La Belluti supera tutti gli ostacoli

la Bellutii supera tutti gli ostacoli MONDIALI DELLA PISTA L'esordiente azzurra dall'atletica al ciclismo: ed è subito quarta nell'inseguimento la Bellutii supera tutti gli ostacoli Intanto Obree prepara una bici ancora più strana PALERMO. Marion Clignet, francese, è la campionessa del mondo dell'inseguimento femminile. Quarto posto per l'azzurra Bellutti, un risultato che lascia ampio spazio alla speranza per il futuro. Ma l'evento più importante della giornata dev'essere considerato l'eliminazione di Hubner e Fiedler dal torneo della velocità. A sbarrare la strada alla coppia tedesca sono stati i due corridori che martedì avevano fatto fuori gli azzurri Paris e Chiappa, rispettivamente l'australiano Hill e lo statunitense Nothstein. Quest'ultimo si è aggiudicato poi il titolo in due manche. Ma torniamo ad Antonella Bellutti. Non possiede una sua bicicletta personale, eppure s'è rivelata nel campionato del mondo come l'elemento emergente dell'inseguimento, gareggiando con una bici del parco federale. E' talmente poco tempo che s'è messa a praticare la pista da non avere avuto l'occasione di scegliersene una. Ha soltanto una bici da strada, ma quella le servirà, d'ora innanzi, per gli al¬ lenamenti. Non frequenterà più le corse su strada, nelle quali ha esordito dopo aver lasciato la prediletta atletica. «Perché spiega - quello è un ambiente musone e mi mette tristezza». Antonella, una lunga frequentazione nell'atletica cominciata con il salto in lungo e proseguita con le corse sugli ostacoli e poi le prove multiple con la soddisfazione della maglia azzurra e di ottimi piazzamenti in gare importanti, ha individuato nel ciclismo il rifugio nel quale poter seguitare a coltivare la sua passione per lo sport quando le sue ginocchia non hanno più sopportato i carichi di lavoro imposti dall'eptathlon. E' nella pista l'isola felice del ciclismo «perché vi ho ritrovato l'allegria e la vivacità dell'atletica». Subito tra le prime quattro alla prima esperienza iridata, la Bellutti conta di maturare maggiori esperienze con una più assidua frequentazione della pista. «Ne vale la pena, perché sento di avere margini di miglioramento notevoli. Tra un anno spero di competere alla pari con le mi¬ gliori». Su futuri progressi conta anche Callari, tecnico del quartetto di inseguimento maschile che ha fatto il sesto tempo subito dopo la Francia che aveva in formazione i maturi Ermenault e Moreau. E' la giovane età, 19 anni, di Citton, De Benis e Trentini (Patuelli, il partitore, ha 24 anni) a sorreggere la speranza di Callari: i ragazzi non potranno che migliorare. Marcia indietro dei giudici intanto riguardo a Pantani. Già esposti al ridicolo dal caso Obree, non hanno voluto aggravare la loro posizione. «Chiappucci che ama rannicchiarsi alla Obree e Pantani che assume posizioni strane, possono effettuare le discesa come vogliono - ci ha detto Bognetti, a nome della commissione tecnica internazionale - ma a loro rischio». Ma a rischio e pericolo di chi altro, se no? E perché a loro viene concessa la posizione desiderata, negata a Obree? Il campione scozzese, intanto, ha confidato di avere un'altra bici rivoluzionaria da esibire nella crono- metro di giovedì prossimo a Catania, nella quale potrebbe correre anche Indurain, che ha fissato per il 3 settembre il tentativo per il record dell'ora. Questa bici sembra abbia un manubrio lungo a canna di fucile con le mani che impugnano addirittura davanti alla ruota anteriore. Stasera, torneranno in pista, in sella al tandem, Paris e Chiappa con l'intento di rifarsi della delusione patita con l'esclusione dalla velocità e assicurare all'Italia il terzo titolo consecutivo nella specialità. Specialità che, a partire dall'anno prossimo, sarà cancellata dalle prove iridate. Angelo Paoli La Clignet, oro nell'inseguimento

Luoghi citati: Catania, Francia, Italia, Palermo