Gli sequestrano la moto s'impicca
Il giovane era stato fermato dai carabinieri perché viaggiava senza casco Il giovane era stato fermato dai carabinieri perché viaggiava senza casco Gli sequestrano la moto, s'impicca Vicenza, aveva 14 anni VICENZA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Chissà cosa significava per lui quel motorino. O sarà stata la paura dei rimproveri dei genitori a farlo arrivare a tanto. Certo nella testa di Paolo A., 15 anni da compiere in settembre, il sequestro di quel «Gilera 50» che guidava senza casco nelle strade di Molvena, paese dell'Alto Vicentino, ha spezzato qualcosa. Abbastanza da fargli infilare il collo in un cappio improvvisato con del nastro adesivo da pacchi e impiccarsi a un albero dietro casa. Il suo corpo l'ha scoperto la sorellina di 9 anni, ha dato l'allarme. Poi il dolore dei genitori, le domande: è possibile togliersi la vita a 15 anni per un motorino? Paolo A., lunedì pomeriggio girava con il ciclomotore per le colline, tra le vigne e la boscaglia di quel piccolo pezzo di provincia veneta, ancora più deserta per il Ferragosto. Alle 17,30 passa da Mason, un paese vicino. Lì la pattuglia dei carabinieri lo ferma: «E il casco dov'è?». Non ce l'ha, forse neanche ci ha pensato, Paolo. Ma c'è poco da fare: la legge parla chiaro, il motorino va sequestrato. Mentre il suo amato «Gilera» finisce alla caserma dei militari, Paolo torna a casa. Non dice niente, ma la madre lo vede scosso. E lui racconta la storia del sequestro. «L'ho rimproverato - racconta senza voce la madre Ondina - ma non ho insistito troppo, ho visto che era turbato, non l'ho sgridato più di tanto». E' qui che c'è il solito vuoto, soprattutto nei pensieri del ragazzo. Che non ha la minima incertezza. Sono le 18,30, appena un'ora dopo quello che per lui è stato uno smacco, un dramma. Forse ha paura della reazione del padre Remigio, forse crede di non rivedere più il ciclomotore. Stupidaggini, ma non per lui. Così prende il nastro per imballaggi, sceglie uno degli alberi nel cortile dove ha giocato per anni, qualche nodo e poi si butta giù da un ramo. Un ragazzino chiuso, introverso, il classico carattere difficile? No, anzi. Di Paolo A. in paese dicono che era persino troppo vivace, insomma, tutto meno che un quindicenne pauroso e introverso. Aveva preso la licenza media, non voleva più studiare. Suo padre Remigio, muratore e la madre Ondina, casalinga, non si erano opposti. Come quando gli avevano comprato quel motorino. Senza sapere che valeva una vita. Alessandro Mognon Il giovane di Vicenza si è ucciso dopo essere stato fermato dai carabinieri
Persone citate: Alessandro Mognon, Mason, Paolo A.
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