Smemorato per la morte di Spadolini

Smemorato per la morte di Spadolini Colto da amnesia un uomo che aveva lavorato con il senatore alla Difesa Smemorato per la morte di Spadolini Disperato, ha vagato sui treni per una settimana SCONFITTO DAL DOLORE LROMA A morte di Giovanni Spadolini*faveva così addolorato, anzi, così fortemente scosso da fargli pedere la testa. E così Antonio Quaglia ha lasciato la sua abitazione il 6 agosto, in stato di choc e ha vagato, ha preso più treni, ha addirittura varcato il confine francese. Fin tanto che alla vigilia di Ferragosto è stato rintracciato dalla polizia ferroviaria alla stazione di Massa. Antonio Quaglia ha 39 anni, è distinto, colto. E' romano e lavora al ministero della Difesa. Quando il senatore Spadolini era a capo di quel dicastero Quaglia era tra i suoi collaboratori e pare lo fosse rimasto anche dopo. Mai il condizionale appare tanto necessario. Per il momento infatti l'unica fonte di informazione sul rapporto di collaborazione di Quaglia con Spadolini è data dalla versione dei fatti fornita dall'interessato - non ancora lucidissimo alla polizia di Massa e dalla testi- monianza dei familiari. I più stretti collaboratori del defunto statista sono ora in vacanza, un assistente di Spadolini ministro della Difesa dice di non ricordare nessun Quaglia nell'allora staff ministeriale, e questo fa sorgere qualche interrogativo sulla vicenda. II prof. Cosimo Ceccuti che con Spadolini lavorava alla «Nuova Antologia» dice di aver invece sentito questo nome dalle labbra dello statista, ma così, qualche volta, senza che potesse discernere se si trattasse effettivamente di un collaboratore o soltanto di un «ammiratore». Sta di fatto che Antonio Quaglia era (o sentiva di essere) molto legato a Spadolini, al punto tale da recepire la sua morte come un colpo letale. I suoi familiari invano hanno cercato di consolarlo, di farlo ragionare, nelle ore immediatamente successive alla scomparsa del senatore. Non c'è stato niente da fare. Così, all'improvviso e senza da- re segnali che facessero temere un comportamento allarmante, Antonio Quaglia è uscito di casa e si è allontanato. Quando i parenti non l'hanno visto rientrare hanno allertato la polizia del quartiere Monte Mario e sono scattate le ricerche, i cui esiti si sono visti però solo otto giorni dopo, il 14 agosto. Cosa sia successo nel frattempo non è stato ancora possibile rico¬ struirlo, perché Antonio Quaglia vive ancora in uno stato di confusione mentale. Dalle multe ferroviarie che gli sono state trovate in tasca si deduce che il giorno 6 agosto ha preso un treno da Roma Termini verso il Nord (la linea Firenze-Bologna) e che sicuramente ha varcato la frontiera con la Francia, senza soldi, senza documenti, con la mente devastata dal lancinante dolore. Dopo alcuni giorni di vagabondaggio, il suo aspetto solitamente compito stava degradando verso la trasandatezza e la sporcizia che - unite alla fame e alla sete - devono aver richiamato su di lui l'attenzione di qualche persona, forse qualche centro di accoglienza, diversamente, secondo la polizia, il suo corpo non avrebbe potuto resistere per otto giorni e con queste condizioni climatiche. Ora Quaglia è tornato con la sua famiglia per un periodo di convalescenza, (r. r.J II senatore Giovanni Spadolini scomparso all'inizio di agosto

Luoghi citati: Bologna, Firenze, Francia, Roma