Ucciso dalla puntura di una zecca di Stefano Mancini

Aveva 18 anni, i familiari accusano: «Lo hanno scambiato per drogato e gli hanno diagnosticato un'epatite» Aveva 18 anni, i familiari accusano: «Lo hanno scambiato per drogato e gli hanno diagnosticato un'epatite» Ucciso dalla puntura di una zecca Trapani, 8 medici raggiunti da avviso di garanzia TRAPANI. Francesco Asaro, 18 anni, è morto il giorno di Ferragosto a Trapani dopo essere stato sballottato da un ospedale a un altro senza una diagnosi precisa. L'ultimo referto medico parla di probabile puntura di zecca. Il primo, redatto quattro giorni prima dai sanitari di Mazara del Vallo, attribuiva i disturbi a un'epatite virale. Questa almeno la versione data dai genitori di un fatto che ha dell'incredibile. Francesco faceva il manovale, era un ragazzo sano e robusto. «Lo hanno scambiato per un tossicodipendente - dicono i genitori e i fratelli tra le lacrime -. Adesso chiediamo giustizia soprattutto per un motivo, perché non vogliamo che altra gente, altre famiglie soffrano quello che stiamo passando noi per una questio- ne soltanto di malasanità». Dopo la denuncia è scattata l'inchiesta. La procura presso la pretura di Trapani ha inviato avvisi di garanzia a otto medici di Mazara del Vallo, dove per la prima volta Francesco fu ricoverato l'I 1 di agosto per uno stato febbrile di incerta diagnosi, e di Trapani. I magistrati siciliani hanno ordinato l'autopsia sul corpo del giovane, che è stato riesumato. Per metà settembre si avrà l'esito degli esami esi saprà quindi se la morte è stata causata da incuria sanitaria, come sostiene la famiglia Asaro, o dalla concomitanza di circostanze sfortunate e irrimediabili, come dicono i medici. Secondo la denuncia dei genitori, Francesco si sarebbe potuto salvare se i sanitari non avessero tenuto una con¬ dotta «superficiale». In un primo tempo - sempre secondo la versione dei familiari - i medici di Mazara del Vallo attribuirono il malessere di Francesco a un'epatite virale e lo rimandandarono a casa, sospettando che fosse un tossicodipendente (malgrado i genitori li avessero assicurati del contrario). Nei giorni seguenti la situazione si aggrava e il giovane ritorna in ospedale. Qui i medici, anche per la comparsa di vistose macchie rosse sulla pelle, lo trasferiscono a Trapani, dove i responsabili del reparto di malattie infettive ipotizzano la puntura di una zecca, curabile se diagnosticata in tempo. E' il 15 agosto: in serata Francesco cessa di vivere, dopo un calvario durato quattro giorni. Alla famiglia Asaro restano soltanto rabbia e dolore: «Ci hanno tolto la felicità, era la gioia della nostra casa. Certe cose non devono succedere mai, non devono succedere più». «Dalle prime notizie sembrerebbe che si tratti di negligenza. La magistratura ha il diritto e il dovere di indagare». Così si è espresso il ministro della Sanità Raffaele Costa sul caso di Francesco Asaro durante un'intervista al Tgl. «La buona sanità - ha aggiunto Costa - che rappresenta il novanta per cento, non deve venir travolta da questi episodi». Costa ha anche annunciato che la prossima settimana andrà a visitare gli ospedali della Sicilia, «una visita - ha precisato - che avevo già in programma». Stefano Mancini Il ministro Costa: «E' un caso di negligenza, i giudici hanno il diritto e il dovere di indagare» :;>: A destra Francesco Asaro, di 18 anni. A sinistra il ministro della Sanità Raffaele Costa

Persone citate: Asaro, Francesco Asaro, Raffaele Costa

Luoghi citati: Mazara Del Vallo, Sicilia, Trapani