Dimenticano il figlio al pic-nic

Dimenticano il figlio al pic-nic Dimenticano il figlio al pic-nic 77 bimbo ritrovato dopo cinque ore BABY ODISSEA ICAMPOBASSO N «Mamma ho perso l'aereo», primo di una riuscita serie di film con protagonista il piccolo Macaulay Culkin, una numerosissima famiglia dimenticava a casa uno dei quattro figli, il più piccolo, dopo essere partita per una vacanza natalizia. Il bambino sfuggiva al controllo dei genitori che si accorgevano della sua assenza ormai tardi, sull'aereo in volo. Dalla storia alla realtà. Un analogo episodio è accaduto a Campitello Matese, località montana dell'Appellino molisano. Una numerosa famiglia, nonno, i suoi tre figli, ed un corredo di sette o otto nipoti, ha scelto la montagna per fuggire dal caldo della città. ABoiano in estate il nonno, Vittorio Altieri, guida uno di quei trenini per bambini che si snodano lenti tra i giardini e le piazze: è stato raggiunto dai parenti, alcuni da Campobasso, altri da Napoli e Pietro Altieri, con i suoi quattro figli, da Roma. L'allegra brigata, una ventina di persone in tutto, è salita a bordo di tre autovetture e si è diretta verso Campitello Matese. Lì ha approntato un pic-nic mentre lo stuolo di figli e nipoti si è sparpagliato. Poi è giunta l'ora di andare via. Il viaggio di ritorno sarebbe stato lungo e faticoso, e allora, richiamati i bambini, raccattati i resti del pranzo, e caricato tutto sulle automobili, la brigata è ripartita. Così ha fatto anche la famiglia Altieri, solo che al momento di partire è stato dimenticato uno dei bambini, il più piccolo, Massimo, di 5 anni. I genitori erano sicuri che si trovasse nell'auto del nonno, questi pensava che al piccolo badassero il padre e la madre. Massimo ha pianto per circa due ore prima che il titolare dell'albergo «Miletto», Salvatore Muccilli, si accorgesse di lui. «L'ho visto per strada solo, impaurito e piangente racconta Muccilli - l'ho preso in braccio e l'ho portato in albergo. Tra i singhiozzi - prosegue - mi ha detto a malapena il suo nome. Allora sono uscito ed ho chiesto a tutti i turisti che ho incontrato se avesse¬ ro smarrito un bambino, ma nessuno era alla ricerca di Massimo. A quel punto non mi è rimasto altro che chiamare i carabinieri». Ed il piccolo Massimo, ristorato e rassicurato dall'albergatore, ai carabinieri della stazione di Boiano ha dato un particolare che l'ha fatto identificare inequivocabilmente: «Mio nonno guida un trenino», ha detto. I militari hanno subito capito che si trattava di Vittorio, l'hanno chiamato al telefono di un bar della piazza di Boiano e gli hanno chiesto se per caso avesse perso un nipote per strada. L'anziano Vittorio ha prima rassicurato i militari che i suoi nipoti erano tutti con lui, sul trenino, e che mancavano solo quelli ripartiti per Roma. Uno di questi ultimi, però, si chiamava Massimo, come quello trovato dall'albergatore. Una corsa in auto a Campitello Matese ed il bimbo ha ritrovato la sua famiglia. In parte. I suoi genitori, infatti, pare che non si fossero accorti della sua assenza dall'auto se non a decine di chilometri di distanza dal punto dal quale erano partiti. Hanno riabbracciato il piccolo Massimo dopo cinque ore. Giuseppe Guastella Una scena dal film «Mamma, ho perso l'aereo» che narra una vicenda analoga a quella accaduta al piccolo Massimo sull'Appennino molisano

Luoghi citati: Campobasso, Napoli, Roma