Rizzitelli-Silenzi bisogna crederci

Per i granata domani e sabato un collaudo importante nel torneo di Bratislava Per i granata domani e sabato un collaudo importante nel torneo di Bratislava Riizitelli-Silenzi, bisogna crederci Rampanti: con Pelè formeranno un trio affiatato TORINO. Il Kosice domani, lo Slovan Bratislava sabato. Seconda trasferta all'estero per i granata. Gli obiettivi? Capirsi e farsi conoscere. Chi li guarda, il tifoso soprattutto, dovrebbe avere un terzo motivo oltre a quello di capire le difficoltà di Rampanti e di conoscere i giocatori. Non scordare che tipo di avventura sia quella del Toro di Calieri. Bratislava, altra tappa del rodaggio. Ci andammo nel febbraio del '69 per i quarti della Coppa Coppe. Con capitan Ferrini, Agroppi e Cereser, Poletti e Combin, Fossati e Puja, un certo Mondonico. Stesso viaggio, volo sino a Vienna e pullman. Slovan Bratislava più forte, vincitore in casa e nel ritorno. Rampanti si informa sulle qualità dei due avversari. «Il loro campionato sta cominciando, meglio se sono in condizione. Non abbiamo più bisogno di partite facili, da illusioni. Ed è importante che siano due gare sui novanta minuti. Quelle sui 45' non ci aiutano nelle valutazioni, nelle esperienze». Domattina la partenza da Caselle. Oggi torna con i compagni Angioma. Ha giocato ieri sera a Bordeaux a fianco di Desailly nella nazionale francese contro la Repubblica Ceka. Non ha fatto conoscenze dirette: Kosice e Bratislava sono città slovacche. Altra repubblica, altra nazionale. Contro Angioma, soprattutto uomini dello Sparta Praga più Skuhravy. Cyprien, ieri con stampelle ad Orbassano: «Grazie al Toro spero di tornarci, in nazionale, dopo l'esordio proprio contro l'Italia». Test per tutti, a Bratislava, ovviamente. Rampanti conta di riprescntare la difesa tipo con Torrisi. «Un elemento sul quale confido, l'incidente non ci voleva». E di avere una conferma da parte di Scienza del quale dice: «E' una delle certezze che aspettavamo. Sa tenere la posizione, prendersi delle responsabilità. Non dimentichiamo che ha esperienza di serie A, un fattore importantissimo». Aggiunge il tecnico: «Del re- parto di centrocampo, Pessotto alle spalle ha molta C e due stagioni in B, Cristallini solo quindici gare in A nel Pisa '90-91. Ricordo che arrivai al Toro dal Pisa, appunto. E il salto di qua¬ lità e di ambiente lo accusai, prima di entrare nel giro. E' basilare l'appoggio che al centrocampo possono dare gli esterni, Ivano Bonetti e Angioma. A Saint-Vincent si è visto che il francese è in crescendo». Angioma non è sin troppo tecnico, per un difensore... «No, la classe va benissimo in tutti i ruoli. Yocelyn la palla non la ruba, ma la conquista. Ed è subito pronto a cambiare atteggiamento, essere uomo di spinta». Reparto offensivo. Bloccato Rizzitelli, tecnico e giocatore si sono capiti guardandosi negli occhi, ora contano il lavoro del giocatore (in ritardo di forma) e la collaborazione del trio com¬ pletato da Pelè e Silenzi. Spiega Rampanti: «I 45 minuti con la Lazio hanno già fatto capire tanto. A Rizzitelli e Pelè si chiede, e lo sanno fare, di rientrare almeno a turno nel pacchetto centrale a dare una mano. Cosa che può fare anche Silenzi se partono gli altri due. Sincronismi non facili, ma sicuramente interpretabili da giocatori intelligenti come loro». La trasferta in Slovacchia ha questi obiettivi. Due gare in due giorni, traguardo l'approfondimento dell'intesa nel gruppo e molte attenzioni ai cambi. Il Toro non può solo cercare una squadra, ma trovare le soluzioni alternative. [b. p.] Jocelyn Angioma ha giocato nella Francia fermata sul 2-2 dai ceki (doppietta di Zidane) Oggi rientra a Torino