STEVENSON

to avido [di pierosoria] o* Gli anagrammi eli bartezzaghi o* Le letture di cavallo to avido [di pierosoria] o* Gli anagrammi eli bartezzaghi o* Le letture di cavallo STEVENSON Inedito UN FIGLIO IN RITOLTA Seconda tu/)/>ci del nostro m'alio csliro con Stevenson, con un inedito Imito da un romanzo scritto nel /ST6, in un momento in cui il contrasto con il padre si era fallo particolarmente aspro e lo scrittore, ventiseienne, aveva dovuto chiedere ospitalità all'amico William I lenley: Le lettere edificanti della famìglia llutherford. E' un romanzo epistolare, scarnino di lettere fra tre giovani ricchi di sogni grandiosi, che tra le pareli di casa, nella vecchia Edimburgo, si sentono soffocare. La vicenda si annoda infoino ali organizzazione da parte dei tre di una «società segreta» per c.ospiiwe contro le imposizioni. Con il nome di UH (Liberty Juslice Jieverence). la società era davvero esistila, per iniziativa di Stei vv ì,son, del cugù io Bob e del7'a mica Cliarleslìaxter. L'Arlico/o n. I della sua Carla chiedeva «il rifiuto di tulio ciò che i genitori hanno insegnalo». Scopertolo, il padre dello scrii/ore aveva reagito con estrema violenza. Il manoscritto del romanzo (di proprietà della Beinecke Library) è stalo ritrovalo da Michel Le Bris, che ci ha autorizzati a riprodurne degli estratti. Il brano scelto si colloca al principio dell'azione, nel momento in cui il giovane Stevenson-Biilherford concepisce il suo desiderio di ribellione. b.j William Rutherford a Paul Somerset. Ottobre - l'una del mattino. MIO caro Paul, non sarò mai un grand'uomo, anche se un tempo l'ho creduto come tutti i ragazzi. Ho raggiunto la mia misura. Non sono altro che una cifra della somma, un soldato dell'immenso esercito umano: non sono niente. Ma sento vibrare la marcia trionfale nelle vene e mi lascio allegramente trasportare dai tamburi. Ogni donna, per scialba e brutta che sia, non è forse un affascinante pezzo di natura nei dolori della creazione? Mi descriverò dunque • a te Paul, se questo scritto ti arriverà un giorno - a voi, o Grassone addetto alle immondizie, se il mio grido non dovesse incontrare nessun cuore più sensibile - come un giovanotto piuttosto banale, senza nulla di straordinario di cui potersi vantare, ma che sfiora temporaneamente il sublime perché è all'i.pogeo di se stesso, un giovanotto esemplare, pieno di disprezzo veemente per le cose passate e di una veemente aspirazione per quelle a venire. Sono solo qui nel buio. Non in esclusiva un romanzo scritto a 26 anni, «Le lettere edificanti della famiglia Rutherford»: rivela il contrasto con il padre, il rifiuto dell'autorità Robert Louis Stevenson a otto anni con il padre c e nessuno per incoraggiarmi, ancora meno per guidarmi. Ronfano e sono sprofondati intorno a me sui loro mucchi di rifiuti, ingozzati di parole vuote e di tiritere morte. E ciò nonostante una luce mi brilla nel cuore. La mia natura mi fa odiare ogni falsità. Sono risolto a seguire i sentieri della verità. Proprio ora un gallo ha cantato dal lato della scuderia. Ho aperto la finestra, la notte preparava il mattino; la città intera dormiva a eccezione di un poliziotto. Che magnifica illustrazione di quello che avviene in campo spirituale! Le superstizioni sopravvivono alla loro funzione come lampioni accesi in pieno giorno. Nessuno è in piedi salvo le forze della Prevenzione - il clero se preferite. Non importa, la luce aumenta, aumenta, e i galli fanno sentire il loro segnale, per il solo beneficio di un giovane insonne. Riscorrendo quello che ho appena scritto, sono capitato su una parola che mi ha sbalordito. Ho detto che la mia natura mi faceva odiare ogni falsità. E' vero, le odio. (...) Eppure, mio caro Paul, io sono un bugiardo. E' un gran brutto impiccio. Professo pensieri elevatissimi, no? E intanto razzolo nel fango. Un bugiardo, ec¬ co quello che sono - un abitudinario della menzogna, e cosciente di esserlo. Non più tardi di stasera, pensa un po', ero in azione; e per una cosa così futile che mi vergogno a confessarla. Era in ballo come al solito la nostra vecchia irritazione cronica delle ore tarde. Credo che non liquideremo mai la questione, per lo meno non fino a che la pendola si ostinerà ad andare così in fretta appena io non ci sono, o fino a che 10 continuerò a preoccuparmi tanto di evitarli quanto loro di aspettarmi. Non posso impedirmi di pensare che lo fanno apposta. Qualunque sia il momento che scelgo per rientrare, li trovo svegli e in piedi; mi insinuo furtivamente alle prime luci dell'alba, e che cosa vedo? La sala da pranzo illuminata a giorno, e 11 gruppo familiare sistemato davanti al camino, superbo di rispettabilità in attesa del prodigo. E' il genere di cattiva sorpresa che trovo insopportabile. Ho un bel passare la notte a scalare le cime dell'invenzione, a bere alle onde sotterranee, a agitare pensieri sublimi. Rientro a casa, il cuore scombussolato in profondità e il cervello scintillante come vino o un cielo stellato; apro una porta, e tutto lo sfavil¬ «Sono come un uccello in gabbia, un prigioniero in cella. Mostrami una sola via d'uscita e rollerò le spalle a questa città lugubre» lio e la leggerezza della vita vengono spazzati via d'un colpo, rimpiazzati da piattezze e due baci in punta di labbra. Il misuratore delle nuvole deve rendere conto, per piacere. E quello spirito nobile che poco prima ricostruiva l'universo e discuteva delle qualità di Dio, deve dimenticare la sua fierezza e mettere a fuoco i suoi occhi velati per leggere ad alta voce un capitolo della versione autorizzata della Sacra Bibbia! Venir precipitati cosi in basso dalle cime dell'apoteosi per essere spediti a letto con i propri guai di nuovo ben presenti, tornati sobri, è - direbbe Butler - come sprecare del buon vino. Senza brìglia sul collo A proposito, è proprio con Butler che mi trovavo stasera. L'ho incontrato alla stazione, dove abbiamo passato una vera notte costellata di discussioni e di sherry. Abbiamo percorso l'infinito a gran velocità, credimi. E abbiamo demolito la società da cima a fondo, al punto che ci sembrava che sarebbe bastato alzare la voce perché la totalità di quella Gerico di cartapesta crollasse e si

Persone citate: Butler, Grassone, Michel Le Bris, Paul Somerset, Robert Louis Stevenson, Rutherford, Stevenson, Stevenson-biilherford, William Rutherford

Luoghi citati: Edimburgo, Gerico