Alla sbarra i killer della tartaruga
Un anno fa l'atto vandalico. Wwf e comune di San Teodoro si costituiscono parte civile Un anno fa l'atto vandalico. Wwf e comune di San Teodoro si costituiscono parte civile Alla sbarra i killer della tartaruga Decapitarono la scultura, undici vip in tribunale E' CAGLIARI passato un anno esatto dall'assurdo gesto di alcuni turisti che, con un masso, avevano staccato la testa alla tartaruga di pietra di «Cala Girgolu», a San Teodoro, sulla costa orientale dell'isola. Una caratteristica scultura naturale che sinora non è stata, però, ancora restaurata. Per quell'atto vandalico, commesso il 21 agosto davanti a centinaia di bagnanti, undici persone sono state rinviate a giudizio con l'accusa di distruzione di bellezze naturali. Contro di loro si sono costituiti parte civile anche il Wwf e il Comune di San Teodoro che sarà rappresentato da un noto penalista, l'aw. Giannino Guiso (difensore, tra l'altro, di Graziano Mesina, Renato Curcio e dell'ex sindaco di Milano, Carlo Tognoli). E proprio l'aw. Guiso, che un anno fa trascorreva le vacanze a «Cala Girgolu», era stato uno dei primi a interessarsi del danneggiamento della «roccia della tartaruga». Secondo le testimonianze di chi si trovava sulla spiaggia, in quell'occasione alcune persone, arrivate nei pressi della roccia a bordo di un gommone stac- catosi da una potente imbarcazione, iscritta all'Ufficio marittimo di Roma, avevano colpito il collo dell'animale in pietra staccandogli la testa. I protagonisti dell'episodio, il manager Enrico Colavito, ed i suoi amici Donatella Gasili, Nicolò Di Raimondo e Andrea Michele Buelli, dopo essere tornati a bordo del cabinato, erano stati raggiunti da di¬ versi bagnanti che li avevano costretti a restituire quello che veniva considerato un «trofeo». Le indagini della magistratura hanno, quindi, portato al loro rinvio a giudizio. Davanti al pretore penale di Nuoro dovranno presentarsi, però, anche il proprietario dell'imbarcazione, il dirigente dell'Ina Giorgio Di Raimondo, e gli al¬ tri suoi ospiti: Giovanna Balestrieri, Luciana Pozzi, Giovanna Vaccaroni, Adriana Caputi, Leila Swetana ed Alessandro Della Chà. Oggi la roccia della tartaruga è ancora mutilata. Un primo, ma superficiale, tentativo di riattaccare le testa è stato subito giudicato inattuabile e si è pertanto provveduto alla verifica del taglio e della consistenza della pietra, rimandando il tutto a studi più approfonditi. Così la testa di pietra, venti centimetri per trenta e uno spessore del collo eli sei centimetri, è stata affidata dai carabinieri al sindaco di San Teodoro, Gavino Costaggiù. «Fino ad oggi il reperto, che ho io custodito in municipio, era sotto sequestro - ha spiegato il sindaco ed ora, terminata l'istruttoria, la magistratura dovrebbe procedere a dissequestrare il corpo del reato. A quel punto potremo provvedere a riattaccare il pezzo staccato; Dopo il fatto abbiamo ricevuto decine di offerte di collaborazione da tutt'Italia. Ne terremo conto dal punto di vista tecnico. Si è visto che il taglio è netto e l'incastro è buono e fra gli studi, due sono quelli più concreti: o utilizzare delle zanche interne (che però potrebbero, con il tempo e la salsedine, portare a delle complicazioni), o l'incollaggio con speciali sostanze. Forse quest'ultima ci sembra l'ipotesi migliore. I lavori, comunque, verranno seguiti dall'Università di Sassari e dalla Soprintendenza ai Beni culturali». Marco Aresu La testa dell'animale (ora corpo di reato) non è ancora stata riattaccata Dopo il processo si farà il restauro La tartaruga decapitata dai vandali un anno fa
Luoghi citati: Cagliari, Comune Di San Teodoro, Italia, Milano, Nuoro, Roma, San Teodoro
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