Camera con pulci, chiuso l'hotel

Camera con pulci, chiuso l'hotel Tecnici Usi e carabinieri al «Cacciatori»: denunciato il titolare Camera con pulci, chiuso l'hotel A Ceresole Reale: fuggono i clienti VACANZE DA INCUBO LE due giovani turiste di Novara, in vacanza a Ceresole per scoprire il Parco Nazionale del Gran Paradiso, non credevano alle loro orecchie, quando il dottore di turno al servizio di Guardia Medica ha emesso la diagnosi: «Care ragazze, mi spiace, ma voi avete le pulci». E sono poi rimaste letteralmente di stucco, scoprendo che i minuscoli insetti che avevano addosso, e che procuravano un fastidioso prurito, provenivano dai materassi dell'albergo in cui soggiornavano, il «Cacciatori», un edificio a tre piani con 22 camere, bar e ristorante, al numero 12 di borgata Montone. Hanno fatto in fretta e furia i bagagli e sono tornate a casa, a cercare di dimenticare le pulci e la Valle Orco. La notizia agli altri clienti dell'hotel l'hanno poi portata, l'altro ieri, i medici del Servizio di Igiene pubblica dell'Usi 38 di Cuorgnè, insieme con i carabinieri della stazione di Locana che hanno fatto sgomberare e messo sotto sequestro la struttura, denunciando anche il titolare Diego Baldizzone, di 63 anni. Alcuni avventori, dopo aver masticato amaro nel pagare il conto, hanno pure tirato un sospiro di sollievo, ringraziando i militari quasi li avessero liberati da un peso: «Non se ne poteva più di stare qui dentro. Purtroppo, non avevamo alternative; di questi tempi a Ceresole non si trova una stanza libera neanche a pagarla a peso d'oro». Lì, al «Cacciatori», la camera costava 55 mila lire al giorno. C'era soltanto un problema: l'hotel, come anche parte del personale, non era in regola, poiché il permesso di esercizio riguardava solamente il bar e il ristorante. Spiega Donato Circio, sindaco di Ceresole: «La licenza dell'albergo era già stata revocata nel 1987, in quanto mancavano i requisiti igienici e sanitari. Il titolare, poi, non ha mai presentato la richiesta per sistemare i locali e ottenere una nuova autorizzazione». Il primo cittadino, l'altro ieri, ha emesso un'ordinanza di chiusura per dieci giorni; oggi firmerà quella per la disinfestazione dell'edificio dalle pulci e per la distruzione delle suppellettili. Non è la prima volta che Diego Baldizzone finisce nei guai con la giustizia per il «Cacciatori». Già due anni or sono, anche allora nel periodo di Ferragosto, venne denunciato per l'inadempienza delle norme igieniche. L'altro ieri, dopo il caso segnalato dalle turiste novaresi, è scattato il secondo blitz. I responsabili del Servizio d'Igiene dell'Usi 38 hanno scoperto che due dei quattro dipendenti erano sprovvisti di libretti sanitari; sono quindi stati i cara¬ binieri, dopo avere invitato i pochi clienti a trovarsi un'altra sistemazione, a mettere sotto sequestro l'intero edificio (compreso il bar e il ristorante) e a denunciare nuovamente Baldizzone per esercizio senza licenza e inosservanza di norme igienico-sanitarie. Gli atti, ora, sono a disposizione del sostituto procuratore di Ivrea, Lorenzo Fornace. «Ma nessuno - dice ieri una famiglia in partenza - potrà risarcirci le ferie rovinate dalle pulci e da un imprenditore senza scrupoli». Mauro Revello Il sindaco Donato Circio ha ordinato la chiusura dell'esercizio, che già funzionava abusivamente

Persone citate: Baldizzone, Diego Baldizzone, Donato Circio, Lorenzo Fornace, Mauro Revello

Luoghi citati: Ceresole Reale, Cuorgnè, Ivrea, Locana, Novara