Incendi battaglia sul decreto

A Palermo arrestato un disoccupato. Chiusa per un incendio la statale del lago di Garda A Palermo arrestato un disoccupato. Chiusa per un incendio la statale del lago di Garda Incendi, battaglia sul decreto Partitella: variamo subito pene più severe ROMA. Mentre l'incendio che ha incenerito la Conca d'Oro era stato appena domato, un disoccupato di quaranta anni voleva dare il suo tocco finale. Ma Vincenzo Gianni, questo il suo nome, originario di Napoli, da anni residente nel capoluogo siciliano, è stato arrestato, giovedì notte, mentre tentava di dar fuoco al sottobosco. Gli investigatori, dopo averlo rinchiuso in carcere, si chiedono se abbia agito su commissione o individualmente. Intanto, mentre si avvicina l'ipotesi di un decreto legge anti-incendiari, i tre presunti piromani della Forestale, fermati giovedì pomeriggio, sono stati rilasciati. Anche ieri incendi sono stati segnalati un po' ovunque nella penisola. In provincia di Imperia sono intervenuti, da Nizza, due aerei francesi che hanno contribuito a spegnere un incendio che si estendeva per oltre venti ettari su un fronte di fuoco di 1000 metri. Altri aerei ed elicotteri della Protezione civile hanno tentato di fermare le fiamme in provincia di Messina (Santa Marina di Saline), Reggio Calabria (Condurfuri), Lucca (Borgo a Mozzano) e Brescia (Limone sul Garda). La stessa statale del Garda è stata chiusa tra Limone e Riva. E lo rimarrà secondo la polizia stradale almeno per due giorni. Restano aperti invece i tunnel che collegano Riva alla vai di Ledro. La Navigarda, che gestisce i collegamenti navali sul lago, assicurerà una corsa supplementare la sera e una la mattina sulla linea che collega Limone e Riva. In serata un nuovo incendio è divampa¬ to sul versante bellunese del massiccio del Grappa. Sembrava che le fiamme propagatesi tre giorni fa fossero ormai circoscritte. Invece, forse a causa di un fulmine, i vigili del fuoco sono di nuovo in azione. Quando sono già andati in fumo, dall'inizio dell'estate, trecento miliardi di «natura» (calcolati dalla Forestale in base a dieci milioni di lire per ettaro), il governo sembra finalmente voler correre ai ripari: nel mirino ci sono i piromani. A fare pressione, perchè vengano accorciati i tempi del provvedimento annunciato dal governo per l'emergenza incendi, è Marco Pannello, ormai compreso nel ruolo di pungolo critico della maggioranza. «Da domenica ha detto - ho pubblicamente chiesto che l'ottima iniziativa preannunciata dai sot¬ tosegretari Fumagalli Carulli e Contestabile come disegno di legge, fosse invece oggetto di un immediato decreto». Secondo il leader radicale «dato che ci troviamo di fronte a reati di strage, il decreto dovrebbe essere emanato già nelle prossime ore». E alla Fumagalli Carulli, che concorda sul provvedimento d'urgenza («con me sfonda una porta aperta», ha detto), Pannella ha ribadito che la porta, per ora, resta chiusa: «Occorre sfondarla e varare il decreto nelle prossime ore - ha ribadito il leader dei Riformatori -. Tecnicamente è possibile, e non occorre attendere il 26 agosto». Questa è, infatti, la data concordata tra il sottosegretario Fumagalli Carulli e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. [s. s.] A destra la statale gardese ieri chiusa per incendio

Persone citate: Contestabile, Fumagalli Carulli, Gianni Letta, Pannella, Riva, Vincenzo Gianni