Arriva Vergassola il manovale gentile di Mario PrioloMaurizio Costanzo

Stasera al Palacrai di Cesana, inizio alle 22 Stasera al Palacrai di Cesana, inizio alle 22 Arriva Vergassola il manovale gentile Oltre ai big della canzone italiana (Bertoli, Trovato, Vanoni, Bennato), il FestivalSusa ha fin qui presentato alcuni artisti del genere canzon-cabarettistico. Dopo i Gemelli Ruggeri e Marco Carena ecco Dario Vergassola stasera al Palacrai di Cesana (inizio ore 22). «Il manovale gentiluomo», come ama definirsi Vergassola - dopo aver titolato così anche un disco e una tournée - è di casa a Torino e in provincia dove vanta un buon seguito di ammiratori. Probabilmente non dimentica una certa riconoscenza e un legame affettivo con il capoluogo piemontese visto che gran parte del suo successo commerciale e televisivo è partito proprio da qui con l'affermazione al Festival demenziale della canzone Sanscemo '92. Ex portuale nella sua città natia, La Spezia, Vergassola inizia l'avventura artistica quasi per caso, in parallelo a quella del concittadino Stefano Nosei, il rielaboratore di «Lasagne verdi». Sono due artisti, comici di vicende strampalate, accomunati dalla passione per il filone demenziale e interpreti di un genere a metà strada tra canzone e cabaret. Dopo il debutto ufficiale allo Zelig di Milano e la partecipazione - con la vittoria del premio critica e pubblico - alla rassegna veneziana diretta da Giorgio Gaber «Professione comico», Vergassola si afferma a Sanscemo e subito dopo pubblica il primo disco. Un album con testi originali e buoni arrangiamenti, un prodotto gradevole dal linguaggio non sempre raffinato ma capace di far sorridere con le disavventure semiparadossali dei vari protagonisti, dalla nonna ai figli, dai genitori all'amica. Dal vivo l'ascolto dei brani è ancor più coinvolgente perché Vergassola prima spiega le storie per poi intonarle con il semplice ausilio della chitarra. Con quel pizzetto da furbo esprime il suo complicato rapporto con le donne e il paradossale - e chissà se vero ambiente familiare, tirando fuori a getto continuo pezzi e battute. L'esemplificazione fatta musica di una vita vissuta all'insegna del fantozzismo e proposta con piglio sveglio, dalla simpatia immediata e accattivante. «Non è che sono brutto, il problema è che ho numerose cellule un po' in disordine» è uno dei primi slogan usati da Vergassola in concerto, quasi a voler giustificare una presenza scenica non certo da grand viveur. Ma dall'alto del suo metro e sessanta e rotti emana una carica suggestiva, da cantastorie tragicomico che coinvolge e appassiona. Mario Priolo Dario Vergassola è un ex portuale è nato a La Spezia il successo dopo «Sanscemo» e il «Maurizio Costanzo Show»

Luoghi citati: Cesana, La Spezia, Milano, Torino