St. Moritz due la vendetta

St. Moritz due, la vendetta St. Moritz due, la vendetta Torna in hit-parade, grazie a vip e ministri GST. MORITZ IUSTO l'altro ieri, le edicole davanti al Carlton Hotel facevano sventolare la prima pagina della «Gazzetta del Grigioni» con la seguente notizia: Silvio Berlusconi, il presidente ecc. ecc., «ha deciso di rinnovare l'affitto della sua villa a Suvrette per la somma di 270 mila franchi l'anno». Ecco fatto. La scorsa estate i furboni dell'in e dell'out davano St. Moritz declinante, anzi spacciata, per via della crisi che faceva boccheggiare persino l'Italia dei portafogli più grassi e per colpa della politica in perpetuo avviso di garanzia. Figuriamoci. Qui, dove la grana è un noumeno in divisa svizzera, cioè puro spirito a 1215 lire per unità, potere e potenti non hanno mai fatto le valigie (Louis Vuitton), ci mancherebbe. Tra questi palazzoni del centro e laggiù nei villoni blindati da verde privato, l'ossigeno non ò mai stato così frizzante, l'asfalto cosi intasato. Come fosse Ponte di Legno, però d'oro e mi raccomando, senza strilli. Carlino Scognamiglio, seconda autorità della seconda repubblica, viene qui per giocare a golf (lo sport che faceva sbellicare George Bernard Shaw), con scarpette chiodate, berretto e mano in tasca. Gianni Agnelli prima autorità (e basta) torna come sempre per sciare sui ghiacciai del Diavolazza, 3 mila metri e più, e talvolta cenare con Monti, rettore della Bocconi. E dunque anche il presidente Berlusconi resta tranquillamente al posto suo, da quest'estate addensando nuova fama al paesaggio di cielo, rocce, laghi, che i nuovi ricchi, in questi vent'anni, hanno fatto di tutto per rovinare. Il paese sembra un po' Zurigo. Banche marmorizzate, gioiellerie piene di diamanti e pasticcerie piene di zucchero e cacao, strade private con accesso in carta magnetica e un mucchio di gente che spolvera e si inchina. I dintorni però restano bellissimi con i prati morbidi come cotone e la catena del Grigione piena di sole e l'acqua del lago Silverpan piena di surfisti e il cielo sopra Celerina pieno di alianti. Di weekend in weekend, Berlusconi plana col suo celebre elicottero sugli spiazzi di Samaden, salta giù in tuta jogging con sciarpa bianca, e va a sbollire le rabbie che gli procurano i giornalisti, tra le 30 stanze, 25 posti letto, del suo eremo. Eremo che fu dello Scià Reza Palhevi ai tempi suoi, fastoso di conifere, super controllato da una squadra di guardie del corpo, si dice, ancora comandate dal capo sicurezza dello Scià. In giro non si fa vedere, meno che mai dal benzinaio Esso sul curvone, dove talvolta Agnelli, in Croma carta da zucchero, frena per il pieno, col braccio fuori dal finestrino. Lui sta su, nella stessa via dell'Avvocato, via Clavadatsch al Suvrette, dove per tutto luglio ha preso il sole Veronica. Da quelle parti (come del resto in Sardegna, sarà un'ossessione?) c'è la villa di Carlo de Benedetti, mister Olivetti, che stavolta non si è fatto vivo, ma ci ha spedito il fi¬ gliolo Rodolfo. Poco distante quella di Marco Tronchetti Provera, amministratore delegato e vicepresidente Pirelli, che proprio di fronte al cancello ha la casa di Jodi Vender, l'amico dell'ingegnere. A guardar bene il giro è sempre quello che fa impazzire d'adrenalina i rotocalchi. Con il solito contorno di bellissime che puntano il nasino davanti ai cristalli di Bucherar, la gioielleria regina di St.Moritz, sognano di mangiare un pasticcino da Hanselmann e che poi te le ritrovi sui sentieri dolcissimi della Val di Fex, in perfetta tenuta Himalaya. Quando era tutt'altro che sconveniente, qui la politica si manifestava con appena più clamore nelle brevi apparazioni di Bettino Craxi, a passeggio con Nicola Trussardi uno che oggi dice non essere mai stato socialista, e vari altri modosi anche loro con un passato sempre all'opposizione. Arrivava Ferdinando Mach di Palmenstein, quello dei quadri nel caveau e di parecchi altri guai che gli hanno consigliato la latitanza, non tanto estiva, ma proprio giudiziaria. E arrivavano Carolina di Mo¬ naco, Stavros Niarchos, Bulgari. Sempre pieno come la lampada di Aladino, il Palace Hotel continua a far girare la sua porta a stella come ai tempi di Douglas Fairbanks, di Paul Getty e di Barbara Hutton con le sue 250 stanze care quanto il caviale del grande ristorante, ma nessuna arredata con tanto lusso quanto la suite da sempre riservata ai duchi di Windsor. I riti non sono mai cambiati (non c'è motivo) nè i sospiri alle aste Shoteby's, né la partita di Polo a Ferragosto, né le occasioni mondane dove un tempo primeggiava il plaboy Ghunter Sachs o Ivana Trump e oggi Marta Marzotto ovunque, come l'oliva nei Martini. C'è ancora il Croviglia Ski Club con le sue riunioni conviviali, si va ancora, tutti insieme, sulla Val Roseg, in mountain bike o a cavallo, con avanscoperta di cuochi e camerieri che provvedono a mettere lo champagne nel torrente e a far la brace per i polli. Perché poi i riccastri arrivano su sfiatati, ma vuoti. L'altro giorno, all'ora del cocktail, erano tutti al Palace per la presentazione dell'appassionante «I fuoriusciti italiani in Svizzera», corposo volume sponsorizzato dalla Banca della Svizzera italiana. Per l'occasione era arrivato persino Dante Isella. Si sapeva che Berlusca non era in zona, e quindi pace, ma almeno si sperava in Scognamiglio. Invece niente: «Il presidente del Senato purtroppo è occupato», avvertiva laconico lo speaker, anche se ci s'immaginava benissimo il Carlino alle prese con la sesta buca del solito Engadina Golf Club. La politica qui c'è e non c'è. Non si vede come a Ponte di Legno, ruspante perla bossiana, e magari si fa solo nelle cene ultra-riservate, ben lontane dagli occhi degli intrusi. Se per esempio Berlusconi avesse fatto qua, anziché a Arcore, il famoso vertice con gli avvocati dei suoi uomini latitanti, nessuno se ne sarebbe accorto. A proposito: St.Moritz è uno dei pochi posti dove il presidente non ha ancora esternato. Fino a un paio di pnrni fa il primato lo condivideva con Portofino (altra villa, però col mare), ma si sa com'è finita. PinoCorrias Il premier affitta la casa che fu dello Scià E Scognamiglio è un habitué del golf-club e z o o i Accanto un'immagine di Saint Moritz qui sopra Carlo Scognamiglio a destra Gianni Agnelli

Luoghi citati: Arcore, Italia, Ponte Di Legno, Portofino, Sardegna, Svizzera