«Tutto Squat», il ribelle di Gabriele Ferraris

«Tutto Squat», il ribelle Periodico, 16 pagine, formato tabloid, per raccontare i giovani «Tutto Squat», il ribelle Nasce ilprimo giornale dei centri occupati L' ALTRA INFORMAZIONE u NA voce in modulazione di frequenza già ce l'hanno: è Radio Black Out 105.250, 1'«emittente antagonista di Torino». Ma i centri sociali credono anche nel potere della parola stampata: e da settembre pubblicheranno un loro giornale. Qualcosa di più duraturo dei volantini ai quali da sempre si affidano idee e notizie del «movimento». Il periodico, 16 pagine formato tabloid, s'intitolerà «Tutto Squat» - «squat» è termine gergale inglese per «occupazione di case abbandonate» - e sarà in vendita, a offerta libera, nei centri sociali cittadini, al Balon, presso alcune bancarelle di via Po. La prima tiratura potrebbe aggirarsi attorno alle mille copie. Quest'estate il coordinamento dei Cso - al quale aderiscono «El Paso», «Barocchio», «Kinoz», «Delta House» e «Prinz Eugen» - non ha chiuso per ferie. I ragazzi hanno lavorato davanti alle tastiere dei due personal computer usati per composizione e impaginazione. Adesso il materiale è in tipografia, pronto per la stampa. «Nel primo numero ci saranno articoli di tutti i posti occupati: per spiegare, intanto, perché sono stati occupati; e per raccontarne le attività, i progetti e le lotte», dice uno dei «redattori». Il termine «re¬ dattore» è però improprio: non c'è una «redazione». Anche «Tutto Squat», come Radio Black Out, sarà un organo di controinformazione aperto a tutti. «La parte più importante del giornale - aggiunge il «non redattore» (vabbé, chiamiamolo così) - è la cronistoria degli ultimi dieci mesi: in questo periodo molti giovanissimi si sono avvicinati per la prima volta ai centri sociali, e dunque ci sembrava giusto fare il punto su quello che è capitato in città. Un racconto, magari una memoria storica, per chi vuole capire». La sfida vera sarà il numero due: «Non abbiamo ancora deciso quale periodicità darci. Vorremmo uscire con regolarità, per tener vivo il confronto». Comunque, «Tutto Squat» non è un debutto assoluto nel settore della carta stampata. «El Paso» pubblica da anni libri di controcultura e classici del pensiero libertario: è imminente la riedizione di un raro pamphlet di Oscar Wilde, «L'anima dell'uomo sotto il socialismo». Qualcuno potrebbe domandarsi da dove arrivino i soldi per il giornale. Niente paura: non ci sono finanziamenti occulti. Ormai i centri sociali si sono conquistati una discreta autonomia economica grazie a sottoscrizioni, concerti e feste «benefit». I fondi raccolti bastano a far quadrare i bilanci e a sostenere le iniziative del «movimento». Anche quelle più ambiziose. Tant'è che Radio Black Out. non accetta pubblicità: sopravvive senza spot, senza jingle, senza messaggi promozionali. Non ne sente il bisogno. E' molto povera, d'accordo. Ma anche molto libera. Gabriele Ferraris «Nel primo numero articoli su tutti i circoli». Chi paga? Le sottoscrizioni e i concerti Il centro sociale autogestito dei Murazzi è uno dei punti di ritrovo per i giovani che ora daranno vita a un giornale

Persone citate: Oscar Wilde, Prinz Eugen, Radio Black Out

Luoghi citati: Torino