Amato convoca il centro laico

Amato convoca il centro laico Appuntamento il 14 settembre. Entusiasmi e critiche alla proposta di D'Antoni Amato convoca il centro laico Buttiglione e Berlinguer: bene, ma ci vuole tempo ROMA. Giuliano Amato torna in campo. Ha convocato intellettuali e amici «laici» il 14 settembre. Un incontro per contare le forze, e impostare un progetto. La proposta di D'Antoni di un partito democratico ha dunque rimesso in movimento le truppe schierate fra sinistra e destra, per dar vita al grande centro dove si susseguono gli ingressi eccellenti. Ma c'è chi smorza gli entusiasmi. «E'solo un contributo di idee - dice Ferdinando Adornato -. Sono tre mesi che lavoriamo sodo con Romano Prodi, Giancarlo Lombardi e molti altri per costruire un centro di formazione per il governo di questo Paese, a disposizione di chiunque. Se avremo lavorato bene, ci si porrà il problema anche in termini di presenza politica». E «se ne parla tra due anni, se va bene...» dice anche Rocco Buttiglione, leader del ppi. «Mi sembra che l'idea si collochi sul versante della cultura politica, piuttosto che su quello della nn,;ti- nuova realtà, ma ha intenzione di continuare a preservare la sua identità, pur essendo disposti al dialogo con tutti». Luigi Berlinguer augura «buona fortuna» al futuribile partito democratico. «Mi pare sia una iniziativa da incoraggiare, anche da parte di chi come noi non appartiene a quello schieramento. Esiste uno spazio per raccogliere il consenso di una larga fascia di elettori che si colloca tra il pds e il ppi, ma non si tempi? «Difficile farlo troppo in fretta», dice Berlinguer. Ma è un'iniziativa «urgente» dice Valerio Zanone. «Al centro infatti c'è un vuoto quasi totale e quindi, alle prove fallimentari del governo, non risponde una alternativa utile. Perciò è urgente costruire un nuovo soggetto politico». «Non basta voler coprire lo spazio del centro: bisogna innovare radicalmente forme e tradizioni - avverte Willer Bordon -. In quest'iniziativa vedo vecchi nomi, tutti della I Repubblica, come quello di Amato. Non mi convincono affatto: con tutto il rispetto e la consapevolezza della utilità che personaggi di questo tipo possono avere nel risanamento del Paese, ritengo tuttavia che ognuno di noi ha il suo tempo di realizzazione in prima fila e loro hanno già dato. Possono dare il loro contributo, ma non come protagonisti». E Bertinotti boccia su tutta la linea il progetto. «La politica di Amato e Ciampi non va L'ex presidente del Consiglio Giuliano Amato

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