Ombretta Antincendi in pedalò di Massimo GramelliniFabrizio Del Noce

Ombretta Antincendi in pedalò La Fumagalli Carulli a Varigotti, tra famiglia e telefonate al Cavaliere Ombretta Antincendi in pedalò E i turisti le urlano: che gambe, onorevole Al mattino Ombretta parla al telefono con Berlusconi e guarda il mare. Lui le sta chiedendo quanti aerei antincendio abbiamo: più della Francia, della Germania, del mondo intero? Lei si stringe nell'accappatoio viola e sussurra: «Ventotto». Lui, insaziabile: «E' vero che la Spagna ha più Canadair di noi?». Lei sorride a uno stormo di gabbiani che plana sulle onde, sorvolando l'elmo biondo dei suoi capelli: «Sì, è vero, ma non si preoccupi. Stiamo vincendo noi». La protettrice civile degli italiani ha fatto un solo giorno di vacanza: ieri. Ombretta Fumagalli è venuta qui, in questo francobollo di California incollato sul lungomare di Varigotti, fra la colonia e un hotel. Ha l'Aurelia in nuca, l'acqua in faccia, la spiaggia praticamente in casa. Una Malibu personale, formato famiglia, con l'amaca, gli ulivi, il figlio diciottenne che traffica dietro a una macchina per gelati e il vecchio padre con un mento da commercialista ancora bellissimo che troneggia in giardino e apre bocca soltanto per gridare: «De Gaulle». Subito appare un giovane maggiordomo creolo. La viceministra approva: «Si chiama proprio così. E ha pure fatto la terza liceo». Davanti a lei, seduta sotto il pergolato con due telefonini appisolati in mano, un costume intero a fiorelloni addosso e i soliti capelli da cartone animato in testa, ci sono dieci passi di ghiaietta scortica-piedi che in Liguria chiamano sabbia e poi, irrequieto ma non sporco, il mare. La ghiaietta è suolo pubblico, frequentato da saccopelisti ed impiegati infelici, che si riconoscono dagli «speedo» un po' flosci: i saccopelisti sono più graditi perchè fanno meno rumore, peccato per tutte quelle siringhe che lasciano in terra. Alla manutenzione della ghiaietta provvede con quotidiano eroismo l'ingegner Adolfo Carulli, il marito della protagonista, seduto sulla sdraio vicino al tavolo con un costume azzurro che sembra l'insegna di un negozio. Si parla tanto dell' «ideologia milanese» dei nuovi governanti. Eccola davanti a voi, in costumino e basette bionde. L'ideologia dell'ingegner Adolfo, imprenditore tridimensionale, nel senso che segue tre business diversi, «due miei e uno di una mia amica che, poverina, è stata poco bene», si può definire con i quattro verbi di rito: lavoro, guadagno, pago, pretendo. La naturale educazione e le lunghe frequentazioni democristiane della moglie hanno smussato gli angoli più feroci e volgari del «lavoro-guadagnismo», consegnando alla società un simpatico esemplare di milanesone, per nulla schiacciato dalla popolarità e dai telefonini dell'Ombretta, che ronzano senza tregua, portando sotto gli ulivi le voci concitate e meridionaleggianti di prefetti di prima e seconda classe, intenti a sciorinare dati e resoconti di incendi, frane, mareggiate. Intanto l'infaticabile Protettrice già progetta per i prossimi giorni un blitz a Lampe- dusa e un altro in Sardegna. Nel frattempo si acconterebbe di trovare al telefono il ministro Maroni. «Mi dicono che è a Ponte di Legno, in vacanza da Bossi. Fortunato lui. Si fa per dire». Ogni tanto quelli della ghiaietta buttano la testa in giardino e salutano. Nei giorni scorsi, quando l'Ombretta era in giro per boschi, è venuto Fabrizio Del Noce a omaggiare l'ingegnere. In serata è atteso il giornalista del Tgl Bruno Mobrici, che per Varigotti è il massimo della mondanità. Adesso invece avanza un signore con baffo dalemiano e accento da mobiliere brianzolo, genere bostik: se lo