Quei quattro disperati a caccia di un bersaglio

Quei quattro disperati a caccia di un bersaglio Il et Martini vara la Nazionale per il Mondiale di Agrigento dopo la Coppa Agostoni vinta da Pelliccioli Quei quattro disperati a caccia di un bersaglio Bugno, Chiappucci, Fondriest e Furiati: tanta voglia di riemergere LISSONE DAL NOSTRO INVIATO «Questi sono i miei azzurri. Vi piacciono? A me, avendoli scelti, sì. Mi affligge un dolore: la rinuncia, dopo sette maglie azzurre, a Cassani. Gli avevo detto: stai andando pianino, fatti vedere figliolo. 'Un l'ho visto. Peccato». Ecco la lista di Martini per il Mondiale di Agrigento, diramata ieri al termine dell'Agostoni vinta da Pelliccioli (secondo e bravissimo Furlan). In ordine alfabetico: Bartoli (Mercatone uno), Bortolami (Mapei), Bugno (Polti), Casagrande (Mercatone), Cenghialta (Gewiss), Chiappucci (Carrera), Della Santa (Mapei), Faresin (Lampre), Fondriest (Lampre), Furlan (Gewiss), Ghirotto (Zg), Pantani (Carrera), Pelliccioli (Polti), Podenzana (Navigare). E come cuoco Sergio Chiesa da Trento, onorevole di Forza Italia, un'appendice gastronomica di Berlusconi. Quali le riserve? In seguito. Dal momento che si discute su tutto, si potrà obiettare circa questa o quest'altra scelta. Ci rifiutiamo però di credere che l'aver preferito Pelliccioli a Cassani o Casagrande a Conti costituisca un fatto da meditazione. La squadra va bene così, i problemi, se vogliamo che ci siano, s'annidano altrove. Vediamo. Bugno, Chiappucci, Fondriest e Furlan hanno una voglia di riemergere che se li mangia vivi. Bugno centrato il Fiandre ha fallito Giro d'Italia e Tour; Chiappucci è un diablo che non inforca una grande corsa da non si sa più quanto tempo; Fondriest, azzerato in primavera da un intervento chirurgico, ha bisogno di riaccomodarsi in alto loco (figuriamoci se gli basta un Giro d'Inghilterra); Furlan è scomparso dopo la Sanremo. Non sarà facile ottenere dai quattro cacciatori d'un traguardo salva-stagione un comportamento fraterno. Il dubbio che ognuno di loro pensi già da ora ai fatti propri è solido. C'è anche chi afferma che Bugno, Chiappucci e Furlan accomunati dalle limature e da disgrazie varie si guarderanno bene dallo spendere ulteriori energie per farsi le scaipe. E' una teoria. Resta comunque il caso Fondriest, il più riposato. Bugno, Chiappucci e Furlan disposti ad un eventuale sacrificio prò Fondriest? Mah. Ci pensi (e ci penserà di certo) Martini. In quanto a Pantani non dargli la maglia azzurra era impossibile. Ma che cosa può combinare un grimpeur in un Mondiale? Pantani aiutante di campo? Escluso. Pantani che s'invola nel finale? La salita di Agrigento non è il Mortirolo. E allora? Allora l'unica cosa da fare è non chiedergli nulla: faccia come gli pare. Nel complesso la formazione azzurra suggerisce l'idea d'un gruppo solido, immagine e frutto di un ottimo ciclismo in linea. Ma, prendili uno per uno, chi tra le firme illustri offre robuste garanzie di successo? Un soggetto da scommesse risulta essere Bortolami, che prima del Tour aveva vinto in patria soltanto il Criterium d'Abruzzo: in quattro anni di professionismo. Bugno e Fondriest hanno più classe di Chiappucci e Furlan: stringi stringi, sono loro due e non possono essere che loro due le vere punte della squadra. Il pericolo per la Nazionale italiana gareggiante in casa, quindi massima favorita, viene, tanto per cambiare, dai risparmiatori di stagione, dagli Armstrong che nel folto del calendario beccano un po' qua e un po' là, frequentano qualche grande competizione per intascare i soldi dell'ingaggio, puntano esclusivamente a un paio di classiche e al Mondiale. A volte raccolgono giuste legnate, ma non di rado cadono baci e carezze sulla loro ignavia pedalatoria. Gli azzurri, fatte pochissime eccezioni, compongono una pattuglia di faticatori al oltranza. Il percorso della Valle dei Templi al quale non arrideranno brezze ristoratrici, si aggiunge a un lavoro da ciuchi, per molti cominciato a febbraio e mai interrotto. Martini dice che il Mondiale è come la Pasqua, fa risorgere. Auguri. Gianni Ranieri Ordine d'arrivo. 1. Pelliccioli, che percorre 204 km in 4h42'30, media km/h 41,948; 2. Furlan a 4"; 3. Ghirotto; 4. Faresin; 5. Della Santa s.t; 6. Elli a 2'56"; 7. Pulnikov (Rus); 8. Casagrande; 9. Bartoli; 10. Bortolami s.t. Pelliccioli (a sinistra) e Furlan (sopra) convocati in azzurro

Luoghi citati: Abruzzo, Agrigento, Inghilterra, Italia, Lissone, Sanremo, Tour