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Resta in cella Berruti l'avvocato Fininvest Accusato da un ufficiale delle Fiamme Gialle Resta in cella Berruti l'avvocato Fininvest MILANO. L'ex maresciallo della Guardia di Finanza Alberto Corrado è stato interrogato di nuovo dal pm Gherardo Colombo a San Vittore, alla presenza del difensore Aldo Egidi. Corrado avrebbe ribadito di essere stato invitato dall'avvocato Massimo Maria Berruti a rivolgersi al colonnello Angelo Tanca per scongiurarlo a non ammettere il ricevimento della tangente della Mondadori. Tanca non accolse l'invito e, subito dopo l'arresto, confessò, insieme ad altri episodi analoghi, anche il ricevimento dei 130 milioni provenienti dalla casa editrice del gruppo Fininvest. A questo punto anche per l'avvocato Berruti si profila un nuovo interrogatorio. La settimana scorsa i due erano stati messi a confronto. E intanto, quasi contemporaneamente, il gip stabiliva che l'avvocato Massimo Maria Berruti, in carcere con l'accusa di favoreggiamento personale, resterà in cella. Il giudice Andrea Padalino, accogliendo il parere contrario della procura milanese, ha infatti respinto l'istanza di scarcerazione degli avvocati Corso Bovio e Massimo Dinoia. Secondo Padalino, sussistendo i contrasti tra Berruti e l'ex maresciallo delle Fiamme gialle Alberto Corrado, che lo aveva chiamato in causa, vi sarebbe la necessità di ulteriori accertamenti. Il gip ha ritenuto insomma che la liberazione potrebbe determinare un inquinamento delle prove, ribadendo quanto aveva scritto il collega Enrico Tranfa nell'ordinanza di rigetto dell'istanza presentata dal difensore di Corrado. Ed è nella stessa situazione il colonnello Vincenzo Tripodi: ieri il tribunale della libertà di Milano ha respinto l'istanza di scarcerazione dei suoi difensori. Sussistano ulteriori necessità istruttorie per cui la remissione in libertà dell'ufficiale potrebbe rappresentare un pericolo di inquinamento delle prove. Il tribunale della libertà ha quindi accolto le conclusioni del pm Gherardo Colombo. [Ansa]