« Bankitalia intoccabile » di Marco Ansaldo
« « Bankitalia intoccabile » Agnelli: certo è più solida del Milan L'AVVOCATO E IL GOVERNO LVILLAR PEROSA A Banca d'Italia ò intoccabile, il Milan, invece, qualche scivolone l'ha già preso». L'avvocato Gianni Agnelli, accerchiato dai giornalisti, parla a ruota libera di governo, situazione economica e politica e soprattutto di calcio, mentre assiste alla partita della «sua» Juventus nel consueto «defilé» di Villar Porosa. I paragoni fra il calcio e l'Italia gli vengono con naturalezza, così quando gli si chiede un giudizio sull'incontro di oggi fra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e il presidente della Federcalcio Antonio Matarrese, il presidente della Fiat si limita a dire: «Di questa vicenda ne sono poco o nulla, voglio solo ricordare, però, a chi attacca Matarrese che, come ho già detto più volte, lui è specializzato in ri¬ pescaggi». E Berlusconi? «Ha avuto molto coraggio ad assumersi certe responsabilità - risponde - perché la politica è una cosa difficile». Ma il capo del governo si lamenta per come viene trattato dai giornali: che consiglio può dargli lei che ha sempre avuto ottimi rapporti con la stampa? «Nessuno, perché io non ho mai avuto responsabilità del genere». E' giusto che Berlusconi resti presidente del Milan? «Credo di sì - afferma Agnelli - perché è una sua grande passione, si è costruito una squadra vincente cui vuole molto bene». E per finire la ripresa economica. Oggi alcuni stabilimenti Fiat riapriranno per far fronte alle richieste d'auto del mercato. «Sì la ripresa c'è e indubbiamente andiamo meglio dell'anno scorso», risponde l'Avvocato, sottolineando che «arriviamo però da un periodo davvero difficile. Siamo migliorati su tutti i mercati europei, è solo il mer¬ cato italiano che non cresce. Noi non abbiamo mai chiesto nulla, ma è indubbio che Paesi come la Pancia, la Germania, la Spagna hanno adottato provvedimenti importanti, congiunturali che hanno aiutato il mercato. Questi sono anni in cui va meglio il latte che l'auto». I sacrifici tuttavia, aggiunge Agnoli, non sono finiti, il pericolo rimane. «Bisogna che tutti gli italiani ci mettano del loro per uscire da questo momento. In passato - dice il presidente della Fiat - ne siamo sempre usciti, penso che ce la faremo anche questa volta. Bisogna vedere in che modo». E' tutto: ora l'avvocato vuol godersi la sua Juve e parlare di calcio. C è solo il tempo per una stretta di mano con il sindaco di Villar Porosa, il pidiessino Roberto Prinzio: «Complimenti, il campo di calcio mi pare in ot¬ timo stato - gli dice - avete fatto un buon lavoro». L'incontro finisce qui. Ma l'altro ieri, in una intervista u «la Repubblica», il presidente della Fiat era uscito dal riser bo per parlare di Bankitalia, da giorni nel mirino di attacchi concentrici, convinto che l'istituto di emissione è l'«l'unica istituzione prestigiosa del nostro Paese, di un prestigio internazionale e fuori discussione. Su questo non vi u alcun dubbio. E con le istitu zioni non è consentito a ncc suno di scherzare. Non si può e non si deve tarlo». Tanto più che questi attac chi non sono paragonabili a quelli rivolti qualche anno la a Baffi e Sarchielli. Allora l'«attacco era a una condotta», qui nel mirino c'è l'istituzione. «Perciò è anche più preoccupante». Marco Ansaldo «Non abbiamo chiesto nulla, ma altri in Europa hanno aiutato l'auto» A sinistra Agnelli Sotto Berlusconi
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