Manovra niente stretta fiscale

Gli interventi ormai pronti. Tagli e risparmi, incentivi all'industria Gli interventi ormai pronti. Tagli e risparmi, incentivi all'industria Manovra/ niente stretta fiscale Pensioni, Dini rassicura sui diritti acquisiti ROMA. Le linee di fondo della Finanziaria '95 sono state messe a punto ieri sera a Portorotondo nel corso della cena tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e il leader della Lega, Umberto Bossi. Si tratterà di una manovra che, in materia di pensioni, salvaguarderà i diritti acquisiti con alcuni tagli alle spese. In materia fiscale, invece, si conferma l'intenzione di non aumentare la pressione. Questo è quanto da Portorotondo ha anticipato il portavoce di Berlusconi, Antonio Tajani, in un'intervista televisiva, aggiungendo che «la maggioranza è concorde nel dar vita ad una manovra per il rilancio della nostra economia e per invertire una tendenza. Non dimentichiamo che il governo ha ereditato una situazione economica da fare venire i brividi». Nel frattempo, a Roma Raffaele Valensise, capogruppo di An alla Camera forniva altri particolari. Valensise ha parlato di «una strategia semplice da elaborare ma che tuttavia i governi precedenti non mi sembra siano riusciti a tramutare in azioni concrete: produrre nuovo gettito non già attraverso il facile ricorso a nuove imposizioni fiscali, bensì favorendo la crescita del sistema produttivo. Questo traguardo non è stato raggiunto negli anni scorsi, mentre ora i segnali che giungono dall'economia reale sono incoraggianti e lasciano ben sperare». Per tradurre in misure concrete queste indicazioni negli uffici romani si sta lavorando già a ritmo serrato. Al ministero del Tesoro è proseguito anche ieri il lavoro dello staff tecnico, al gran completo dopo il rientro in sede anche del ragioniere generale dello Stato, Andrea Monorchio. In questi giorni l'attenzione degli uomini del ministro Dini si è concentrata soprattutto sull'ammontare complessivo della manovra, dopo il rialzo dei rendimenti sui titoli di Stato, e sui tagli da apportare al settore pensionistico, che, come stabilito anche dal documento di programmazione economico-finanziaria, rimane una delle strutture portanti dell'intero programma di rientro dal deficit. L'onere derivato alle casse dello stato a causa della corsa dei rendimenti di Btp e Cct è stimato, al momento, in 2-3 mila miliardi, il che potrebbe far sabre l'ammonta- re della Finanziaria, secondo le ipotesi più ottimistiche, a circa 48 mila miliardi contro i 45mila previsti a luglio. Oltre al difficile calcolo delle cifre, lo staff del tesoro si trova di fronte la complicata materia delle pensioni. Anche da Dini giunge la conferma che non saranno assolutamente toccati i diritti acquisiti dei lavoratori. Il Tesoro avrebbe avuto, infatti, soltanto il compito di disegnare alcuni scenari alternativi per una manovra strutturale nel comparto previdenziale ed assistenziale, diretta a correggere gli squilibri finanziari esistenti e quelli previsti. E i tecnici - nell'ambito dei limiti fissati dal documento di programmazione economica si starebbero limitando a formulare varie ipotesi per un nuovo quadro previdenziale e assistenziale per il futuro, tra cui la modi¬ fica dell'età pensionabile e i requisiti per i trattamenti di anzianità. Le ipotesi saranno sottoposte al vaglio politico della maggioranza, che deciderà quale strada praticare: in nessun caso però ci saranno modifiche a carico di coloro che già sono in pensione, nè variazioni retroattive sui trattamenti già maturati da coloro che in pensione stanno per andarci. Per quanto riguarda i tagli sulle pensioni più ricche, proposti dal ministro del lavoro Mastella, sempre al Tesoro si fa osservare che essi non avrebbero comunque un'incidenza superiore ad alcune decine di miliardi di lire. Per quanto riguarda i Bot, invece, un'intervista rilasciata dal sottosegretario alle Finanze e senatore di An, Filippo BerseUi, aveva fatto pensare alla preparazione di alcuni provvedimenti per colpire i titoli di Stato. Ieri ha divulgato una decisa smentita. Flavia Amabile Ì^WEDlNj/ \USERA- LE FOP^j; MASTELLA wmm PREVIDENZA Tagli 8-10 mila miliardi. Possibili: 1] Aumento dell'età pensionabile a 65 anni; 2] Slittamento dello scatto di scala mobile da Novembre a Gennaio; 3] Aumento a 40 anni del contributo minimo per le pensioni di anzianità SANITÀ' Tagli per 6.700 miliardi. Allo studio: 1] Mobilità fra il personale dipendente; 2] Tagli alle esenzioni dei ticket e ad alcune prestazioni; 3] Razionalizzazione strutture ospedalieri, con chiusura di un centinaio di quelle più piccole DIFESA Tagli per 1.600 miliardi sugli acquisti di beni e servizi. Prevista anche la riduzione del tempo della leva D'ONOFRIO SCUOLA Tagli per 600 miliardi compreso il blocco del turn-over. D'Onofrio prevede anche una, rivoluzione della scuola superiore a partire dal '95 1 ENTI STATALI E LOCALI Tagli per 2.500 miliardi alla finanza locale eregionale. Più altri tagli per 1.600 miliardi nei trasferimenti agli enti statali [ Anas, Ferrovie, Poste] TAGLI VARI Dini conta di tagliare 1.100 miliardi negli aiuti alle arre depresse del Sud. Altri 1.600 miliardi dovrebbero arrivare dai trasferimenti alle imprese. 700 miliardi infine dovrebbero arrivare da tagli alle coperture Sace, cui vanno aggiunti 500 miliardi in meno ai aiuti destinati ai Paesi in via di sviluppo FISCO E' il piatto forte. Dal condono edilizio e dal .patteggiamento fiscale [3 milioni di "liti"] lo Stato conta di incassare, entro il '95, dai 15 ai 20 mila miliardi TREMONTII Antonio Tajani portavoce di Palazzo Chigi

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