«Andrò a Sarajevo se Dio mi aiuta»

Il Papa, prima di raggiungere la Valle d'Aosta, annuncia la missione nell'ex Jugoslavia Il Papa, prima di raggiungere la Valle d'Aosta, annuncia la missione nell'ex Jugoslavia «Andrò a Sarajevo, se Pio mi aiuta» 7/ viaggio 18 settembre, poi a Zagabria CITTA' DEI. VATICANO. L'ultimo messaggio dal Vaticano, prima delle vacanze in montagna è a grande effetto: il Papa andrà a Sarajevo l'8 settembre - ed è già pronto il programma del «blitz» e subito dopo, il 10 e l'I 1 settembre, sarà a Zagabria. Belgrado è ancora «off limits» per iì Pontefice; la chiesa ortodossa ha fatto sapere nelle settimane passate che i tempi per una visita di tale portata non appaiono ancora maturi. Giovanni Paolo II avrebbe voluto toccare tutte e tre le capitali della tragedia dell'ex Jugoslavia, per lanciare con più forza il suo appello al dialogo e alla pace: la musulmana Sarajevo, la cattolica Zagabria e l'ortodossa Belgrado, ma dovrà accontentarsi per il momento di compiere due tappe di questo pellegrinaggio al cuore della guerra. E in effetti anche la visita a Sarajevo appare sottoposta a molti condizionamenti, e tutt'altro che decisa. Nei giorni scorsi Alberto Gasbarri, che assiste padre Tucci nella preparazione dei viaggi pontifici, si è recato nella capitale bosniaca, dopo un primo tentativo (un mese fa) frustrato dalla ripresa dei combattimenti. Le notizie che ne ha riportato sono parse incoraggianti; o sufficienti a permettere che ieri il direttore della sala stampa vaticana, Joaquin Navarro Valls, rendesse pubblico questo comunicato: «Nonostante il perdurare delle difficoltà della situazione, Sua Santità nutre viva speranza di potersi recare a Sarajevo. Sono stati pertanto avviati i preparativi della visita, che è prevista, eventualmente, per l'8 settembre». E' un comunicato prudente, che lascia spazio e margini agli sviluppi di una situazione che potrebbe modificarsi in qualsiasi momento. Ma al di là della prudenza che oltre il Portone di Bronzo è una seconda natura, e nonostante le perplessità e le resistenze dei patriarcati ortodossi, il viaggio viene dato per quasi sicuro. La diocesi di Sarajevo, guidata dal vescovo Pulijc, contava circa mezzo milione di cattolici (su 2 milioni e 700 mila abitanti) prima della guerra; adesso ogni computo è impossibile. Ed ecco il programma del viaggio più rischioso che questo Pontefice avrà finora compiuto. Giovanni Paolo n dovrebbe partire da Roma alle 8,30, e giungere a Sarajevo intorno alle dieci, quasi certamente su un velivolo delle Nazioni Unite, di quelli che compiono abitualmente la spola fra Falconara e la capitale bosniaca. Verrà ricevuto dal presidente, incontrerà i rappresentanti religiosi, e celebrerà la messa. L'8 settembre si celebra la Natività della Madonna, una festa particolarmente cara al Pontefice. La cerimonia si svolgerà «in un luogo protetto», non meglio definito, per ora. La maggiore preoccupazione infatti riguarda non tanto la reazione delle forze serbo-bosniache «ufficiali», più facilmente identificabili, quanto l'azione dei «cecchini». Il Papa durante la giornata visiterà il seminario di Sarajevo; successivamente si recherà in un ospedale, e infine incontrerà il clero e i religiosi. La partenza dalla città è prevista per le 17, il rientro a Roma intorno alle 18,30. Sarà il sessantaduesimo viaggio all'estero del Papa, quello a Sarajevo, e certamente uno dei più drammatici, e più desiderati. Molte voci si sono levate nelle settimane passate per dissuadere Giovanni Paolo II dal recarsi in Bosnia. Ma già all'inizio di agosto il Papa aveva inviato il nunzio, monsignor Francesco Monterisi, e padre Roberto Tucci, il respon¬ sabile dell'organizzazione dei viaggi, per compiere un sopralluogo e verificare le possibilità operative di una visita-simbolo in un crocevia di guerra e religione, per tendere una mano di pace agli ortodossi, e di solidarietà all'Islam. Subito dopo, Zagabria, senza problemi. «Accogliendo l'invito da tempo rivoltogli dall'eminentissimo cardinale Franjo Kuharic e dalle autorità civili di recarsi a Zagabria in occasione delle celebrazioni conclusive del 900° anniversario deU'arcidiocesi - ha detto Navarro - il Sommo Pontefice Giovanni Paolo n visiterà detta città domenica 11 settembre, giungendovi nel pomeriggio del giorno precedente». Marco Tosarti E in effetti anche la visita a Sarajevo appare sottoposta a molti condizionamenti, e tutt'altro che decisa. Nei giorni scorsi Alberto Gasbarri, che assiste padre Tucci nella preparazione dei viaggi pontifici, si è recato nella capitale bosniaca, dopo un primo tentativo (un mese fa) frustrato dalla ripresa dei combattimenti. Le notizie che ne ha riportato sono parse incoraggianti; o sufficienti a permettere che ieri il direttore della sala stampa vaticana, Joaquin Navarro Valls, rendesse pubblico questo comunicato: «Nonostante il perdurare delle difficoltà della situazione, Sua Santità nutre viva «Troppi bambini sfruttati» CITTA' DEL VATICANO. Sono troppi ancora i bambini che soffrono: questo il grido lanciato ieri da Giovanni Paolo II, durante l'udienza generale in Vaticano: «Sofferenze fisiche, della fame, dell'indigenza, della malattia, o dell'infermità; sofferenze morali che provengono dai maltrattamenti da parte dei genitori, dalla loro disunione, dallo sfruttamento a cui li sottopone a volte il cinico egoismo degli adulti». Il Papa continuava la sua catechesi dedicata alla famiglia, e sviluppata nel corso degli ultimi mesi durante le udienze generali. «Come non sentirsi intimamente straziati davanti a certe situazioni di indicibile pena - ha aggiunto - che coinvolgono creature inermi, di null'altro colpevoli se non di essere vive? Come non protestare per loro, prestando la propria voce a chi non ha alcuna possibilità di far valere le proprie ragioni?», (m. tos.] dellaeronautica militare che in venti minuti da Torino lo ha portato nella Valle d'Aosta, ^ Èl m un povero diavolo» Wojtyla è in vacanza, da convalescente dalla possibilità di Wojtyla ad inerpicarsi su sentieri che non lo affatichino». Dopo la brutta caduta del 29 aprile e la frattura del femore destro il camminare con una De Lorenzo visitato dal medico in carcereNAPOLI. L'ex ministro Fransco De Lorenzo è stato visitdalla guardia medica del carre di Poggioreale dove si trorinchiuso in seguito ad un limalore. Il fatto è accaduto uprima volta il 15 agosto scoquando l'ex ministro ha chie Papa è appena sceso dall'elicottero dell'aeronautica militare che in venti minuti da Torino lo ha portato nella Valle d'Aosta, ^ È