Fregene. Invece sono rintanata a Udine. Comunque, con i giornali è il classico rapporto di amore-odio. Del resto, non si salva neppure Berlusconi...». Teme il processo del 5 ottobre per truffa e tentata estorsione nei confronti di Monticone? «Vorrei fortemente che fosse domani. Porterò molti testimoni, lo metterò alle strette. Ho voluto questo processo con il rito immediato per chiarire questa vicenda. E non mi tirerò indietro». Neanche un po' di paura? «Certo, un po'. Anche perché la mia sfiducia nella magistratura è notoria. Ma ho buone armi. Sto aspettando che i miei avvocati tornino dalle vacanze per presentare una denuncia per omissione d'atti d'ufficio contro gli inquirenti fiorentini». Sempre perché lei è convinta che il terrorista nero Gianni Nardi sia vivo? «Il 9 marzo era stato disposto dal gip di Firenze Barbarisi un esame del Dna sulla salma riesumata a Maiorca, ma da allora non ne è stato fatto più niente. La verità, se davvero la si vuol sapere, può venire fuori facilmente, ma in questo momento è bloccata. Il giudice spagnolo non recede, la madre di Nardi neppure... Così andremo avanti aU'infmito». Michele Meloni «Non lo faccio per soldi ma per soddisfare la curiosità di chi continua a cercarmi» A sinistra Gianni Nardi. A destra Donatella Di Rosa come è apparsa su Playmen e suo marito Aldo Michittu

Luoghi citati: Firenze, Italia, Maiorca, Roma, Udine