L'eroe è Gullit come una volta

Nel Trofeo Berlusconi il Milan supera i tedeschi del Bayern con un gol dell'olandese Nel Trofeo Berlusconi il Milan supera i tedeschi del Bayern con un gol dell'olandese l/eroe è Gullit, come una volta Con una prodezza buca la difesa del Trap MILANO. La firma è di Ruud Gullit, come una volta, come se il tempo si fosse fermato. Per Trapattoni continua la carestia. Dopo i ceffoni tedeschi (fra Supercoppa e coppa), un altro schiaffone. Il Milan regola il suo Bayern e si aggiudica la quarta edizione del Trofeo Luigi Berlusconi. Trap non ha fortuna: un palo (di Scholl) e una traversa (di Hamann) a una (di Albertini). La Bundesliga comincia sabato, il Bayern riceve il Bochum: tutto sommato, meglio così. Berlusconi, Gullit, Trap: è la notte dei Grandi Ritorni. Grazie azzurri, recita un bandierone tricolore, 17 luglio-17 agosto, da Brasile-Italia a Milan-Bayern, la palla sarà anche rotonda ma dimenticare non si può. La cornice di popolo è modesta: 17 mila paganti, tremila in più dell'ultima edizione (Milan-Real). Applausini al Dottore, applausoni a Gullit, fischi a Matthaeus, cori antiInter, insulti al Trap dai curvaioli, ma anche tiepidi battimani dai «tribuni». Nostalgia di Baresi. Opel contro Opel, Capello contro Trapattoni. La sfilza degli assenti comprende Maldini, Baresi, Massaro, Boban, Desailly, Jorginho, Ziege, Papin. Si procede di buona lena, un occhio al risultato e l'altro alla celeberrima amalgama. Mentre Scholl profitta di un mezzo liscio di Galli e timbra il palo, un papà alza il pargolo e gli ingiunge di fare ciao al Cavaliere. Il Bayern trapattoneggia in simil-smoking. La spavalderia porta Matthaeus a interpretare il ruolo di libero come nemmeno Maifredi tollererebbe: ma le rare volte che parte in tromba, e viene giù, le gradinate vibrano. Gullit (col numero quattro) e Savicevic sembrano Romeo e Giulietta: si cercano, si recapitano messaggi d'amore, si sforzano di uccellare i nerboruti Helmer e Kreuzer. Trap muove le pedine, Capello fa viaggiare la palla. In fase d'attacco, Sternkopf affianca il greve Valencia e lo svolazzante Sutter. Il Milan non recede: Tassotti, Galli, Costacurta, Galli, Orlando davanti a Rossi; poi Lentini, Donadoni, Albertini e Stroppa; quindi il Genio e Gullit. Frey a destra (con Sternkopf) e Nerlinger a sinistra (con Sutter) presidiano le fasce. Schupp e Scholl fronteggiano Donadoni e Albertini. Scholl è il più intraprendente. Scivola spesso in attacco. Gullit spopola nel gioco aereo. Il Genio è tutto un dribbling. Partita equilibrata, Kahn para una punizione di Albertini (12'), Collina annulla - giustamente - il gol che Valencia, di testa, sigla tre minuti più tardi, su parabola di Sutter, dopo aver «seppellito» Galli. Brivido al 27': da Donadoni a Gullit, sponda per Albertini, il cui missile rimbomba fra palo e traversa. Albertini è il più vispo. Tampona, propone, conclude. Come, per esempio, al 38', quando costringe il portierone tedesco a una super-parata. Il Bayern non rinuncia, ma fra il 5-3-2 di partenza e il 5-2-3 di metà strada lascia troppo spazio in mezzo. La stoffa dei giocatori non è eccelsa, il marchio (dell'allenatore) inconfondibile: coperta imbottita, ma elastica. Alla ripresa, Nava avvicenda Tassotti. Il Milan preme, e su corner, in mischia, prima Savicevic sparacchia nel mucchio e poi Galli impegna Kahn. La replica del Bayern procura un paio di angoli. Valencia mette paura, tanto è macchinoso. E visto che Sutter è tutto tranne che un bomber, Rossi non artiglia che innocui spioventi. Gullit funge da pivot. Savicevic ha carta bianca. Al battesimo di coppia, non potranno che crescere. Entrano, al 10', Sordo e Simone. Fuori Lentini (così così) e Stroppa (piccolo cabotaggio). Cambia anche Trap: Babbei, Hamann e Zickler rimpiazzano Sternkopf, Scholl, forse i migliori, e Schupp. A lato di poco, una rasoiata di Sutter. Per quanto avara di emozioni, la sfida non sfugge al controllo del Milan, che cresce quando noi tutti ci aspetteremmo che viceversa, tabelle alla mano, calasse. Il gol che decide, piomba su San Siro al 21', ed è molto bello, oltre che classico. Simone pennella dalla destra e Gullit, in tuffo, incorna. Il Bayern è di una lentezza esasperante. Trap fischia poco, e si agita ancora meno. Witeczek rileva Nerlinger. Tempi duri. E jellati: la traversa che Hamann coglie al 30' ha del clamoroso. Poco dopo è Sutter a farsi stregare da Rossi. Orlando prende una buca e stramazza. Tocca a Lorenzini. Trap scuote la chierica. Lunga è la strada, coraggio. Roberto Beccanti!» Per Gullit (a fianco) un ritorno a San Siro da grande protagonista; suo il gol del successo sul Ba/ern di Trapattoni (qui sotto) segnato nella ripresa con un bel tuffo di testa In alto Savicevic

Luoghi citati: Milano