L'Esercito taglia 6 mila posti

Il nuovo modello di Difesa in Piemonte: in settimana il governo decide Il nuovo modello di Difesa in Piemonte: in settimana il governo decide I/Esercito taglia 6 mila posti Via la Brigata Cremona, salva la Taurinense Esercito in ritirata dal Piemonte. Il nuovo modello di difesa che il ministro Previti presenterà venerdì prossimo al Consiglio dei ministri prevede tagli consistenti per i reparti dislocati nella nostra regione: l'organico di ufficiali, sottufficiali e personale civile che oggi è di 16 mila unità (all'inizio degli Anni 80 era di 21 mila addetti) scenderà nei prossimi anni a 12 mila effettivi. Ipotesi più pessimistiche parlano addirittura di un calo ulteriore fino a 10 mila unità. Tra le vittime più illustri la Brigata meccanizzata «Cremona» (sede del comando in corso Matteotti a Torino) da poco meno di un anno guidata dal generale Raffaello Graziani, già addetto militare all'ambasciata italiana di Praga. Destinata a sparire la brigata corazzata «Centauro» che concentra truppe e mezzi nel Novarese: l'ipotesi è di trasformarla in un reggimento da trasferire al Sud, probabilmente in Puglia. Sarebbero queste due delle sei brigate che il nuovo modello di Difesa intende cancellare per far scendere il numero di «grandi unità operative» a tredici. A rischio il comando della Regione militare Nord-Ovest, guidato dal successore dell'attuale Capo doi Stato Maggiore dell'Esercito, il generale Silvio Di Napoli. In bilico anche il 3° Corpo d'armata (lo comanda il generale Giovanni Brugnola) con sede a Milano, la cui giurisdizione abbraccia anche alcuni reparti concentrati in Piemonte. La mappa delle regióni militari e dei comandi d'armata implica necessariamente inevitabili «tagli» fra i più alti gradi degli ufficiali. A subire contraccolpi dalla riduzione di truppe sarà inevitabilmente l'«indotto» legato al¬ le caserme, a cominciare dai molti locali pubblici frequentati dai soldati in libera uscita. Dai vertici della Regione militare Nord-Ovest, per ora, non arrivano commenti ufficiali al «progetto Previti»: «Qualsiasi taglio sarà adottato soltanto per accrescere l'efficienza di ciò che rimane» ha più volte osservato il generale Di Napoli, evidenziando come Torino, al di là dei tagli, continuerà «ad ospitare istituzioni prestigiose dal punto di vista militare a cominciare dalla Scuola d'applicazione d'arma». Non sparirà la Brigata alpina «Taurinense», finita più volte nel mirino dei tagli. Il Corpo d'armata alpino sarà costretto a «sacrificare» la brigata Cadore, che seguirà così il destino dell'Orobica, soppressa già da alcuni anni. Nessun taglio riguarderà neppure il Reggimento Nizza Cavalleria, con sede a Pinerolo, dotato di recente dei nuovi «Centauro», modello di blindo sperimentata con successo nelle operazioni in Somalia. Guido Novaria COMANDI E REPARTI A RISCHIO GEN. DI NAPOLI REGIONE MILITARE NORD-OVEST [COMPETEHTESU: PIEMONTE, LIGURIA, VALLE D'AOSTA E LOMBARDIA] u BRIGATA MECCANIZZATA CREMONA [TORINO] GEN. GRAZIANI BRIGATA CORAZZATA CENTAURO [NOVARA] III CORPO D'ARMATA [SEDE MILANO] I; GEN BRUGNOLA CHI NON SPARIRÀ1 BRIGATA ALPINA TAURINENSE [TORINO] REGGIMENTO NIZZA CAVALLERIA [PINER010]

Persone citate: Di Napoli, Giovanni Brugnola, Graziani, Guido Novaria, Previti, Raffaello Graziani, Silvio Di Napoli