«Sto bene andrò a Sarajevo»

Dopo la smorfia di dolore a Cogne scrive il messaggio per F8 settembre Dopo la smorfia di dolore a Cogne scrive il messaggio per F8 settembre «Sto bene, andrò a Sarajevo» Il Papa: «La mia gamba è già guarita» INTROD DAL NOSTRO INVIATO I giornali scrivono in tono allarmistico che il Papa sta male, che soffre nel camminare persino sulle brevi distanze, tutti concordi nel sottolineare il calvario fisico patito durante la Messa celebrata domenica a Cogne? Giornali ai quali bastano cinque miseri gradini da salire a fatica per descrivere inedite smorfie di dolore, di fastidio? Giornali che si chiedono preoccupati se un Pontefice così vistosamente menomato sarà in grado di affrontare con la dovuta vigoria il prossimo viaggio a Sarajevo? Ebbene il Pontefice in persona respinge con estrema bonomia le accuse al mittente, tira le orecchie ai cronisti che lo hanno visto incespicare e manda a dire rovesciando la domanda: «Mi chiedo se qualcuno di loro abbia mai avuto una smorfia di dolore». A riferire la battuta del Pontefice è stato il portavoce del Vaticano Navarro Valls: se ha una voglia matta di accreditare a tutti i costi l'immagine di un Wojtyla superman la nasconde bene, gli basta precisare che «lo stato di questa gamba già guarita non sarà mai la ragione che impedirà al Papa di recarsi nella capitale bosniaca». E quel procedere titubante così poco in sintonia con la forte fibra del successore di San Pietro? La spiegazione ufficiale lo ascrive ad «un attimo di esitazione nato dal dubbio su quale arto appoggiar- si». Poi arrivano i puntini sulle i. «Il Papa sta tanto bene da non aver reso necessaria qui, durante le vacanze, la presenza del suo medico personale Buzzonetti, sostituito dal dottor Gasbarro, un generico del San Camillo». E a fugare ogni apprensione, aggiunge Navarro Valls, piovono le notizie giornaliere sulle passeggiate papali in montagna. Sempre più lunghe (ieri due ore), sempre più in alto, fino ai 2180 metri della Court di Bard, sempre più cariche di lavoro preparatorio agli impegni futuri. Ed ecco, racconta il portavoce, il Papa che legge un saggio su etica e mass media edito dall'Istituto Giovanni II di Lublino tirato fuori dallo zaino di un accompagnatore, che scorre i quotidiani, che si spalma il volto con una crema solare (e in questo modo Navarro risponde a un giornalista che gli domandava perché Giovanni Paolo II non è abbronzato), che si riposa su un seggiolino pieghevole e mangia un'insalata di pomodori con tonno ed alici. Poi, in un alpeggio a Horse de Fra, ha incontrato una ragazzo sui vent'anni e un vecchietto traballante che, secondo i presenti, pareva dovesse cadere. «Sembra che non sia io l'unico ad avere problemi di deambulazione», ha scherzato Wojtyla. Sarajevo comunque resta in cima ai pensieri del Papa slavo. Molto avanzata risulta la preparazione dei discorsi che verteranno, dice il portavoce, sul tragico mistero di quella città, punto focale della tragedia all'origine della Prima guerra mondiale e di nuovo sulla ribalta intemazionale ed al crocevia dei destini dell'Europa con l'approssimarsi del Duemila «non in veste di colpevole quanto da vittima di circostanze emblematiche». Mentre permane l'attesa del via definitivo al viaggio che potrebbe arrivare anche a ridosso della partenza con il beneplacito finale dell'Orni, si continuano a valutare i rischi della missione. Si smorzano le scontate apprensioni sull'incolumità personale del Pontefice (sua la decisione di non indossare il giubbotto antiproiettile né di farsi scarrozzare su mezzi blindati dell'Unprofor) grazie alle garanzie pattuite con il comando dei Caschi blu nella speranza che nulla accada ai fedeli bosniaci decisi ad accoglierlo in trionfo, si smussano anche le polemiche con gli oppositori del viaggio, quali il metropolita ortodosso di Zagabria Jovan, ai cui riguardi il portavoce taglia corto: «E' soltanto il parigrado di un vescovo di provincia». Piero de Garzarolli

Persone citate: Buzzonetti, Court, Gasbarro, Giovanni Paolo Ii, Navarro, Navarro Valls, Piero De Garzarolli, Wojtyla

Luoghi citati: Bard, Cogne, Europa, Introd, Lublino, Sarajevo, Zagabria