Andar per arte da Torre Pellice ad Aosta di Angelo Mistrangelo
Andar per arte da Torre Pellice ad Aosta Mostra di Filippo Scroppo pittore e fondatore di una importante Galleria d'arte moderna Andar per arte da Torre Pellice ad Aosta Nel capoluogo della Vallèe Bueno e Nex, sculture al Forte di Bard Per le mostre dell'estate si consiglia la rassegna «Filippo Scroppo e la Galleria Civica d'Arte Contemporanea» di Torre Pellice, allestita nei locali dell'Ex Istituto «Capetti» (sino al 28 agosto, orario: 16-19). Accompagnata dal catalogo delle Edizioni Masoero, questa manifestazione rappresenta un significativo omaggio alla stagione artistica di Filippo Scroppo (1910-1993), alla sua dimensione culturale e a quella sua vitale comunicativa che gli ha consentito di insegnare all'Accademia Albertina, di svolgere un'attività critica sul quotidiano «l'Unità», di promuovere mostre d'alto livello come quella che, sin dal 1949, aveva organizzato proprio a Torre Pellice. In particolare, Scroppo ha contribuito alla maggior conoscenza dell'arte contemporanea, mentre l'adesione al Gruppo M.A.C. (Movimento Arte Concreta) degli Anni Cinquanta ha messo in luce il valore di un dipingere astratto-concrete che, in seguito, è approdato all'informale. Accanto alle opere di Scroppo si possono vedere quelle della collezione della Civica, che conta opere di Galvano, Calandri, Spazzapan e Parisot, Boglione, Gallizio e Mastroianni, Menzio e Paulucci, Pistoletto, Griffa, Fico. La Valle d'Aosta offre un ampio panorama di mostre, di incontri con le esperienze culturali del Novecento. Al Forte di Bard è aperta la rassegna «Sculture senza frontiere» (sino al 25 settembre). Si tratta di una scelta di lavori attraverso i quali è possibile «scoprire» le affinità, i caratteri comuni, i materiali utilizzati dagli artisti invitati. Si passa, quindi, dal modellato di Priod, Regazzo e Schiavon a quello dell'inglese Burnet-Smith, dai francesi Gontier e Mulot all'espressività del linguaggio di Barovero, Cor- dero, Sasso, Martinazzi, Valentini e Rainella. Nella chiesa di San Lorenzo ad Aosta (piazza Sant'Orso, sino al 4 settembre) è stata allestita la personale di Francesco Nex. Allievo di Cesare Maggi all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, ha realizzato opere dalla intensa resa cromatica: «Nelle sue grandi composizioni c'è tutto il suo amore per il passato, la terra della Valle d'Aosta: eppure, il punto di vista è l'universalità di certa pittura corale, libera dal rimpianto, e la festosità dei mondi d'invenzione». Nei locali espositivi del Museo Archeologico (Palazzo Challand, piazza Roncas, Aosta, sino al 16 ottobre) è in corso la mostra antologica dedicata ad Antonio Bueno (1918-1984). Formatosi all'Ecole des BeauxArts a Parigi, ai corsi del Guérin, Bueno ha successivamente avvertito le istanze dell'arte del fratello Xavier e il fascino dei grandi del passato: da Murillo a Velazquez e Goya, Zurbaran. Trasferitosi a Firenze nel 1940, ha elaborato un discorso nel quale le immagini appaiono immerse in un'atmosfera incantata, rarefatta, non priva di una limpida definizione della rappresentazione che è caratterizzata da un tradurre la realtà in una fiaba o in un sogno. Angelo Mistrangelo Itinerario estivo dal «Concreto» agli spagnolismi di un fiorentino Scroppo a colloquio con Galvano e un quadro di F. Nex
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