Il Pontefice a Introd senza piccozza
Il Pontefice a Introd senza piccozza Il Pontefice a Introd senza piccozza Ancora convalescente, non potrà fare ascensioni ROMA. A fine mattinata, al termine dell'udienza generale del mercoledì, Giovanni Paolo II parte per Les Combes, la piccola frazione di Introd, dove si tratterà fino al 26 agosto. Si tratta di un periodo di riposo assoluto per consentire il pieno recupero delle energie necessarie per aff: ontare la lunga serie di impegni italiani ed internazionali dei prossimi mesi. La località è ideale: dalla piccola villa di due piani di proprietà della diocesi, situata a 1300 metri di altezza, si può ammirare un panorama davvero eccezionale, con il Monte Bianco innevato a sinistra, il massiccio del Monte Rosa a destra e il Gran Paradiso alle spalle; un paesaggio che riporta alla mente i Monti Tatra, in Polonia, dove l'arcivescovo e poi cardinale Wojtyla era solito recarsi per ritemprare corpo e spirito. Giovanni Paolo II parte dal Vaticano con uno «zaino» pieno di impegni: primo tra tutti il completamento della guarigione dopo i quattro mesi di convalescenza prescritti dai medici all'indomani dell'intervento chirurgico del 29 aprile dovuto alla rottura del femore destro. Non ci saranno così in questa vacanza di montagna le lunghe passeggiate in quota degli anni scorsi, che duravano a volte tutta la giornata mettendo a dura prova la resistenza della scorta; al posto delle passeggiate la regìa attenta degli organizzatori ha previsto percorsi più leggeri, che il Papa alternerà a lunghi momenti di riflessione: oramai è risaputo che i dieci giorni di riposo vengono utilizzati per dare gli ultimi ritocchi ai documenti più importanti in arrivo, come l'ormai prossimo pronunciamento in difesa della vita probabilmente sarà un'enciclica che potrebbe uscire entro quest'anno che la Chiesa ha dedicato alla famiglia. E a proposito di famiglia, Giovanni Paolo II sta ponendo mano ai discorsi in programma sull'argomento, primo tra tutti quello previsto per il 20 otto¬ bre di fronte alla platea dell'assemblea generale dell'Orni. Tra i tanti impegni del futuro prossimo, con i viaggi internazionali a Zagabria e nelle Filippine, quelli italiani in Puglia e Sicilia, Giovanni Paolo II non dimentica i suoi doveri verso le vallate che lo accolgono, e così domenica interromperà il soggiorno per celebrare la Messa a Cogne. Negli anni passati queste cerimonie sono servite per lanciare forti appelli in difesa della natura. Per il ristretto seguito la consegna è quella della discrezione assoluta, cui si attengono scrupolosamente anche i 510 abitanti del piccolo borgo, la cui curiosità naturale è appagata dal sapere in mezzo a loro un ospite tanto illustre. Il rispetto della riservatezza è stato ribadito per l'occasione dal portavoce valicano Navarro Valls: «Giovanni Paolo II parte per la montagna completamente ristabilito. Certo quest'anno le passeggiate saranno meno lunghe ed impe¬ gnative che nel passato, ma per il resto tutto si svolgerà come nella tradizione». E la tradizione vuole che ogni sera il Papa e le guardie forestali decidano l'itinerario del giorno dopo, rendendolo noto al seguito solo alla partenza, salvo variazioni dovute all'improvviso mutare del tempo. Dal 1987 i soggiorni estivi di 10 giorni in montagna sono diventati una prassi. Il Papa, la cui forte fibra di montanaro è quasi una leggenda, non ha mai fatto mistero di sentire una forte nostalgia per le alte vette e così il Vaticano si sposta ora in Valle d Aosta ora a Lorenzago di Cadore, nel Bellunese, le due località che hanno oramai raggiunto una notorietà internazionale. Ne va fiero anche il sindaco di Introd, Osvaldo Naudin, convinto che la carta vincente per avere Giovanni Paolo II sia quella di tranquillità e riservatezza. E a quanto pare ha avuto ragione. Sandro Berrettoni
Persone citate: Giovanni Paolo Ii, Navarro Valls, Osvaldo Naudin, Sandro Berrettoni, Wojtyla
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