tocchi, non te lo scolli più. Si qualifica: nientemeno che l'ex vicesegretario della de di Canegrate, lilliput lombarda fra Parabiago e Legnano. Esordio con sospiro: «Che guaio, onorevole». Pausa. Ripetizione «Che guaio». L'Ombretta, che di questi tempi è abituata a fronteggiare le fiamme sulle Madonie e persino un grup¬ po di napoletani che si è appena fatto la villetta abusiva in cima al Vesuvio (vulcano, rifacci sognare); l'Ombretta, dicevamo, davanti all'inattesa calamità brianzola indietreggia e sbanda. Spara una serie di «mm» a chiaro scopo intimidatorio, ma è inutile: il visitatore continua a ostruirle il sentiero che porta al mare. E' la resa: «Vuol venire con noi in pedalò?». Figuriamoci, non aspettava altro. Eccolo affrontare impavido i marosi col suo costumino color alga inquinata, mentre la viceministra attraversa la spiaggia fra i commenti persino sorpresi dei bagnanti maschi: «Però, che gambe!», fa un quarantenne. E l'amico, analitico: «Senza un filo di smagliatura». Oplà, le gambe dell'Ombretta sono sul pedalò e il democristiano di Canegrate dietro, a confessarsi: ((Adesso sto con Forza Italia, ma sono pentito. I club del mio paese hanno candidato a sindaco un architetto, ma quando gli abbiano detto di scri¬ vere una lettera ai concittadini si è scoperto che non sapeva scrivere. Sfido che poi ha vinto l'altro, il rosso». La Fumagalli ha lo sguardo sulla costa, poi lo abbassa di colpo: «Quella laggiù è la spiaggia dei nudisti. Continuate pure a pedalare, voi, tanto sono tutti maschi». Il demoberlusconiano non molla. Chiede notizie di Buttigliene. Si vede che ha una voglia matta di tornare fra i suoi. Ombretta lo incoraggia a metà: «Ma vieni con noi del ecd, che a set- tembre facciamo un convegnino in Valtellina. Buttiglione invece per ora sta da solo. Circondato da tanti avversari: la Anselmi, la Bindi, la Jervolino. Pure la Jervolino, strano. Tutte donne. Curioso, vero? Ih, ih». L'altro crolla: «E' che con questi non mi ci trovo. I democristiani erano più..., mi son rimasti nel cuore». L'ingegner Adolfo, ansimando sui pedali: «Ma va là, che pure quelli si davano certe botte fra di loro mica da ridere». La moglie apprezza: «Lo vede che marito che ho? Dice sempre quello che penso». Il demo-pentito, intanto, non si arrende al silenzio: «La Pivetti non mi piace, ti ha copiato i foulards». «Ma no, semmai li ha copiati ad Hermes. E' vent'anhi che me li metto, da quando vidi quella pubblicità: toutes les femmes italiens avec l'Hermes. E sì, e sì». E ridacchia. Adolfo frena in uno spicchio d'acqua verde e pesciosa, assolutamente imprevedibile da queste parti, davanti al rudere di una palazzotto saraceno. «Facciamo il bagno?» Macché, c'è ancora il bostik in azione: «Lo sai, Ombretta, vedo in tv Berlusconi e cerco di guardarlo negli occhi. I suoi problemi con la finanza li capisco: anch'io nella mia azienda ho appena avuto una visitina... Ma per il resto c'è da fidarsi? Venderà le tv?» L'Adolfo sbuffa: «Ma che cosa deve vendere! Uè, il Benetton quando è diventato senatore ha mica smesso di fare i golfini». E si tuffa, seguito dalla moglie. La Fumagalli galleggia fra le onde con la cresta bionda ben alta sopra il livello del mare. Un'onda più grossa, forse Rosi Bindi, le sfiora il ciuffone ma torna indietro, come respinta da una forza misteriosa. Cosa sarà mai? E' presto detto: lacca Baldan classic. Un flacone marrone a forma di siluro che spicca come un obelisco sul termosifone del bagno di casa. Massimo Gramellini Un suo amico democristiano «La Pivetti non mi piace ti ha copiato i foulards» L Ombretta Fumagalli Carulli, a lato con il marito Adolfo. A destra, Irene Rivetti. Sotto, Fabrizio Del Noce e Rosa Russo Jervolino